mercredi 17 février 2016

"Il crollo dei media mainstream" di P. Schneider - Da amadeusoft@tiscali.it -


Il crollo dei media mainstream

di P. Schneider

traduzione e integrazione di Anticorpi.info

E' in corso già da qualche tempo una diffusa presa di coscienza nei
confronti dell'informazione, ed i media mainstream appaiono sempre più
palesemente per ciò che sono: squallide macchine di propaganda controllate
da governi, banche e multinazionali. Sempre più spesso le persone
preferiscono informarsi attraverso voci alternative, e di conseguenza
l'influenza dei 'vecchi' media va sgretolandosi a vista d'occhio.
Di seguito vado ad elencare alcuni eloquenti sintomi positivi di questo
collasso:

1. Le persone ora sanno che l'intero complesso dei media mainstream è di
proprietà di una manciata di multinazionali.

La favola della pluralità è crollata, e adesso non è più un segreto che
quasi tutto ciò che vediamo, leggiamo ed udiamo attraverso i media
mainstream sia un messaggio diffuso a miliardi di persone da appena una
manciata di mega-società. Grazie ai media alternativi è ormai noto il dato
che appena 6 società controllino il 90% dei vecchi mezzi di comunicazione di
massa. La 'assemblea' di queste 6 società ha la facoltà ed il potere di
concordare decisioni importanti e - attraverso un sistema di controllo
piramidale - stabilire di escludere dalla programmazione storie o punti di
vista alternativi. La gente ormai lo ha capito, e di conseguenza sta avendo
luogo una diffusa migrazione di massa verso i media alternativi.

2. Fox ha smesso di comunicare l'audience in tempo reale.

Fox News, società controllata dalla News Corp di Rupert Murdoch, ha appena
annunciato che cesserà di comunicare i dati d'ascolto in tempo reale. La
motivazione ufficiale è che quel genere di dati così nel dettaglio siano
fuorvianti, ma molti hanno sospettato che questa mossa voglia nascondere il
calo degli ascolti. Fox comunicherà i dati su base settimanale, così che
anche risultati modesti appaiano di tutto rispetto.

3. Il 98% dei giovani adulti ora non si fida dei media mainstream.

Un recente sondaggio a cura dell'Istituto di Politica di Harvard su un
campione di oltre 3.000 individui tra i 18 ed i 29 anni di età, ha
registrato che appena il 2% dei giovani adulti ritiene che i media
mainstream siano in buona fede su base regolare. Il 10% ritiene che siano in
buona fede 'quasi sempre', il 49% ritiene che lo siano 'a volte', mentre un
enorme 39% ritiene che i media mainstream siano in malafede su base
regolare.

4. I media mainstream sono schiavi delle multinazionali ed i telespettatori
ora lo sanno.

Il documentario The Corporation raccoglie il resoconto di due giornalisti
che lavoravano per Fox News verso la metà degli anni '90. Produssero
un'inchiesta sulle "implicazioni per la salute umana" della somministrazione
di ormone della crescita nei bovini usati per la produzione industriale di
latte:
"Con la storia della Monsanto ho compreso come stessero realmente le cose",
ha raccontato la giornalista Jane Akre. Prima che la storia andasse in onda
in redazione fu recapitata una lettera da parte della Monsanto, la quale
minacciava che una eventuale messa in onda avrebbe avuto "conseguenze
disastrose per Fox News."
Il direttore generale di Fox Florida li convocò ed impose loro che la storia
fosse modificata. "La notizia è ciò che noi decidiamo che sia una notizia
... se rifiutate di presentare questa inchiesta nel modo che noi riteniamo
opportuno, sarete licenziati per insubordinazione." (sfida)
A giudicare dall'enorme quantità di adesioni alla manifestazione Marzo
Contro la Monsanto sembra proprio che la voce dei media mainstream abbia
perso molto del vecchio ascendente sulle opinioni della gente.

5. I media mainstream mentono in modo così evidente che quasi nessuno più
presta loro il peso che avevano un tempo.

Una recente analisi condotta da PunditFact ha dimostrato come oltre la metà
delle dichiarazioni trasmesse da Fox News siano false. Ora, tutto
considerato questo dato non sorprende troppo. Ciò che dovrebbe farlo è che
il dato sulle dichiarazioni trasmesse da NBC / MSNBC si attesta al 46% tra
"Per lo più false" e "Del tutto false." CNN e ABC sono valutate lievemente
meglio.

6. Le voci indipendenti hanno più successo che mai.

Il dato positivo che emerge da tutto ciò è molto semplice: le persone si
stanno riprendendo da questa follia. I media mainstream non riescono più a
controllare 'la storia' come facevano una volta, perché i nuovi media
prendono la palla al balzo e diffondono le versioni alternative
tradizionalmente oscurate.
I media alternativi stanno avanzando a passi enormi, talmente inarrestabili
che adesso i media più anziani si rifanno (o copiano del tutto - ndt) sempre
più spesso le voci e le storie alternative reperibili sui nuovi media. Fino
a quando le voci indipendenti continueranno a muoversi, nulla potrà fermare
l'avanzata della verità. (integrazione in calce - ndt)

Articolo in lingua inglese, pubblicato sul sito Waking Times

Link diretto:
http://www.wakingtimes.com/2015/12/05/6-positive-signs-that-mainstream-media
-is-collapsing/

Integrazione a cura di questo blog.

2.b In Italia scricchiolano i Talk Show 'politici' ed i Telegiornali della
sera.

Ha avuto un certo clamore, verso la fine dello scorso settembre, la critica
mossa dal Presidente del Consiglio ai talk show politici del martedì sera, a
causa dei risultati d'ascolto in netto calo. Non del tutto chiari i motivi
per cui il Premier abbia così a cuore gli ascolti dei talk show politici.
"Il premier Matteo Renzi carica a testa bassa contro Giovanni Floris e
Massimo Giannini. Il segretario del Pd nel suo intervento alla Direzione del
partito torna ad attaccare i talk show. E lo fa senza nominare mai i due
conduttori, ma il riferimento è chiaro: "Se i talk show del martedì fanno
meno della replica numero 107 di Rambo dobbiamo riflettere."

Interessante notare come circa 15 giorni dopo le esternazioni di Renzi,
Auditel abbia deciso di sospendere la comunicazione dei dati d'ascolto e
procedere alla sostituzione del 'panel di riferimento.' Per i non esperti,
il 'panel di riferimento' è il campione di famiglie da cui la società di
rilevazione ricava i dati statistici sugli ascolti.
"Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani.
Questa la decisione del cda di Auditel, svoltosi in mattinata, dopo la
divulgazione di alcuni nomi del panel. Secondo quanto riporta l’Ansa, la
società continuerà nella rilevazione dati, ma i risultati verranno riservati
solo alle emittenti. Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione,
proseguendo contemporaneamente nel processo di allargamento del numero di
famiglie fino ad arrivare un totale di 15.600. Dalla società di rilevazione
fanno inoltre sapere che questo periodo verrà utilizzato per approfondire
con il proprio comitato tecnico tutti gli aspetti metodologici con
“un’accurata serie di verifiche a tutela dell’impegno di trasparenza e
affidabilità.”
Altrettanto interessante è l'elaborazione dei dati Auditel prospettata da
DataMediaHub circa il trend ufficiale dell'audience fatto registrare dai
telegiornali serali dal 2005 al 2014. Il grafico parla chiaro; in campo
economico per simili risultati si va in bancarotta.

2.c Digitale + Auditel: abbinamento che oggi ha senso come l'accoppiata PC +
Calcolatrice.

L'Auditel è un antiquato sistema di rilevamento statistico applicato ad un
piccolo insieme di persone ben consapevoli del loro ruolo, ed in quanto tale
denota un conclamato vizio originario: Se studi un ristretto sistema sociale
composto da individui consapevoli del tuo studio, automaticamente lo stai
alterando. Lo stesso discorso vale in etologia.
Bisogna considerare che nel tempo della tanto strombazzata 'rivoluzione
digitale' sarebbe un gioco da ragazzi computare e rivelare in tempo reale le
percentuali esatte di audience televisiva di un'intera nazione attraverso un
semplice meccanismo di rilevazione ed una informativa sulla privacy da
sottoporre ad ogni utente televisivo, simile alle condizioni (spesso molto
più invasive) che qualsiasi utente di smartphone accetta per scaricare
un'applicazione.
Tutto ciò solleva ulteriori perplessità. Ci si chiede - infatti - come mai
le aziende che pagano fior di quattrini per pubblicizzare i loro marchi
attraverso le più seguite trasmissioni televisive, continuino ad accettare
che l'audience sia rilevata su un campione intrinsecamente inattendibile, e
poi comunicato in differita, quando esistono i mezzi per rilevare i dati
integralmente e renderli pubblici in tempo reale.

4.b I media mainstream sono schiavi dei servizi segreti, ed i telespettatori
ora lo sanno.

Udo Ulfkotte, giornalista tedesco ed ex editore del quotidiano Frankfurter
Allgemeine Zeitung, si è riconciliato con se stesso confessando in un libro
bomba - naturalmente inedito in Italia - come la CIA corrompa e soggioghi i
media americani ed europei affinché eseguano ordini del giorno
propagandistici pro USA ed UE.
"Udo Ulfkotte confessa di essere stato per 17 anni nient'altro che una
marionetta nelle mani degli USA, di essere stato manipolato dalla CIA.
Racconta di aver ottenuto servigi su servigi, piaceri, abbondanti ricompense
e premi per aver deciso di scrivere a favore degli Stati Uniti. Sono 321 i
nomi di tedeschi che portano avanti una propaganda filo statunitense.
Ovviamente anche giornalisti di altri Paesi Europei sono coinvolti in questo
scandalo, soprattutto inglesi e italiani. Ulfkotte paragona il sistema,
marcio e corrotto, a una tela di ragno. Mette in tavola cifre: un
giornalista italiano può ricevere anche 20000 dollari per schierarsi dalla
loro parte.(...) Se avesse scritto a favore della Cina, della Russia o di
qualunque altra nazione nemica del suo padrone, sarebbe stato tagliato fuori
dal mondo giornalistico."

5.b I media mainstream mentono in modo così evidente da ispirare vere e
proprie odi di disprezzo.

6.b Editoria in agonia.

Alla crescita esponenziale del seguito ottenuto delle voci indipendenti è
corrisposto un crollo verticale nel campo dell'editoria, sia in Italia con
Mondadori, Rcs e Sole 24Ore in grave crisi, che praticamente in tutti i
paesi del blocco globalizzato.

Conclusione: non ricascarci.

Occorre imparare dagli errori commessi, e smettere di riporre piena fiducia
nell'informazione, sia essa mainstream o alternativa. Il web non è la Voce
della Verità, come non lo sono mai stati giornali e televisione. Un tempo la
TV era più attendibile, ma non appena conquistò la fiducia della gente fu
sfruttata per diffondere disinformazione e manipolare le emozioni degli
utenti. Anche il web lentamente, progressivamente, sta cambiando, purtroppo
non in meglio. Attenzione.

www.anticorpi.info/2016/01/il-crollo-dei-media-mainstream.html
__._,_.___

Inviato da: <amadeusoft@tiscali.it>