Gli spiati in gergo si chiamano "bersagli". In Italia sono mediamente oltre un milione all'anno, e nella maggior parte dei casi non hanno commesso reati. In qualità di cittadine e cittadini del popolo sovrano, chiedete pure i dati ufficiali. Attenzione: il Governo Monti però, non ha risposto neanche a certe interpellanze ed interrogazioni parlamentari. Come funziona, chi può intercettare e come? Nell'ultimo decennio, circa 12 milioni di cittadini (tra cui anche gli stessi ignari magistrati) sono stati scandagliati entrando sovente a far parte di "fascicoli galleggianti" dell'Intelligence, ossia non autorizzati dal potere giudiziario. Spesso le persone sono semplicemente sospettate, o meglio tenute d'occhio dalla lunga mano del sistema di potere, soprattutto quando si mettono in testa di difendere pubblicamente un diritto civile. Sommando gli elenchi del ministero di Grazia e Giustizia con quelli dei Servizi Segreti italiani, in particolare del RIS (Reparto Informazioni e Sicurezza, da non confondere con i Carabinieri), vengono fuori grandi cifre.
Siamo tutti o quasi sotto osservazione telefonica? Semplicemente ascoltati o intercettati? Chi garantisce che gli interventi di violazione della privacy vengono operati solo in casi estremi e delicati? Nessuna autorità? Il Garante nazionale al ramo (designato dalle fazioni partitiche) è in grado di illuminare in materia il popolo sovrano?
Esiste in Italia un'unica centrale abusiva ed illegale di spionaggio? Sulla materia incombe l'eterno segreto di Stato.
Qual è la linea di demarcazione tra sicurezza nazionale e libertà individuale?
Le tecnologie che più penetrano in profondità sono quelle che diventano invisibili. Compenetrano, infatti, il tessuto della vita quotidiana sino a diventare indiscernibili.
Nel nome della "sicurezza" e della protezione nazionale, le agenzie spionistiche tengono all'oscuro le varie commissioni parlamentari, incaricate di controllarle. Deputati e senatori, vigilati a vista, non possono fotocopiare gli atti su cui sono chiamati a pronunciarsi e neanche prendere appunti. Consiglio di lettura: il "Primo rapporto sul sistema diinformazione e sicurezza", comunicato il 6 aprile 1995, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dal Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato (Doc. XXXIV, n. 1).
In sostanza, la questione delicata è il rapporto tra democrazia rappresentativa (in crisi) e potere militare (in auge) che si reggono su principi diversi. Su libertà e controllo pubblico (carente, o meglio, assente in Italia) la prima; su disciplina e gerarchia il secondo. La democrazia rappresentativa è stata svuotata di senso e di significato, il che comporta un mantenimento solo apparente di forme democratiche che celano una sostanza oligarchica. Per caso, chi si è accorto della pesante militarizzazione della Penisola italiana, a parte l'inquinamento provocato dalle attività belliche e dalle sperimentazioni di armamenti di ogni genere?
E' in questa situazione che si collocano i rapporti tra potere politico (finanziario) e potere militare, tra governo visibile e governo invisibile ma reale.
Altro che nuove elezioni: i giochi sono già stati decisi e stabiliti a tavolino. Al popolo italiano, come ad un'analfabeta si chiede solo di apporre una croce sui candidati designati dal sistema di potere internazionale. E' chiaro?
Un solo esempio: in uno studio pubblicato dalla Kennedy School of Government (Harvard) si descrive come ogni mese si tenga a Washington una riunione tra i rappresentanti dei principali media nazionali, del governo, del congresso e deiservizi segreti, per determinare il margine di manovra sulle informazioni da pubblicare. Vale a dire cosa far sapere all'opinione pubblica.
Ultima annotazione. La Banca nazionale del DNA quanti profili biologici ha raccolto dalla promulgazione della legge 30 giugno 2009, numero 85 (votata anche dalla finta opposizione a Berlusconi e controfirmata dal presidente uscente Napolitano, già collaboratore dell'Aspen Institute insieme a Lucia Annunziata: un sodalizio USA finanziato dall'organizzazione segreta dei 300) di cittadine e cittadini italiani e "stranieri" a tutt'oggi? Che uso se ne fa di questi reperti umani? Sono in mano anche ad Aisi ed Aise (eventualità non prevista dalla normativa). E perché mai risultano sotto il controllo di alcuni Paesi Europei (ad esempio: Francia e Germania) e della NATO? Con quale diritto?