samedi 16 mars 2013

Su La Testa!: EURO: L'INGANNO DEL GRILLO

Su La Testa!: EURO: L'INGANNO DEL GRILLO: di Antonio Bassi





di Antonio Bassi

Quando Grillo viene interrogato sulla sua posizione riguardo all’Euro, lui risponde proponendo un referendum per lasciar decidere il popolo nella maniera piu’ democratica possibile, facendo un figurone davanti agli occhi della gente. Questo e’ in realta’ un volgare escamotage per non prendere in effetti nessuna posizione in merito ed e’ anche una trappola che denuncia effettivamente la sua posizione favorevole alla moneta unica europea. Vi spiego perche’.

Un referendum e’ auspicabile solo nel caso in cui i cittadini tutti siano ben informati sulla materia per cui si va a votare. La maggioranza della popolazione non conosce affatto le dinamiche ed il funzionamento dell’Unione Europea e del suo sistema monetario e sarebbe facilmente manipolabile ed influenzabile dalla propaganda pro-euro. I piu’ non sanno che lo scopo del Trattato di Lisbona, del Fiscal Pact e del Meccanismo Europeo di Stabilita’ e’ quello di togliere agli stati membri della EU la sovranita’ politica e monetaria e indebitarli fino al collasso, per costringerli a garantire il loro debito attraverso la svendita a due lire dei loro beni, servizi, proprieta’,  tesori, risorse naturali e riserve auree agli istituti finanziari controllati da un manipolo di delinquenti affamati di potere. Recentemente, il Presidende dell’Argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha esortato i leader dei paesi europei ad opporsi ai predatori finanziari che stanno cercando di soggiogare interi popoli. Ovviamente nessuno ne parla.


Giuseppe Piero Grillo e’ ben cosciente di questa assenza di informazione nella maggioranza del popolo ed e’ ben cosciente che, nell’ eventualita’ di un referendum, questa stessa maggioranza voterebbe a favore dell’Euro, impaurita dalla sicura propaganda dei media e dei leader politici europei che presagirebbero un collasso economico totale in caso di fallimento della moneta unica. E’ successo in Irlanda molto di recente. Con la proposta di referendum, quindi, Grillo non parla dei veri problemi e porta il popolo verso le catene dell’euro, facendo anche bella figura. Quindi, Giuseppe Piero Grillo, prima di invocare il referendum, dovrebbe lanciare semmai una forte e istruita campagna di informazione sul funzionamento del sistema monetario europeo, documentata con dati e numeri, e spiegarci come gli stati potranno ripagare gli “aiuti” degli strozzini avendo industria e imprese al collasso e tasse alle stelle.

Proprio in questi giorni, i politici e i leader europei stanno parlando di come la situazione della disoccupazione in Italia e Spagna sia critica. Ma guarda un po’, quelli che l’hanno creata se ne accorgono solo adesso. Il motivo per cui stanno facendo cio’ ed esortando i politici dei singoli paesi a prendere “provvedimenti” e’ semplice: vogliono costringerci ad accettare gli “aiuti” ed innescare l’indebitamento progressivo che ci portera’ brevemente al collasso e alla svendita di tutto quello che ci appartiene, inclusa la proprieta’ privata dei cittadini. Un paese che non ha industria e tasse alle stelle non riuscira’ mai a ripagare neppure gli interessi sui prestiti e sara’ condannato ad ipotecare beni e servizi.

Per finire. Visto che Grillo si presenta come l’unico buono e vero di tutta la cricca, parli dei problemi veri e non dei finanziamenti ai partiti. I problemi veri sono questi: Trattato di Lisbona, Fiscal Compact, MES, indebitamento progressivo causato dagli “aiuti”, tassazione oltre il limite sancito dalla Costituzione ed imposta dalla EU (la cui autorita’ e’ superiore a quella del Parlamento Italiano proprio per via dei Trattati ratificati), banche che non concedono prestiti alle imprese e investono i soldi dei cittadini altrove, moneta di proprieta’ della BCE e non dei cittadini.

"I contend that for a nation to try to tax itself into prosperity is like a man standing in a bucket and trying to lift himself up by the handle"Winston Churchill