vendredi 3 mai 2013

Su La Testa!: TRIVELLE IN PUGLIA: IL TEXAS DI VENDOLA

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Ascoli Satriano (Puglia) - la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes

Grazie al beneplacito governativo nazionale incluse le Regioni consenzienti alle devastazioni per mero profitto economico, il Sud Italia viene sempre più saccheggiato da multinazionali straniere che sfruttano il nostro Paese peggio di una colonia. 

La parola d’ordine imperante in salsa affaristica è “coltivazione idrocarburi”, non più frutti della natura o lavoro della terra. Nell’eldorado appulo sotto le grinfie del sedicente ambientalista Nichi Vendola - non ancora processato per questi attentati a ripetizione all'integrità degli ecosistemi e la reiterata violazione di legge - la caccia al gas ed al petrolio nel sottosuolo della provincia di Foggia è aperta al miglior offerente con una particolare accentuazione dal 2005 (anno di insediamento del governatore di Terlizzi). 

 
Provincia di Foggia, litorale inquinato da idrocarburi dispersi - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


La giunta Vendola non tace ma acconsente ancora una volta, senza aprire un tavolo di trattative con gli autoctoni (padroni a parole del territorio) in virtù della Convenzione di Aarhus, o comunque di confronto sul destino di questo prezioso quanto fragile territorio. I controlli seri, approfonditi e rigorosi stabiliti sulla carta sono una pura formalità di facciata: le commissioni di valutazione di impatto ambientale - a livello provinciale e regionale - sono tutte di nomina politica, ossia addomesticate e malleabili, basta vedere i pareri espressi nei decenni.

Nichi Vendola - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Il 20 dicembre 2012 la Giunta Regionale ha offerto l’ennesimo via libera - di una serie corposa di autorizzazioni a perforare la terraferma per estrarre oro nero & gas - per la ricerca di metano e petrolio. Si tratta di due concessioni nella Capitanata: la prima alla Vega Oil, l’altra all’Eni. 

Concessione alla Vega Oil (controllata dalla canadese Cygam)


La concessione mineraria denominata “Masseria Monterozzo” è stata rilasciata in prima battuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, dopo il parere come sempre favorevole del Cirm alla Vega Oil S.p.A., società a sua volta controllata dalla canadese Cygam Energy Inc. Una multinazionale particolarmente attiva in Italia ed in Tunisia, riconducibile al miliardario “illuminato” David Rockefeller (finanziatore dell’Aspen Institute).

La giunta vendoliana, su proposta dell’assessore Loredana Capone, ha deliberato quindi di approvare la relazione dell’assessore allo Sviluppo economico. Strano: l’Ansa non ha lanciato la notizia. La delibera reca la firma di rito anche del segretario della giunta, tale Davide F. Pellegrino, marito di Paola Laforgia, presidente dell’ordine regionale dei giornalisti di Puglia, nonché dipendente dell’Agenzia giornalistica Ansa con sede di lavoro a Bari.

Elena Gentile - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 L'area di ben 154,6 chilometri quadrati, ricade nei territori di rilievo naturalistico, agrario, storico ed archeologico di Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona ed Orta Nova, inglobando addirittura i centri urbani ed il Parco Regionale "Bosco dell'Incoronata", compreso l'omonimo santuario. In particolare i sindaci di Orta Nova (Maria Rosaria Calvio) e Carapelle (Alfonso Maria Palomba) iscritti al partito democratico - ubbidienti ai voleri della "mammasantissima" Elena Gentile in carica come vice presidente regionale (trombata alle passate elezioni politiche) non hanno fiatato. Dal canto suo, il consigliere provinciale del pdl, tale Giuseppe Moscarella, non si è incatenato per protesta ad alcun palo della cuccagna.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 dicembre 2012, numero 2851 - «L’Assessore allo Sviluppo Economico, avv. Loredana Capone, sulla base dell’’istruttoria espletata dal Responsabile della P.O. Attività Estrattive di Foggia...   riferisce quanto segue:

L’Accordo Stato Regioni del 24.04.2001 disciplina le modalità procedimentali per il perfezionamento dell’Intesa ex art.29, comma 2, lett. b) del D.L.vo 112/98, come modificato dall’art.3, comma 1, lett. b) del D.L.vo 443/99, in materia di funzioni amministrative relative a prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in terraferma, ivi comprese quelle in materia di polizia mineraria.

Per quanto sopra, il Ministero dello Sviluppo Economico con nota n.9114 del 30/07/2008 ha comunicato, ai sensi dell’art. 7 della legge 241/90, l’avvio del procedimento per il conferimento del permesso di ricerca idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO” alla Società VEGA OIL SpA, visto il parere favorevole della Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse Minerarie (CIRM) espresso nella seduta del 19.06.08. L’area di indagine richiesta è situata a Sud Est dell’abitato di Foggia ed interessa per 155 Kmq il territorio dei comuni di Foggia, Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona e Orta Nova, tutti in provincia di Foggia.

La Società Istante ha inviato copia della documentazione originariamente presentata al Ministero (istanza di conferimento, relazione geologica e programma lavori) e della nota della Provincia di Foggia - Ufficio Ambiente n.24814 del 05/04/2012 inerente l’esito della procedura di assoggettabilità a V.I.A., entrambe acquisite in atti al prot. n.26519 il 26/10/2012.

Il programma lavori presentato è stato redatto tenendo conto che nella zona vasta conglobante anche l’area richiesta è stata svolta in passato parecchia ricerca mineraria e sono stati rinvenuti diversi giacimenti di idrocarburi, alcuni dei quali tra i più estesi dell’Italia meridionale tuttora in produzione, e che seppure nell’area dell’istanza il pozzo Spartivento 1 perforato nel lontano 1964 sia stato chiuso perché non mineralizzato, la Società ritiene che il potenziale minerario debba lo stesso essere investigato visto l’ausilio delle nuove conoscenze geologiche e dei moderni mezzi di indagine sismica oggi a disposizione per ubicare meglio il pozzo esplorativo. Nel dettaglio il programma prevede: 1) l’avvio delle indagini geologiche entro i primi sei mesi dal conferimento del permesso di ricerca, consistenti in una nuova valutazione delle serie stratigrafiche incontrate nei pozzi perforati nell’area, per una spesa di 15.000,00 euro ; 2) l’inizio del programma geofisico entro i primi dodici mesi dal conferimento, comportante l’acquisto di 50 Km di linee sismiche registrate in precedenza da altre Società e la rielaborazione delle stesse con nuove tecniche di analisi digitale, per una spesa di 200.000,00 euro ; 3) entro ventiquattro mesi, l’ubicazione del pozzo esplorativo sulla base dei risultati degli studi di cui ai punti precedenti, con obbiettivo principale le sabbie del Pliocene medio-superiore poste ad una profondità di circa 1.000 metri ed obbiettivo secondario la serie carbonatica del Miocene-Cretacico prevista ad una profondità compresa tra i 1.100 e i 1.400 metri, per una spesa preventivata di 2,00 Ma L’investimento complessivo assomma quindi a 2,215 Ma.

Ascoli Satriano - Eni: danni ambientali - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

L’Ufficio Ambiente della Provincia di Foggia con la nota del Dirigente n.24814 del 05.04.12 sopra menzionata, ha comunicato che il Comitato per la V.I.A. durante la seduta del 27 marzo u.s. si è così espresso “si ritiene che l’attuale fase di ricerca non coinvolge assolutamente alcun intervento di natura territoriale, ma si limita all’acquisizione e studio di indagini sismiche già effettuate; pertanto anche alla luce di quanto chiarito da parte della Società con nota del 21/02/2012 assunta al protocollo dell’Ente col n.12560, si ritiene che la Società dovrà sottoporsi alla procedura di V.I.A. solamente dopo aver progettato una ricerca direttamente sul territorio che possa coinvolgere eventuali impatti ambientali”.

In ragione di quanto sopra rappresentato, atteso che i lavori previsti dai primi due punti del programma proposto non impattano sul terreno, si ritiene di proporre alla Giunta il rilascio dell’intesa ex art.3, comma 1, lett. b) e art.5 dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001 in merito al conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”, con la precisazione che la perforazione del pozzo esplorativo dovrà essere oggetto di specifica Intesa previo assoggettamento alla valutazione V.I.A. ed al parere di compatibilità al PUTT/p e PAI, in quanto dello stesso non sono stati forniti l’ubicazione ed il programma di perforazione.
Si propone, pertanto, alla Giunta il rilascio, ex art.3, comma 1, lett. b) dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dell’intesa al conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”…

Puglia: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propone alla Giunta Regionale l’adozione del conseguente atto finale, rientrando il medesimo nella fattispecie di cui all’art. 4, comma 4, lettera K) della L.R. n. 7/97.
LA GIUNTA Udita la relazione e la conseguente proposta dell’Assessore al ramo; Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente provvedimento del Funzionario istruttore, del Dirigente di Ufficio e del Dirigente del Servizio Attività Economiche e Consumatori, che ne attestano la conformità alla vigente legislazione;

Puglia: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

A voti unanimi espressi nei modi di legge, DELIBERA - di approvare la relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico e di fare proprie le proposte riportate nelle premesse e che qui si intendono integralmente richiamate; - di rilasciare ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. b) e dell’art. 5 dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, INTESA al conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”, comportante l’attuazione del programma lavori allegato all’istanza, limitatamente alle sole indagini di laboratorio geologiche e geofisiche ed a condizione di assoggettare la perforazione del pozzo d’obbligo a specifica Intesa previa acquisizione del pronunciamento di valutazione ambientale e di compatibilità PUTT/p (piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio) e PAI (piano assetto idrogeologico); - di demandare al competente Servizio Attività Economiche Consumatori la trasmissione al Ministero dello Sviluppo Economico del presente provvedimento; - di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul BURP ai sensi dell’art. 6 della L.R. n. 13/94. Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta Avv. Davide F. Pellegrino Dott. Nichi Vendola».

Puglia: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 dicembre 2012, n. 2852 - Proroga della concessione di coltivazione idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO”... 

Puglia: la rapina dle gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Per quanto sopra il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato, il 22/04/2005 ed il 02/07/2009, le istanze con le quali la Società ENI SpA ha chiesto la proroga quinquennale della concessione di coltivazione idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO”, per i periodi 13/02/2005-2010 e 2010-12/02/2015. Tale concessione conferita con D.M.13/02/1965 alla Società ENI, si estende per 4,220 Kmq nel territorio della provincia di Foggia. La produzione di idrocarburi ottenuta dall’unico pozzo perforato denominato “Ordona 1”, mineralizzato a gas metano con presenza di inerti (azoto 17% e anidride carbonica 17%), a fine 2008 ammontava a circa 13 Milioni di Smc. L’allaccio di detto pozzo alla centrale di trattamento “CANDELA” è stato realizzato nel primo periodo di vigenza trentennale della concessione, successivamente con il D.M. 16.03.1999 è stata concessa la proroga decennale della vigenza e contestualmente autorizzata la variazione programma lavori che tra l’altro prevedeva delle modifiche all’impianto di superficie in area pozzo. Tali modifiche impiantistiche sono state completate e l’esercizio definitivo autorizzato nel luglio 2003. Per quanto sopra, i due programma lavori presentati per i periodi di proroga di che trattasi propongono entrambi la prosecuzione della valorizzazione delle riserve del giacimento con gli impianti realizzati, in particolare sono previsti l’analisi ed il monitoraggio della produzione e della composizione del gas estratto e l’ottimizzazione della produzione del giacimento, qualora se ne presentasse la necessità, attraverso operazioni di reservoir management (interventi riglees). La produzione cumulativa di gas attesa è di 53 Milioni Smc e sarà utilizzata nella centrale termoelettrica della Società EDISON funzionante in zona, attrezzata per bruciare gas metano con inerti.

Lucera: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Il Servizio Ecologia Regionale - Ufficio Programmazione V.I.A. e Politiche Energetiche, a seguito della richiesta della Società ENI, n.192 del 28/01/2011, di parere di non assoggettabilità a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del programma lavori da effettuarsi nei due periodi di proroga richiesti, con nota n.7813 del 02/08/2011, preso atto che non sono previste nuove attività oltre a quelle già in essere nella concessione attiva da decenni e che in riferimento al proseguimento di dette attività già in corso e in via di completamento, considerata l’immutata perimetrazione delle aree SIC, ZPS e aree protette esistenti nell’area vasta, la cui distanza dalla testa del pozzo attivo è pari a diversi chilometri, ha stabilito che non debba essere applicata la procedura di VIA, né altra procedura di competenza. Subordinando la validità di detto parere all’assenza di qualsiasi modifica agli impianti esistenti e/o diversa metodica di produzione.
L’Autorità di Bacino della Puglia, interpellata dalla Società ENI con istanza n.193 del 28/01/2011, con nota n.2629 del 02/03/2012 ha comunicato che il programma lavori, già dettagliato ai punti precedenti, associato alla proroga della concessione di coltivazione di idrocarburi “Sedia D’Orlando”, riferito ai periodi 13/02/2005-12/02/2010 e 13/02/2010-12/02/2015, è compatibile con le previsioni del P.A.I. approvato e pertanto esprime parere favorevole con le seguenti prescrizioni: 1) non deve costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità geomorfologica e da non compromettere la stabilità del territorio; 2) non deve pregiudicare la sistemazione geomorfologica definitiva né la realizzazione degli interventi previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente; 3) non deve aumentare l’impermeabilizzazione superficiale del suolo.

Preappennino Daunio: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

In merito, infine, ai vincoli PUTT/P si precisa che sulla scorta degli atti d’Ufficio e della documentazione inviata dalla Soc. ENI con lettera n.428 del 14/03/2012, è risultato che il pozzo Ordona 1 e l’area impegnata ricadono in Ambito Territoriale Esteso di valore distinguibile “C”, i cui indirizzi di tutela prevedono per il caso in questione (esistenza delle opere impiantistiche e nessun nuovo intervento) la trasformazione dell’assetto attuale, se compromesso, per il ripristino e l’ulteriore qualificazione. Di talché l’attività di ripristino dell’area pozzo allo stato ante operam e la “rimozione” del metanodotto, da autorizzare al termine della produzione con specifica Intesa ex Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dovrà essere soggetta al parere di compatibilità al PUTT/P.
Si propone, pertanto, alla Giunta il rilascio, ex art.3, comma 1, lett. b) dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dell’intesa alla proroga della vigenza della concessione di coltivazione di idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO”…

Preappennino Daunio: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propone alla Giunta Regionale l’adozione del conseguente atto finale, rientrando il medesimo nella fattispecie di cui all’art. 4, comma 4, lettera K) della L.R. n. 7/97.
LA GIUNTA Udita la relazione e la conseguente proposta dell’Assessore al ramo; Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente provvedimento del Funzionario istruttore, del Dirigente di Ufficio e del Dirigente del Servizio Attività Economiche e Consumatori, che ne attestano la conformità alla vigente legislazione;
A voti unanimi espressi nei modi di legge, DELIBERA - di approvare la relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico e di fare proprie le proposte riportate nelle premesse e che qui si intendono integralmente richiamate; - di rilasciare ai sensi dell’art. art.3, comma 1, lett. b), Accordo Stato-Regioni del 24.4.2001 INTESA alla proroga della vigenza della concessione di coltivazione di idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO” per i periodi 13/02/2005-12/02/2010 e 13/02/2010-12/02/2015; - di demandare al competente Servizio Attività Economiche Consumatori la trasmissione al Ministero dello Sviluppo Economico del presente provvedimento; - di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul BURP ai sensi dell’art. 6 della L.R. n. 13/94. Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta Avv.Davide F.Pellegrino Dott.Nichi Vendola».


Maria Rita D’Orsogna docet -  «La Cygam Energy e' una ditta Canadese che opera in Alberta, la regione dove si produce "petrolio non convenzionale", cioe' il peggio del peggio - sabbie bituminiche. Nel loro complesso le ditte petrolifere sono riuscite a distruggere uno degli ambienti piu' incontaminati del pianeta, buttando giu' foreste intere e creando al loro posto enormi vasche di sostanze tossiche. Ne abbiamo parlato qui. Il presidente della Vega Oil, nonche' uno dei direttori della Cygam si chiama Giuseppe Rigo. E' italiano, ha studiato a Roma ed ha lavorato come geologo per molto tempo per varie ditte petrolifere. Nel 1999 fonda Riogeo Petroleum, una ditta che ha il preciso scopo di assistere ditte straniere in Italia. Bene, questa e' la gente che stiamo invitando in casa nostra. La Cygam dice ai propri investitori che hanno intenzione di trivellare alcune zone della Tunisia e dell'Italia. 

La Cygam Oil controlla al 100% la ditta Vega Oil che e' approdata in Abruzzo. Assieme alla Petroceltic sono quelli che vogliono trivellare davanti il mare di Ortona. A sette chilometri dalla costa, a 5 km sotto la crosta terrestre, e a 33 metri di profondita' in acqua, si spartiscono le sorti del nostro mare: il 60% alla Vega, il 40% alla Petroceltic e l'affare e' fatto. Hanno anche concessioni sulla terraferma, nel permesso detto di Civitacquana, nel pescarese. E' sempre illustrativo leggere cosa questa gente dice dell'Italia e del nostro governo. Siamo secondo loro una nazione con Pro-oil industry and stable government - Italy has one of the best royalty structures. Notare che ci batte pure la Tunisia: li si arriva progressivamente al 15%, noi siamo fermi al 7%. Ricordo che le royalties della Libia sono al 90%, e in paesi come la Norvegia, l'Indonesia si arriva all'80%. Nella stessa Alberta le quote da versare ai governi locali sono attorno al 45%, e ci si lamenta perche' e' poco. Ai giapponesi che vengono in vacanza gli facciamo pagare 700 euro per una cena, ai petrolieri glielo diamo gratis il petrolio. Furbi, eh? Ancora dal sito della Cygam energy: “Management considers the existing exploratory permits in Italy to have great potential for the future growth of the Company. Italy has been somewhat neglected by oil and gas companies in the past, partly because of the former monopoly the Italian state company, ENI, had on exploration permits. However, new European Community regulations introduced in the early 1990s under the mandate of the European Energy Commission, forced ENI to relinquish prized exploration acreage”.

La nostra amministrazione stima che i permessi italiani abbiano grande potenzialita' di crescita. L'Italia e' stata finora trascurata dalle ditte petrolifere e di gas a causa del monopolio dell'ENI. La Comunita' Europea pero' ha forzato l'ENI a cedere preziosi terreni esporativi tramite gli ordini della Commissione Europea per l'Energia. In Alberta, over 20,000 wells were drilled in 2005 alone, while in Italy only 30 wells were drilled in 2004. From an exploration point of view, there is still a vast exploratory and drilling potential in Italy. In Alberta hanno trivellato oltre 20,000 pozzi nel 2005, mentre in Italia nel 2004, solo 30. Da un punto di vista esplorativo, c'e' ancora una vasta potenzialita' per trivellare in Italia. Si, peccato che la Cygam non ricorda ai suoi investitori che l'Alberta ha una superficie di 650,000 chilometri quadrati, con una densita' di 5 persone per chilometro quadro, l'Italia invece ha una superficie che e' esattamente la meta', con 200 persone per chilometro quadrato. Cosa si aspettano che ce li mettiamo in camera da letto i pozzi di petrolio? Per non parlare del fatto che in teoria saremmo il paese con la maggior densita' di opere e di bellezze storiche. Mettiamo le trivelle affianco alla torre di Pisa? Questo modo di ragionare dimostra la piu' totale ignoranza di questa gente, che pensa di poter venire in Italia e di fare cio' che vuole, senza conoscere storia, ambizione, desideri del popolo, ammesso che ancora ce li abbiamo.

Ma non e' colpa loro, la colpa e' di chi lo amministra questo paese e che non e' capace di proteggerlo. E poi alla fine del loro sito, una frase che mi mancava dal repertorio: “There are no restrictions on repatriation of profits”. Non ci sono restrizioni sul rimpatrio di profitti. Cioe' tutto quello che guadagni in Italia puoi riportartelo dove ti pare, senza limiti, lasciandoti dietro inquinamento, campi distrutti, mari inquinati, gente ammalata».

Candela: inquinamento turbogas Edison - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Terra di rapina - Dagli anni ’50 l’antica Daunia, priva di una autentica rappresentanza politica a tutti i livelli, in mano ad una banda di rapinatori delle risorse pubbliche, viene continuamente depredata. Infatti proprio più di mezzo secolo fa lo Stato ha iniziato a rubare gas dal sottosuolo: energia che attualmente gli autoctoni pagano a caro prezzo, paradossalmente, ad una multinazionale francese (GDF Suez Energie Spa) e che serve tra l’altro ad alimentare due centrali turbogas inquinanti - a Candela (Edison), e San Severo (Enplus). Oltretutto, l’Eni che sfrutta i maggiori giacimenti ha provocato danni ambientali conclamati alle falde idriche - e noti all’ente Provincia di Foggia, ai comuni interessati ed alla stessa Regione - nel Tavoliere con pozzi di reiniezione di rifiuti tossici (in particolare nell’agro di Ascoli Satriano e Deliceto). Altro che royalties, o meglio diritti o comunque percentuali. Eppure, sia la regione Puglia, sia lo Stato, sia gli enti locali, sia l’Arpa di Assennato non hanno mai avviato un’indagine epidemiologica per i sicuri danni alla salute della popolazione.

Eni: danni ambientali - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Sud del Sud - Per la cronaca e la storia dimenticata: nato nella bottega di un barbiere di Ascoli Satriano, il movimento popolare per lo sfruttamento in loco del metano si diffuse rapidamente nei comuni di Accadia, candela, Deliceto, Rocchetta Sant’Antonio e sant’Agata di Puglia e culminò nella marcia dei 30 mila avvenuta il 23 maggio del 1969. In cambio del loro prezioso gas, convogliato altrove, le popolazioni del Preappennino Daunio meridionale ottennero una “fabbrichetta in agro di Ascoli, smantellata negli anni ’90. E tutto grazie ai "buoni uffici di un dirigente dell'Eni che fece fortuna politica nella Democrazia cristiana: tale Vincenzo Russo, longa manus di Andreotti in loco.


Andreotti & Russo - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Candela: turbogas edison - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

Insomma, una confitta che brucia ancora. Al peggio non c’è mai fine: dopo le autorizzazioni vendoliane ad una caterva di inceneritori di rifiuti (in primis il cancrovalorizzatore fuorilegge della Marcegaglia in agro di Manfredonia) e decine di impianti industriali eolici e fotovoltaici ovunque senza alcun riguardo del paesaggio e della importante  storia locale, manca solo una centrale nucleare. Prima o poi... chissà: nel frattempo, vuoi per la passività dell’azione giudiziaria (la procura della repubblica di Foggia è considerata dall’opinione pubblica autoctona una sorta di “porto delle nebbie”), ingrassano le intoccabili mafie dei colletti bianchi foraggiate con denaro pubblico e rapine private! 



Non è tutto: la società britannica Delta Energy cerca idrocarburi nei territori di Orsara e Troia. 

La tutela dell'ambiente e dgli ecosistemi naturali nonché del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati. Tra l'altro, l'articolo 3.quater del Decreto legislativo numero 4 promulgato nell'anno 2008 stabilisce inequivocabilmente: 

"1. Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future. 2. Anche l'attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nella scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione". 

Ancora complimenti Nichi: continua così e a fine mandato la Puglia andrà completamente in rovina.



riferimenti: 









http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=lrubrica&anno=xliv&limit=10&total=61&limitstart=50











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