«Bisogna chiamare il governo ad assumersi la responsabilità di aiutare la Fondazione MPS a non scomparire nella compagine azionaria della banca, perché ciò significherebbe privare l’azionariato di riferimento di un socio pubblico affidabile e rappresentativo del territorio. D’altra parte non possiamo non prendere atto dell’estrema difficoltà della situazione dopo l’annuncio della Commissione Europea della necessita’ di un aumento di capitale di importo rilevante con scadenza predefinita, che ostacola le possibilità di manovra da parte della Fondazione»: questo dice proprio oggi il sindaco di Siena Bruno Valentini mentre la banca di Siena si trova sempre più a rischio e aumentano le possibilità di una nazionalizzazione. Ed è significativo che Valentini parli proprio nel giorno in cui le intercettazioni dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena finiscono sui giornali, dimostrando che la banca è stata per anni il bancomat della politica. Di una certa politica.
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TUTTI I FAVORI DEL MONTEPASCHI A PD E PDL - Il Corriere della Sera ha pubblicato in mattinata un articolo a firma di Fiorenza Sarzanini, una delle più grandi firme di cronaca giudiziaria d’Italia, che racconta le simpatiche telefonate tra Antonio Mussari e i politici, comprese leingloriose richieste di Giuliano Amato per il Tennis Club di Orbetello:
La lista di richieste per finanziamenti e contributi è lunga e variegata. Il 22 febbraio 2010 Raffaele Lombardo, all’epoca governatore della Regione Sicilia, chiama Mussari «e gli dice di aver avuto il suo numero da Miccichè. Lo richiamerà più tardi per parlargli di una questione (gli chiederà di aiutare un imprenditore agricolo in difficoltà che ha un’esposizione anche con Mps, si tratta della G&B srl di Vittoria). Non è l’unico a puntare sulla Sicilia. Nei brogliacci è annotata una chiamata dell’onorevole Gianni Letta «che gli chiede se è possibile concedere al Teatro Biondo Stabile di Palermo un extrafido di 1,5 milioni di euro, garantito da finanziamenti assicurati da Regione e Comune. Mussari risponde che se ne occupa immediatamente ».
Nel racconto c’è anche una simpatica cena tra Mussari e Berlusconi, e altre amenità:
Una decina di giorni dopo anche Daniela Santanchè si fa viva con Mussari: «Gli chiede di fissare un appuntamento a Roma per il suo socio Giampaolo Angelucci del gruppo Tosinvest (che è già cliente Mps) Mussari le dice che la ricontatterà il prossimo lunedì». Il giorno dopo vedrà invece Guido Crosetto, il sottosegretario «che gli dà appuntamento presso il ministero della Difesa».
LE RISERVE DELLA REPUBBLICA – È la segretaria di Mussari a rammentargli poi gli appuntamenti tra il 19 e il 21 aprile 2010 «con Bersani, Enrico Letta, La Torre» e quello con il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ma non c’è solo questo. Anche La Stampa, in un pezzo firmato da Guido Ruotolo, ci racconta delle telefonate di Mussari con i politici:
Per non dimenticare nessuno, in questi brogliacci si citano: Matteo Renzi, Massimo D’Alema, Romano Prodi, Giuliano Amato,Enrico Letta, Nicola Latorre, Pierluigi Bersani, Piero Fassino.Nomi di una squadra politicamente nota, quella del Pd a vario titolo. Poi ci sono le sorprese del Pdl: Silvio Berlusconi, Gianni Letta, Daniela Santanché, Guido Crosetto.
Praticamente l’intero arco istituzionale. E anche qualcun altro:
Il 6 aprile Mussari è a Roma, e dice al deputato che vuole dimettersi per candidarsi a sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, di aver incontrato Massimo D’Alema e «di averlo informato dell’iniziativa. A tal proposito D’Alema ha detto di voler prima sentire Casini». in un’altra occasione, Mussari parla di politica con D’Alema che lo va a trovare a Siena, in Banca.
Insomma, il capolavoro del Montepaschi è servito. E il groviglio armonioso presenta così tante stonature che forse è il caso di cambiare motto.
Fonte: giornalettismo.com
Tratto da: http://www.nuovaresistenza.org/2013/09/13/tutti-i-favori-del-montepaschi-a-pd-e-pdl-giornalettismo/