vendredi 2 août 2013

Su La Testa!: ITALIA SOTTO DITTATURA DI ILLUMINATI: ROCKEFELLER, KISSINGER, NAPOLITANO, LETTA, ASPEN…GENERALI

FONTE:
Su La Testa!: ITALIA SOTTO DITTATURA DI ILLUMINATI: ROCKEFELLER,...:



Kissinger e Napolitano




di Gianni Lannes


Scusate, ma non riesco a voltare la testa dall'altra parte, a far finta di niente. Ieri avevo deciso di non scrivere più nulla, ma lo spettacolo di questi parassiti alla ribalta che succhiano il sangue alla gente onesta che suda fatica e dolore per un pezzo di pane, è orrendo, e a pagare anche in termini di perdita della salute, sono i più deboli in termini economici, i senza voce, i non rappresentati, soprattutto i bambini. 

Quanto è fesso il popolo italiano, quanto è buona e comprensiva la mia gente. E così a fronte di tanta indulgenza popolare la presa per i fondelli collettiva va in onda ogni giorno. Nel Belpaese al peggio non c’è mai fine. Democrazia calpestata, sovranità inesistente, legalità a piacimento, memoria sociale cancellata, dissenso criminalizzato, e critica rimossa. Governi telecomandati uno più dell’altro nella repubblichetta delle banane, dove gli alleati, pardon, i padroni di Londra, Berlino e soprattutto Washington fanno il loro porco comodo, senza che nessun italiano - a livello di rappresentanza politica - osi alzare finalmente la testa. Se questi burocrati per conto terzi dovessero vedersela con le vere intelligenze italiane, mortificate ed accantonate dal sistema di potere vigente, essi non resisterebbero un nanosecondo.



Ieri il dibattito al Parlamento verteva - prima della condanna giustamente confermata a Berlusconi (uno incandidabile per legge già nel 1994) - sulla modifica dell'articolo 138. E nessuno all'opposizione che ha avuto il coraggio di ribadire a testa alta che la Costituzione è stata già stracciata con il Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, firmato da Prodi e D'Alema nel 2007. 

La gente è stanca: non ne può più. Allora Presidente Napolitano ma di quali "riforme istituzionali" blatera? Può spiegare al popolo sovrano prima che la camera a gas a cielo aperto delle scie chimiche avveleni tutti, il senso del suo omaggio al conclamato macellaio planetario Kissinger? Io non dimenticherò mai Allende e Moro, ma neppure il senso di nausea che ho provato guardando le foto ufficiali che ritraggono il duo Napolitano e Kissinger, che ridono come se niente fosse.

Oggi soffermo l’attenzione su una rivista - argomento da illuminati di cui ho ampiamente scritto e pubblicato in passato. Si tratta di Aspenia, giornale edito dall’Aspen Institute Italia, un sodalizio finanziato da David Rockefeller, proprio quel soggetto a capo delle organizzazioni terroristicheBilderberg Group e Trilateral Commission, a cui è affiliata la casta di politicanti italioti, in primis l’attuale primo ministro pro tempore Letta Enrico (insieme a Mario Monti e a Mario Draghi, ma non solo), con rarissime eccezioni.  Il numero 27 pubblicato nell’anno 2004 è davvero particolare, infatti è una monografia intitolata “La seconda era nucleare”.  

In queste pagine variopinte ritroviamo tutti gli attori della scena politica attualmente eterodiretta. Appare Giorgio Napolitano che firma la recensione ad un libro dell’ambasciatore USA Richard Gardner. FiguraEnrico Letta che rilascia un’intervista sul tema dell’energia. Compare anche il generale delle scie chimiche Fabio Mini, tanto osannato da ambientalisti poco ferrati in materia bellica e sistemi di intelligence. Tra le firme degli amici e soci di Aspen ci sono anche: Carlo Jean, Franco Bernabè, Corrado Clini, Paolo Scaroni, Chicco Testa, Massimo Romano, Paolo Savona, Joseph LaPalombara, Carlo Scognamiglio Pasini, Antonio Calabrò. 

A dirigere la baracca a stelle e strisce verniciata in fretta di tricolore sbiadito, con lauti compensi, e non potrebbe essere altrimenti, è la nota Lucia Annunziata in qualità di direttore responsabile, mentre il direttore editoriale è tale Marta Dassù, già sottosegretario nel governo Monti.  Nel comitato editoriale tra l’altro ci sono pure Giuliano Amato (alla voce Britannia e svendita dell’Italia), Gianni Letta, Arrigo Levi, Giulio Tremonti.










A pagina 344 sbuca la rubrica “le letture di Aspen”. Qui troviamo la recensione al libro Mission Italy dell’ambasciatore americano a Roma, Richard Gardner. La firma dell’articolo è nientedimeno che quella diNapolitano Giorgio, già ministro ombra degli esteri nel Pci. In quelle pagine mister Napolitano se la prende addirittura con Enrico Berlinguer e l'opposizione agli euromissili, glissando sull'assassinio di Moro. Si rinnega addirittura il passato recente. Tanto in Italia chi ha memoria se prevale l’oblio di Stato?

la recensione di Napolitano








L’intervista a Letta Enrico ha come titolo “I due errori dell’Italia”. L’argomento della discussione è la politica energetica tricolore. 

Ecco cosa ha dichiarato 9 anni fa, l’attuale presidente del consiglio. L’intervistatore Jacopo Giliberto domanda: E quali sono allora i principali errori fatti? Risposta di Letta: 


«…Noi italiani abbiamo soppresso due fonti energetiche nello stesso momento. Le abbiamo cancellate con metodi diversi, con un referendum per quanto riguarda l’abolizione dell’energia atomica e con scelte politiche per quanto riguarda il carbone. Così oggi, mentre ci troviamo a fronteggiare un’altra crisi petrolifera, dobbiamo scontare la miopia di decisioni di allora… A quei tempi (parlo del referendum del novembre 1987) avevo personalmente votato contro l’abolizione del nucleare».   











Il Letta minore (nel senso di nipote di quello maggiore Gianni, sodale del patron dell'Edilnord finanziata da Cosa Nostra, come hanno rivelato e documentato i due bravissimi giornalisti Ruggeri e Guarino in un libro memorabile sul signor tv; altro che Travaglio!) rimpiange il nucleare e punta sul carbone a suo dire “pulito”. Infatti dichiara: 

«Sì, in effetti il carbone avrebbe bisogno di un buon lavoro di “marketing scientifico”. In altre parole, bisogna tranquillizzare i cittadini; far capire che questa è una delle strade energetiche su cui è necessario lavorare». 

Bene: allora che Letta Enrico vada a vivere nei dintorni della centrale Enel a carbone di Cerano, così tanto per provare sulla propria pelle, anzi sui propri polmoni l’effetto che fa. Infine lo stesso Letta conclude: 

«La competizione e la concorrenza sono punti centrali: le liberalizzazioni devono continuare… e che sia al tempo stesso indispensabile una maggiore liberalizzazione del mercato… penso alle strozzature generate sul mercato del gas dal monopolio dell’Eni». 

Avete capito bene in mano a chi siamo?



Convegno Aspen Institute Italia

A proposito: chi è stato vice presidente dell'Aspen Italia per anni, fino a qualche mese fa? Per caso è lo stesso individuo al vertice del Pd che ha partecipato agli incontri mafiosi del Bilderberg?

Rockefeller e Rothschild sono dietro alle società paravento che trivellano mari e terraferma della Penisola per rapinare gli idrocarburi e devastare lo Stivale e il Mediterraneo. Perché gli ecologisti nostrani non fiatano? Dottoressa D'Orsogna non mi interessano le polemiche sterili, ma a sua firma non ho ancora visto un solo articolo dalla California in merito alla titolarità a stelle e strisce di queste multinazionali del crimine? Eppure, lei è originaria dell'Abruzzo, una delle aree più colpite, anche dal terremoto bellico del 2009, indotto dagli esperimenti delle forze armate USA. O non è al corrente dei fatti? Sembra che i responsabili di questi scempio siano fantasmi. Invece sono mucchi di letame  che dettano legge sull'esistenza altrui. 

L’attuale capo del Quirinale - in tempi più recenti - ha ricevuto il criminale internazionale Henry Kissinger, responsabile diretto dei genocidi di popoli e guerre ambientali nonché dell’assassinio in particolare di Salvador Allende e Aldo Moro. Per la cronaca spicciola: Kissinger e Napolitano hanno partecipato ad un convegno organizzato dall’Aspen in Italia.

E infine, c'è la fondazione Vedrò, che accomuna tutti, ma proprio tutti, in un'ammucchiata indecente. Vero Letta? Allora? E' il caso di licenziarli in blocco. 


 Post scriptum

 Parentesi personale: ieri mattina mi hanno telefonato e scritto due giornaliste di un importante settimanale italiano. Mi chiedvano delle foto a corredo di un loro pezzo sull'elicottetro Volpe 132, abbattuto nel 1994 in Sardegna. A quella drammatica vicenda ho dedicato anni di ricerca attiva sul campo.Comunque  i hanno offerto per conto di un noto editore addirittura 30 euro per ogni fotografia, con pagamento dopo 120 giorni. La caposervizio mi ha chiesto anche una collaborazione giornalistica, si fa per dire, pagata a pezzo, una miseria e senza contratto di lavoro. In altri termini precarietà a tutto spiano: prendere o lasciare. Ho scritto: no grazie!