Mario Draghi (foto web) |
Con la creazione di strumenti monetari sempre meno intrinsecamente costosi, come cartamoneta o scritture contabili, questo valore è aumentato fino a coprire la quasi totalità del valore nominale o numerario.
Nel frattempo però sono spariti molti sovrani, in senso storico, ossia gli imperatori, i re, gli zar, a parte la casata Windsor e poche altre (che tentano di instaurare un nuovo ordine mondiale sotto il loro controllo).
Nel sistema statuale occidentale attuale la sovranità si intende attribuita al popolo, ma il diritto di signoraggio rimane destinato ad entità, di fatto sotto controllo privato, denominate "banche centrali" o "banche commerciali".
La soluzione è disarmante: redistribuzione del signoraggio direttamente ai detentori di sovranità e, nel caso del popolo, attraverso un reddito universale di cittadinanza. Alcune comunità esercitano direttamente il diritto di signoraggio emettendo monete locali o complementari a corso libero, come nel caso del WIR in Svizzera.
Per gli scettici ad oltranza, i negazionisti prezzolati e gli ignorantoni matricolati basta e avanza la Comunicazione ufficiale della Commissione europea alle istituzioni dell’UE e al Rappresentante generale UE Javier Solana, il 5 gennaio 2007 che non mette in discussione né l’esistenza né la definizione precisa di “signoraggio” laddove, al paragrafo sulla rendita monetaria da banconote e moneta metallica, viene specificato al punto 3.5:
«Reddito monetario proveniente da banconote e monete in euro. Il contante in circolazione costituisce una fonte di reddito (denominato in generale reddito monetario o signoraggio) per l'ente di emissione. Nel caso delle banconote in euro, questo reddito viene messo in comune e successivamente ripartito tra le banche centrali nazionali dell'area dell'euro secondo uno schema specifico basato sul PIL e sulla popolazione di ciascun paese. La situazione cambia per quanto riguarda le monete in euro, in quanto il reddito (che corrisponde grosso modo al valore nominale della moneta meno i costi di produzione e messa in circolazione) è percepito dal paese che emette la moneta. Questo approccio dovrebbe essere altrettanto soddisfacente, purché non vi siano flussi migratori "netti" di monete in euro tra Stati membri (ad esempio afflussi sistematici in taluni paesi o deflussi sistematici da altri), nel qual caso occorrerebbe prevedere determinati aggiustamenti (specifici o generali) al sistema attuale».
Attualmente non abbiamo dati certi sulla quantità di euro circolante poiché laBCE al cui vertice c’è Mario Draghi (già dipendente Goldman Sachscome Prodi & Monti) rifiuta di comunicare quanti euro virtuali sono stati creati nel SEBC attraverso l'apertura di linee di credito.