fonte: INGV |
di Gianni Lannes
Dopo quattro anni L’Aquila ed i comuni devastati dal terremoto sono ancora un paesaggio di rovine, nonostante le promesse altisonanti dell’allora primo ministro il piduista deviato Silvio Berlusconi. La zona è addirittura militarizzata. Il sindaco vuole vederci chiaro e chiede lumi alle massime autorità di questo Stato fantoccio, e così viene addirittura minacciato di sospensione dal prefetto. Incredibile ma vero: la democrazia nel Belpaese è soltanto un guscio vuoto.
«Sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro di L’Aquila. La mancanza di risorse per la ricostruzione allontana i tempi del recupero di centro storico, frazioni, borghi»: è l’incipit della lettera del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ai presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Gli aquilani vendono le case per acquistarne altrove. «Un’emorragia che lascerà il centro storico non ricostruito, una nuova Pompei: una responsabilità storica che né io né la mia amministrazione intende assumersi». Sollecita quindi «un’operazione verità per fare luce su quanto è stato speso finora per l’emergenza terremoto e la ricostruzione post sisma». Così il primo cittadino del capoluogo abruzzese chiede la convocazione di una commissione parlamentare. «Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei ministeri - scrive - viene ribadito che per il sisma si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse».
«Sono giorni difficilissimi, se non disperati, per il futuro di L’Aquila. La mancanza di risorse per la ricostruzione allontana i tempi del recupero di centro storico, frazioni, borghi»: è l’incipit della lettera del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ai presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Gli aquilani vendono le case per acquistarne altrove. «Un’emorragia che lascerà il centro storico non ricostruito, una nuova Pompei: una responsabilità storica che né io né la mia amministrazione intende assumersi». Sollecita quindi «un’operazione verità per fare luce su quanto è stato speso finora per l’emergenza terremoto e la ricostruzione post sisma». Così il primo cittadino del capoluogo abruzzese chiede la convocazione di una commissione parlamentare. «Parlando con esponenti del Governo e funzionari dei ministeri - scrive - viene ribadito che per il sisma si è speso anche troppo e che avremmo bruciato grandi risorse».
L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
E ancora: «A man walks on debris as he looks for his relatives after an earthquake, in downtown Aquila. Purtroppo questo è il messaggio fatto passare nel Paese. Poiché il Parlamento è in possesso della relazione della Protezione Civile riguardo alla gestione dell’emergenza, dei rapporti semestrali del Commissario Straordinario per la Ricostruzione, nonché delle rendicontazioni delle somme spese dai singoli Comuni del cratere - prosegue - chiedo di incaricare la Commissione Parlamentare che riterranno opportuna per raccogliere i dati su quanto speso all’Aquila, da chi e come».
Si tratta dell’ennesima iniziativa del sindaco che alcune settimane fa ha riconsegnato la fascia tricolore al presidente della Repubblica e ha fatto rimuovere il tricolore dalle sedi comunali per protestare contro il mancato invio di fondi per la ricostruzione.
L'Aquila: 6 aprile 2009 - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Si tratta dell’ennesima iniziativa del sindaco che alcune settimane fa ha riconsegnato la fascia tricolore al presidente della Repubblica e ha fatto rimuovere il tricolore dalle sedi comunali per protestare contro il mancato invio di fondi per la ricostruzione.
Kissinger accanto al criminale del Bilderberg Henry Kissinger |
L’azione di Cialente, che ha detto no all’invito di Napolitano (affiliato all’Aspen Institute finanziato dal Bilderberg) di recedere dalla protesta, è costata al primo cittadino un decreto con cui il prefetto dell’Aquila,Francesco Alecci, gli intima di tornare alla normalità, pena la decadenza dall’incarico.
A muso duro con le autorità di questa nazione controllate ed eterodirette dall'estero: il Governo deve sempre spiegare al Popolo italiano sovrano, perché mai la prefettura dell'Aquila, centro operativo della Protezione Civile è stata sgomberata segretamente qualche giorno prima del devastante sisma del 6 aprile 2009 che ha ammazzato uficialmente 309 persone (tra cui molti bambini), mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 aveva tranquillizzato la popolazione aquilana a restare nelle proprie case. Anzi, la notte del 5 pale 2009 a seguito du scosse particolarmente violente, la Protezione Civile ancora una volta ha invitato la gente a stare in casa (esistono numerose testimonianze probanti).
Anche se gli esperti istituzionali sono stati condannati recentemente in primo grado a sei anni di reclusione, questa pena ovviamente non resusciterà nessuno. In ogni caso non sono stati individuati i responsabili diretti della strage che vanno processati in tribunale in ambito nazionale ed internazionale.
Colgo l'occasione per invitare gli scienziati civili a vuotare il sacco. So che il ricatto è pesante, ma bisogna testimoniare la verità a favore della vita.
I governi italiano e degli Stati Uniti d'America, nonché la NATO devono essere chiamati in giudizio a risponderne.
E poi: chi ha autorizzato sempre a livello governativo, le operazioni di geoingegneria ambientale, di carattere militare in Abruzzo nel corso dell'anno 2009?
A muso duro con le autorità di questa nazione controllate ed eterodirette dall'estero: il Governo deve sempre spiegare al Popolo italiano sovrano, perché mai la prefettura dell'Aquila, centro operativo della Protezione Civile è stata sgomberata segretamente qualche giorno prima del devastante sisma del 6 aprile 2009 che ha ammazzato uficialmente 309 persone (tra cui molti bambini), mentre la Commissione Grandi Rischi il 31 marzo 2009 aveva tranquillizzato la popolazione aquilana a restare nelle proprie case. Anzi, la notte del 5 pale 2009 a seguito du scosse particolarmente violente, la Protezione Civile ancora una volta ha invitato la gente a stare in casa (esistono numerose testimonianze probanti).
Anche se gli esperti istituzionali sono stati condannati recentemente in primo grado a sei anni di reclusione, questa pena ovviamente non resusciterà nessuno. In ogni caso non sono stati individuati i responsabili diretti della strage che vanno processati in tribunale in ambito nazionale ed internazionale.
Colgo l'occasione per invitare gli scienziati civili a vuotare il sacco. So che il ricatto è pesante, ma bisogna testimoniare la verità a favore della vita.
I governi italiano e degli Stati Uniti d'America, nonché la NATO devono essere chiamati in giudizio a risponderne.
E poi: chi ha autorizzato sempre a livello governativo, le operazioni di geoingegneria ambientale, di carattere militare in Abruzzo nel corso dell'anno 2009?
Nel frattempo proseguono alacremente in tutta la Penisola, le sperimentazioni belliche delle forze armate degli Stati Uniti d’America, sotto l’egida della NATO (il braccio operativo a livello locale, in questa provincia dell’impero), per annichilire il nostro popolo, colpire le aziende produttive ancora ostinatamente in piedi e distruggere il territorio.
fonte INGV |
Ecco l’ultimo pasticcio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. E’ stata in realtà di 1,8, e non di 3,0, la magnitudo del terremoto registrato alle 5:33 di questa mattina in Abruzzo, tra le province di L’Aquila e Teramo. «Il calcolo della magnitudo aveva inizialmente fornito un valore pari a 3.0. La revisione successiva dei dati ha mostrato che tale valore era decisamente sovrastimato, a causa di un problema nel software di analisi. Il problema è stato risolto e la stima corretta è di 1.8», rende noto il direttore del Centro Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Alessandro Amato. «Purtroppo - ha concluso l’esperto - essendo il valore della magnitudo ricalcolata (1.8) al di sotto della soglia di comunicazione, non sono partiti i messaggi di rettifica».
Questa notte si sono verificate altre due scosse la prima con epicentro in Sila (magnitudo 3.0) e l’altra nella pianura padana emiliana (magnitudo 2.9). Ovviamente l’ipocentro è come al solito estremamente superficiale.
Di normale non c’è un bel niente, se non l’indifferenza generale, prima di una catastrofe annunciata - questa volta - a più riprese dagli esperti dello Stato.
riferimenti:
http://dl.dropboxusercontent.com/u/39731433/sala%20operativa%20prefettura%20protezione%20civile.pdf
approfondimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=terremoti
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=l%27aquila
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=haarp
approfondimenti:
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=terremoti
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=l%27aquila
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=haarp