Vogliamo i fatti. Perché questo imprenditore non dev’essere l’ennesimo suicidio
Foto by Moreno Firmo
Una foto impressionante, scattata sotto i portici del Duomo, a Milano, l’altro ieri. Forse una provocazione, speriamo, ma quest’uomo in giacca e cravatta – si è tolto la giacca solo per il caldo – si dice “rovinato”, come quegli altri, come quelli che hanno deciso di farla finita.
Buongiorno Italia, scrivo per far sentire la voce di queste persone. Scrivo perché odio i luoghi comuni, e credo che una storia del genere valga tanto quanto gli altri poveri, magari di colore o nomadi, altrettanto disperati, ma tanto pubblicizzati dal ministro Kyenge e compagni.
Buongiorno Italia, c’è un tessuto di aziende che sta morendo. C’è un altro modo d’interpretare lo spettacolare blitz della Guardia di Finanza presso i principali luoghi di villeggiatura estiva: se c’è chi ha osannato i finanzieri, tutori dell’ordine di chi deve pagare le tasse, io personalmente vorrei che il governo – invece di mandare (legittimamente) la Finanza in Capri o Portofino – s’impegnasse a scoprire perché certi commercianti o imprenditori non pagano le tasse, se si tratta solo di slealtà (puniamoli se così), o se invece si tratta di oggettiva difficoltà.
Buongiorno Italia, è il 5 Agosto e mi rendo conto che questo lunedì non è come tutti gli altri: ma è per molti un giorno di ferie, in cui pensiamo solo a rilassarci e in cui siamo disposti soltanto a sentir parlare di Berlusconi e di Forza Italia e di politica da bar dei suoi avversari politici… ma c’è chi questa mattina la passa tra le lacrime di una vita che comincia purtroppo a diventare di stenti, e questa foto pubblicata da Milano Post dice tutto.
Che dire? Il governo Letta non si tiene in piedi solo coi pallottolieri, di chi pensa che – se il PDL si dimette – potrebbero venire in soccorso frange della Sinistra estrema o l’alleanza storica col Movimento Cinque Stelle; no, il governo Letta resiste solo se fa le cose concrete, come del resto Berlusconi stesso ha confermato da Roma durante la manifestazione a lui dedicata.
Vogliamo i fatti. Perché questo imprenditore non dev’essere l’ennesimo suicidio, non possiamo accettare con impotenza che la tragedia si svolga un’altra volta. Quest’uomo lamenta debiti, tasse da pagare, burocrazia senza fine, problemi causati da uno Stato leviatano che non ha eguali nell’Occidente. L’Italia non può continuare a essere una Repubblica fondata sulle menzogne, sull’inettitudine dei politici, sull’ipocrisia del “metti tempo e camperai”, sull’impossibilità di fare sul serio.
Perché non ci riusciamo a svegliare? I poveri – come vedete – stanno maledettamente aumentando e noi, qui e ora, vogliamo un’inversione di tendenza.