di Gianni Lannes
Mi tocca fare gli straordinari da quando non sono più un giornalista e mandare un messaggio forte e chiaro a chi deve intendere, pur di smascherare giochi estremamente pericolosi sulla pelle del popolo italiano.
Dal punto di vista di chi manipola quotidianamente il pensiero collettivo - per conto del sistema di potere - l’operazione mediatica ha funzionato. In questo centro nucleare ci sono state ben 4 volte. Ergo: non mi abbindolano con i loro depistaggi da 4 soldi. La Sogin più recentemente mi ha rifiutato l'autorizzazione a visitare la struttura. Chissà perchè?
Dal punto di vista di chi manipola quotidianamente il pensiero collettivo - per conto del sistema di potere - l’operazione mediatica ha funzionato. In questo centro nucleare ci sono state ben 4 volte. Ergo: non mi abbindolano con i loro depistaggi da 4 soldi. La Sogin più recentemente mi ha rifiutato l'autorizzazione a visitare la struttura. Chissà perchè?
archivio Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
A proposito dell’impianto nucleare posizionato alla Trisaia nell’agro di Rotondella, provincia di Matera, un solo dato è certificato da decenni: il gravissimo stato di inquinamento nucleare. Senza che neanche uno scarto di onorevole, locale e/o nazionale abbia detto alcunché, meno che mai il governo regionale che vanta pure un sottosegretario. O sono in errore?
Nell’area di sperimentazuone nucleare si si sono verificati alcuni incidenti e all’epica – negli anni ’80 – l’Enea non ha ciomunicato mai nulla alla prefettura di Matera. C’ è stato anche un processo ai resposnasbili dell’Enea con sentenza di condanna – per uno di essi – passata in giudicato. Peccato che il giudice Nicola Maria Pace, un grande magistrato lucano - da me intervistato nel 2005 per il settimanale Famiglia Cristiana (si può leggere in fondo al testo) - sia passato a miglior vita.
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Nell’area di sperimentazuone nucleare si si sono verificati alcuni incidenti e all’epica – negli anni ’80 – l’Enea non ha ciomunicato mai nulla alla prefettura di Matera. C’ è stato anche un processo ai resposnasbili dell’Enea con sentenza di condanna – per uno di essi – passata in giudicato. Peccato che il giudice Nicola Maria Pace, un grande magistrato lucano - da me intervistato nel 2005 per il settimanale Famiglia Cristiana (si può leggere in fondo al testo) - sia passato a miglior vita.
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Come al solito è una falsa notizia, bevuta dai più e largamente veicolata sul web, ma non solo, da chi non si sa neanche di cosa si parla. Anche la maggiore agenzia giornalistica italiana, ovvero l’Ansa, ha passato la prima velina il 30 luglio alle ore 21:03.
Si tratta del comunicato stampa della Sogin (la stessa che alla centrale nucleare di Caorso aveva affidato a trattativa privata - senza una gara d’appalto - all’Eco.ge dei Mamone lo smantellamento parziale), pubblicato quasi integralmente. Ecco il testo integrale:
Si tratta del comunicato stampa della Sogin (la stessa che alla centrale nucleare di Caorso aveva affidato a trattativa privata - senza una gara d’appalto - all’Eco.ge dei Mamone lo smantellamento parziale), pubblicato quasi integralmente. Ecco il testo integrale:
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«Materiali nucleari sensibili, concluso rimpatrio in Usa. Erano in appositi siti in Italia per attività ricerca. 30 luglio, 21:03. ''Si è concluso oggi il rimpatrio'' negli Usa ''di materiali nucleari sensibili di origine americana, che erano custoditi in appositi siti'' in Italia ''per attività di ricerca e di sperimentazione''. Lo comunica Sogin. La spedizione - spiega la società di Stato incaricata della bonifica ambientale dei siti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi - è avvenuta ''in ossequio agli impegni presi dall'Italia in occasione del Vertice sulla Sicurezza Nucleare a Seoul nel marzo 2012'' e ''si inquadra nell'Accordo internazionale tra Usa ed Euratom sull'utilizzo dell'energia nucleare a scopi pacifici''. Legambiente, grave trasporto notturno carico scorie - "Se i sospetti sul presunto trasporto notturno di scorie radioattive, avvenuto tra domenica e lunedì dalla Basilicata (centro Itrec di Rotondella) all'aeroporto militare di Gioia del Colle, in provincia di Bari, fossero confermati, ciò sarebbe veramente grave". A dirlo vicepresidente di Legambiente, Stefano Ciafani. "La questione riapre, infatti, il problema del trasporto delle scorie nucleari - osserva Ciafani - che il più delle volte avviene senza informare i cittadini e gli abitanti proprio come è accaduto recentemente in Piemonte con le scorie di Saluggia. L'assenza totale di informazione, di trasparenza e la militarizzazione del territorio, senza dare spiegazioni ai cittadini, non sono di certo una buona premessa". Secondo Ciafani invece "la strada da seguire e praticare per la gestione di rifiuti nucleari si basa su una corretta trasparenza e informazione. Per questo chiediamo alle istituzioni politiche di fare chiarezza sull'intera vicenda"».
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A questo presunto trasferimento segreto di non si sa bene esattamente di che cosa, non ha presenziato neanche un osservatore indipendente, un esperto super partes, un giornalista senza padroni. Oltretutto se una tale operazione di trasferimento di sostanze altamente radioattive fosse stata realizzata, lo Stato Italiano avrebbe violato la Convenzione di Aarhus, ratificata dalla legge 108 dell’anno 2001. Delle due l'una: elementare Watson!
Dunque, prove che ci sia stato un trasferimento di non ben definiti “materiali nucleari” (un termine generico) l’altra notte neanche una, attualmente è stata esibita all’opinione pubblica. Di cosa si trattava’ delle 64 scorie del reattore Elk River? Delle scorie liquide di terza categorie (le più pericolose).- Del famigerato plutonio prodotto in loco segretamente, utile a fabbricare bombe atomiche? Potrebbe benissimo essere stata una messinscena, ma per ora escludiamolo in teoria. Seguiamo con rigore logico i fatti. Sul portale della Sogin che dal 2003 ha preso in carico il centro nucleare dell’Enea, incaricata di bonificarlo è scritto:
«Nell’impianto sono stoccati 64 elementi di combustibile irraggiato del ciclo uranio-torio che non possono seguire la via del riprocessamento, perché non esistono al mondo impianti industriali in grado di ritrattare questo tipo di combustibile. Sogin è impegnata a ricercare e a supportare ogni iniziativa che dovesse prospettarsi per il trasferimento del combustibile. Sono in via di realizzazione due cask, in grado di ospitare 32 elementi ciascuno, abilitati allo stoccaggio in sicurezza e al successivo trasporto, in vista del loro trasferimento al Deposito Nazionale... L’impianto Itrec, acronimo di Impianto di Trattamento e Rifabbricazione Elementi di Combustibile, si trova all’interno del Centro di ricerca Enea-Trisaia di Rotondella (MT). L’impianto è stato costruito nel periodo 1965-1970 dal CNEN, Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare.Tra il 1969 e il 1971, in seguito all’accordo tra il CNEN e la statunitense USAEC, United States Atomic Energy Commission, sono stati trasferiti nell’impianto 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota). Nell’impianto sono state condotte ricerche sui processi di ritrattamento e rifabbricazione del ciclo uranio-torio per verificare l’eventuale convenienza tecnico-economica rispetto al ciclo del combustibile uranio-plutonio normalmente impiegato».
Allora, di grazia, questa iniziativa segreta lasciata filtrare appositamente, a cosa e achi serve serve? Come ben sa il Governo Letta e l’Aiea, il vero compito a lungo termine assegnato all’impianto Itrec (in Trisaia dove ha operato anche l'Eni attraverso la società Combustili nucleari per il magnox inglese) era il ritrattamento del combustibile ad ossido misto Plutonio-Uranio. Con 7 chilogrammi di plutonio si assembla una bomba atomica. E le 4 centrali nucleari italiane ne hanno prodotto di plutonio. A proposito che fine ha fatto?
Infine è ancora in vigore un accordo segreto di collaborazione nucleare Usa-Italia risalente al 1958. Fanfani, Taviani e Colombo non possono testimoniare, ma ho le prove ben custodite al sicuro in attesa di un coraggioso editore.