vendredi 3 mai 2013

Profilo di Enrico Letta, alias Monti junior di Andrea Aliprandi

FONTE - comedonchisciotte.org

“Io ce la metterò tutta perché gli italiani non ce la fanno più dei
giochetti della politica.”
Enrico Letta

Al di là del volto pulito, dei 47 anni ben portati e dei modi più o meno
galanti di Enrico Letta, è bene conoscere alcune cose sul suo passato
recente e remoto, per capire che cosa ci riserva il futuro.

Posizioni politiche ed economiche:

- Appoggio incondizionato a Napolitano-Monti, suoi compagni nella loggia
segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg e nella loggia semi-segreta e
super-esclusiva creata da Rockefeller: la Commissione Trilaterale;

- Euro sì. Morire per Maastricht, titolo e sottotitolo del suo libro edito
da Laterza (
http://www.ibs.it/code/9788842052487/letta-enrico/euro-si-morire.html);
Letta dunque è un eurocrate di lunga data, peraltro poco lungimirante, non
avendo avvertito i pericoli dell’area euro; curiosamente, il “giovane”
eurocrate Letta ha “trascorso parte dell'infanzia a Strasburgo
http://it.wikipedia.org/wiki/Strasburgo dove frequenta la scuola
dell'obbligo http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_dell%27obbligo” (dalla
sua pagina di Wikipedia);

- Pro austerity di Monti. Letta dice, il 9 ottobre 2012: “Noi abbiamo voluto
per primi Monti, caricandoci anche responsabilità non nostre. Noi
rivendichiamo la giustezza di quella scelta. La condivisione profonda di
quanto è stato compiuto e la necessità di una continuità programmatica nel
prossimo governo è sancita, peraltro, dalle conclusioni della Carta
d’intenti, ribadite e votate dall’Assemblea di sabato all’unanimità”
(http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-
Monti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html );

- Chi critica l’austerity di Monti è cattivo. Per Letta, Fassina con le sue
critiche a Monti, compagno di merende di Letta nel Bilderberg e nella
Trilaterale, “ha passato il segno” (
http://www.liberoquotidiano.it/news/1094581/Nel-Pd-volano-stracci--Fassina-M
onti-%C3%A8-da-rottamare--Letta-%C3%A8-in-contrasto-col-partito.html ); poco
importa se oggi Letta si dichiara contrario all’austerity: ha già ampiamente
dimostrato di essere ondivago e poco lungimirante.

- La nomina di Mario Monti è stata “un miracolo” (v. sotto, sezione
“Amicizie e parentele”, voce Monti);

- Goldman Sachs è coraggiosa. “Goldman Sachs” “sembra avere più coraggio e
lucidità di analisi” rispetto a “tanti rappresentanti dei poteri economici
italiani che paiono timorosi nei confronti di una prospettiva di
centrosinistra” (
http://www.asca.it/news-Pd__E_Letta__da_Goldman_Sachs_conferma_di_vocazione_
europeista-1199195-POL.html ); NB: Mario Monti e lo zio Gianni Letta sono
consiglieri per conto della Goldman Sachs. Goldman Sachs, la più grande
banca d’affari statunitense (e del mondo), già nel 2007 è stata al centro di
una inchiesta della Procura di Pescara per una frode al fisco per almeno 202
milioni di euro (
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/banche-daffari-e-di-truffe/1629089;
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ,
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=5770& ). Goldman Sachs è ritenuta
corresponsabile della crisi greca ed è stata additata come responsabile del
crollo della lira agli inizi degli anni ’90, “dapprima annunciandone la
sopravvalutazione ed indicando nel livello di 1000 lire al marco il tasso di
cambio che essa riteneva realistico, poi buttandosi a vendere lire per
contribuire a ottenere quel risultato.” (
http://www.movisol.org/draghi4.htm)

- Privatizzazioni selvagge. Privatizzare tutto. Pro bono della Goldman
Sachs. Letta annuncia: “È arrivato il momento di cominciare a parlare di
privatizzazioni. Penso a Poste, Ferrovie, Eni, Enel, Finmeccanica e alle 20
mila aziende partecipate degli enti locali” (
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche in questo senso
le privatizzazioni di Letta saranno in continuità con i metodi del suo
maestro Andreatta e del suo idolo Monti (consigliere per la Goldman), a
favore di Goldman Sachs, in combutta con lo zio Gianni e quindi in pieno
conflitto di interessi (
http://affaritaliani.libero.it/economia/privatizzazioni-il-tesoro-sceglie-go
ldman-sachs-e-soc-generale-valutazione-quote.html ); in caso di uscita
dell’Italia dall’euro, con la conseguente svalutazione, e tramite il suo
funzionario Letta, Goldman Sachs potrà acquisire i gioielli nazionali a
prezzo molto ribassato. Il sogno di privatizzare l’Enel e altri gioielli
nazionali, in parte realizzato, era già di Andreatta (
http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/03/13/Altro/PRIVATIZZAZION
I-ANDREATTA-2_184900.php).

- Affidare a Goldman Sachs la valutazione delle partecipazioni statali ad
aziende per vedersi ridurre poi drasticamente i bond italiani che aveva in
portafoglio. Questo infatti è accaduto con il governo Monti: lui ha affidato
a GS le valutazioni su “Fintecna, Sace e Simest in vista della cessione alla
Cdp” e GS ha ridotto del 92% i bond italiani che aveva in portafoglio,”
portandoli da 2 miliardi di euro a una misera quota di 155,2 milioni di
euro. In pratica, le collusioni di Monti con Goldman Sachs sono
controproducenti da ogni punto di vista e anche in prospettiva futura,
perché invia un fortissimo segnale di sfiducia agli investitori. Lo stesso,
si deve presumere, avverrà con il prossimo governo Napolitano-Letta (
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-08-09/doccia-fredda-go
ldman-sachs-160710.shtml?uuid=Abtzo0LG ). Del resto appare chiaro a cosa
potrebbero essere mirate quelle riduzioni di portafoglio: a una svalutazione
di tutto il patrimonio industriale nazionale, che poi verrà acquistato a
prezzi di favore dalla stessa Goldman Sachs.

- Smembrare l’ENI. “Terna e Snam Rete Gas scorporata da Eni”: smembrare
l’ENI e quindi privatizzarla togliendoci il controllo sulle autentiche fonti
di approvvigionamento del gas, utili alla NATO nell’ambito di una strategia
di indebolimento della Gazprom e quindi della Federazione Russa, che
collaborano strettamente con ENI (
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ); anche questa
operazione sarà probabilmente un bel regalo a Goldman Sachs; lo smembramento
e la privatizzazione dell’ENI seguirà il precedente dello smembramento e
privatizzazione dell’IRI operata tramite l’intervento di Andreatta, il
mentore di Letta. Tramite l’accordo con l’eurocrate Van Miert siglato nel
1993, Andreatta diede il via allo smantellamento dell'IRI, che dai tempi di
Mattei era un complesso di aziende statali (regno per lo più di monopoli
naturali) fra i più grandi al mondo, che ci era invidiato all'estero “perché
era in grado di fare tutto, e moltiplicava ogni lira investita per sei-sette
volte” ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

- Una delle poche iniziative promosse Letta diverse dal duetto
austerity/privatizzazioni – ma patrocinata dai soliti Monti e da Goldman
Sachs, evidentemente per i profitti che potrà trarne avendoli in gestione –
è quella degli “euro project bond quale possibile pilastro della strategia
di rilancio della crescita", sostiene Letta. Però questa soluzione è
controversa e di difficile applicazione. Contro gli Eurobond si è espresso
anche Mario Draghi, secondo il quale non risolverebbero i problemi
strutturali di fondo dei singoli paesi, oltre a introdurre problemi di
natura giuridica dovuti alla necessità di modificare i trattati (
http://www.libertiamo.it/2010/12/17/eurobond-il-dado-e-tratto/ ).

Principali appartenenze e affiliazioni:

- Loggia segreta (“mega-P2 globale”) Gruppo Bilderberg, cui ha partecipato
nel 2012; fra i pochissimi personaggi italiani che vi appartengono: Mario
Monti, membro del suo consiglio direttivo;

- Loggia semi-segreta e super-esclusiva Commissione Trilaterale, creata da
Rockefeller; fra i pochissimi politici italiani che vi appartengono, oltre a
Vittorio Grilli, i due compagni di Letta, Giorgio Napolitano e Mario Monti;

- Loggia esclusiva “a porte chiuse” Aspen Institute, come recita il loro
sito, «Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte
chiuse”.» Membri del suo comitato esecutivo italiano, guarda caso, sono,
oltre a Enrico e Gianni Letta, Monti, Amato e vari altri; Napolitano non ha
mancato di partecipare alle loro iniziative;

- Goldman Sachs, la più grande banca d’affari del mondo
(http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/9/22/26536-la-goldman-sa
chs-vota-per-il-pd/; vedi anche sotto, voce zio Gianni Letta);

- Dal 1990 collabora con “l’Arel, Agenzia per le Ricerche e le Legislazioni
fondata da Nino Andreatta, il più ultraliberista tra i ministri e gli
economisti democristiani,” (...
http://www.contropiano.org/news-politica/item/16124). Dal 1993 è segretario
generale dell’Arel. Andreatta nel 1993 dichiarava quella delle
privatizzazioni un’“emergenza nazionale” (
http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/03/Andreatta_privatizzare_emer
genza_nazionale_co_0_9303039062.shtml ); conosciamo bene le dichiarazioni di
Letta a favore delle privatizzazioni: è probabile dunque che anche con Letta
le privatizzazioni diverranno emergenza nazionale, a vantaggio (solo
provvisorio) del bilancio e di Goldman Sachs.

- Fondatore del think tank bipartisan Vedrò, che vede fra i numerosi
partecipanti l’amico di Monti Corrado Passera, Gianluca Comin, dell’Enel, ed
Enrica Minozzi, dell’Eni, due aziende che Letta vuole smembrare e
privatizzare (
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-sce
lto-il-giovane-enrico/ ).

- PD. “Il Pd si candida ad essere il country party, il partito dell’Italia”
http://vocialvento.com/2011/07/12/i-repubblichini/ ).

Amicizie privilegiate e parentele:

- Napolitano, membro, come Letta, della Trilateral Commission e dell’Aspen
Institute, e amico degli amici. In fondo è lui che ha appena nominato
Presidente del Consiglio il suo compagno di logge Letta. - Mario Monti, il
Barone. Monti ha dunque come suo successore il suo compagno di logge ed
estimatore Letta. Degno di nota è il cosiddetto “pizzino” di Letta a Monti –
suo compagno di associazioni segrete ed esclusive quali il Bilderberg e la
Trilateral Commission, e con interessi comuni in Goldman Sachs – un
biglietto scambiato in Parlamento, la cui foto, assolutamente autentica, è
stata pubblicata dal “Corriere della Sera” il 18 novembre 2011: «Mario, [si
notino la confidenzialità e l’informalità, N.d.R.] quando vuoi dimmi forme e
modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente (Bersani mi
chiede per es. di interagire sulla questione dei vice) sia riservatamente.
Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!» (
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2011/11/18/pop_monti-foglio.shtm
l ); In altre parole: Mario Monti ha ricevuto l’incarico il 16 novembre
2011; subito dopo l’incarico Letta, che lo chiama “Mario” (in amicizia) gli
dà il suo appoggio, “sia ufficialmente”, sia “riservatamente” (parola
sottolineata da Letta; leggasi: in segreto); poi grida al miracolo per
l’incarico al suo amichetto Monti della Trilaterale/Bilderberg/Aspen.
Curiosità: nella parte finale della lettera, Letta scrive di aver “tenuto” –
contatti? – con Stefano Grassi]. Il riferimento non è facilmente decifrabile
ma potrebbe essere a Stefano Grassi, consigliere di Mario Monti, che ha
frequentato la stessa università di Letta, conseguendo anch’egli un
dottorato di ricerca in diritto presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa e
che condivide con Letta attività nell’ambito di istituzioni della Comunità
Europea. Mesi fa era scoppiato un mini-scandalo perché Monti avrebbe chiesto
il distaccamento di Grassi, in qualità di consigliere per le politiche
comunitarie e per le riforme economiche pagato dalla Comunità Europea (con i
nostri soldi), per farlo lavorare al suo fianco nella Lista Monti.

- Beniamino Andreatta (1928-2007), il Guru delle Svendite. Economista
democristiano ultraliberista, che già favorì la carriera universitaria del
suo portaborse Prodi, è stato un vero mentore per Letta. Fra i suoi
principali insegnamenti, la ricetta dello spezzatino. Lo spezzatino di
colossi industriali nazionali, come l’IRI, che ora Letta vuole applicare a
Finmeccanica, ENI eccetera. Andreatta «nel 1992 annunciò che per rientrare
dal debito pubblico occorreva “ridurre il reddito delle famiglie italiane di
almeno 5milioni di lire”». Andreatta, secondo alcune fonti, sarebbe stato
presente sul panfilo Britannia il 2 giugno 1992 nella presunta trattativa
segreta fra oligarchi angloamericani (dicesi anche: l’ubiquitaria Goldman
Sachs) e membri della classe dirigente italiana per la privatizzazione e la
svendita del patrimonio industriale italiano (
http://www.movisol.org/draghi4.htm ). Esistono fonti che suggeriscono che
Andreatta avesse come obiettivo la svendita integrale di tutte le quote
statali di tutti i patrimoni pubblici. Andreatta, in qualità di neo-ministro
degli esteri, accolse subito entusiasticamente la proposta britannica di
mandare gli eserciti in Bosnia ( http://www.movisol.org/draghi4.htm ).

- Gianni Letta, lo Zio. Che il caso Letta sia un possibile caso di nepotismo
(secondo varie possibili forme di favoritismo) è sotto gli occhi di tutti,
ma in queste circostanze è il minore dei mali. Più problematiche sono le
affiliazioni dello zio. Dal 18 giugno http://it.wikipedia.org/wiki/18_giugno
2007 http://it.wikipedia.org/wiki/2007 Gianni Letta è “membro dell'advisory
board di Goldman Sachs International
http://it.wikipedia.org/wiki/Goldman_Sachs con compiti di consulenza
strategica per le opportunità di sviluppo degli affari, con focus
particolare sull'Italia” ( http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Letta ). Si
noti che un ruolo analogo è stato (è?) rivestito anche da Monti, il compagno
di merende di Enrico Letta – che con lui frequenta il Bilderberg e la
Trilaterale.

- Pierluigi Bersani, l’amico che non vende più. Bersani, compagno di
partito, e coautore di libri con Enrico Letta, nel 1992-1993, ha avuto un
ruolo nelle vendite delle industrie di Stato e si è attirato critiche per
certi versi simili a quelle che colpivano Andreatta, in merito all’abulia
circa le svendite di gioielli industriali italiani. Nerio Nesi, su
“Liberazione”, accusò l’allora ministro Bersani accomunandolo ai "bravi
funzionari del Tesoro", di cultura monetarista, capaci solo di "vendere e
svendere": "È possibile che il responsabile dell'Industria non abbia
alcunché da dire sul futuro del secondo gruppo manifatturiero italiano?
Faccia sentire la sua voce" (
http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/28/Caso_Fabiani_Andreatta_con
tro_Iri_co_0_9704287286.shtml ). Tuttavia, Bersani il 14 febbraio 2013, pur
essendosi dichiarato possibilista su una futura vendita di Finmeccanica, ha
anche negato recisamente questa possibilità nel breve periodo, definendola
“pazzesca” e quindi assumendo una posizione diametralmente opposta a quella
di Letta. Evidentemente questo è uno dei motivi che l’hanno reso persona non
grata ai poteri superforti, e quindi a Napolitano che non gli ha concesso
incarichi ( http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE91D00920130214 ).

- In sintesi, come lo ha definito L. Pistelli, Enrico Letta è “l’Amato del
2000” perché “è dentro tutti i giochi”
(http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/04/24/perche-hanno-sc
elto-il-giovane-enrico/ ).

Conclusioni

Il problema non è tanto che Letta sarebbe il responsabile di un governo di
larghe intese.
Per quanto molti lo ritengano scandaloso, un governo di larghe intese
sarebbe pur sempre una situazione migliore di quella reale, perché un
inciucio alla luce del sole sarà pur sempre inciucio, ma è meglio di un
inciucio segreto; in altri tempi lo si sarebbe chiamato compromesso storico
– non che si possano fare paragoni con quello degli anni Settanta, che
peraltro vedeva protagonista una classe dirigente di caratura infinitamente
superiore a questa. Questa classe che, probabilmente non sapendo quello che
ha fatto, con la rielezione di Napolitano ha compiuto il peccato originale
dei prossimi sette anni.
Davvero sono stati così ingenui da credere che votando Napolitano avrebbero
avuto in cambio qualcosa? Proprio quel Napolitano che “lavorava da tempo”
alla sua rielezione, come afferma il deputato del PD Sandro Gozi (
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/prodiani-allo-scoperto-contro-re-
giorgio-lavorava-da-tempo-a-rielezione-54793.htm ).
Ben difficilmente i membri del PD e del PDL otterranno qualcosa, né per sé
né per il Paese. Infatti:

- un vero governo di larghe intese probabilmente non ci sarà, eccettuate le
intese su questioni secondarie e sul salvataggio di qualche gruppetto di
politici da guai giudiziari. Saranno grandi intese di facciata. Le vere
intese, quelle sulle questioni fondamentali, saranno prerogativa dei soli
compagni di merende di Letta Junior: Letta Senior, Monti, Napolitano, la
direzione della Goldman Sachs e della Trilateral Commission e gli altri
poteri superforti dietro a questo gruppo.

- Letta è il rappresentante di un Governo Monti 2, per l’austerity, per le
privatizzazioni, per lo smembramento e la svendita dei gioielli nazionali,
come nel ’92-’94.

- Letta, fino a prova contraria, è Monti Junior, e potrà presto
trasformarsi in Andreatta Junior. Questo è espresso per l’ennesima volta a
chiare lettere dallo stesso Letta:
“È chiaro – a chi è dotato di buon senso e responsabilità – che qualunque
primo ministro si candidi a succedere a Monti dovrà farlo in continuità con
Monti stesso.” (9 ottobre 2012, sito di Enrico Letta). Tutto ciò rende
assolutamente non credibili i tranquillizzanti proclami dell’ultima ora di
Letta contro l’austerità, diffusi anche dal “Financial Times”. 
Dunque, Letta, fino a prova contraria, deve essere considerato un nemico del
patrimonio pubblico italiano. In altri termini, un nemico della Repubblica.

Andrea Aliprandi
Fonte:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid
=11777