Il 21 Settembre 1990 veniva assassinato dalla mafia Rosario Livatino, il giudice ragazzino.
Questa definizione gliela diede l'allora Presidente della Repubblica, un certo francesco Cossiga, risentito perchè con le sue indagini aveva portato alla luce i legami tra massoneria e Mafia.
Le sue parole furono queste:
« Possiamo continuare con questo tabù, che poi significa che ogni ragazzino che ha vinto il concorso ritiene di dover esercitare l’azione penale a diritto e a rovescio, come gli pare e gli piace, senza rispondere a nessuno...? Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga. Questa è un'autentica sciocchezza! A questo ragazzino io non gli affiderei nemmeno l'amministrazione di una casa terrena, come si dice in Sardegna, una casa a un piano con una sola finestra, che è anche la porta. »
In ricordo di Livatino, con tutto il disprezzo possibile per le istituzioni che lo mandarono a morte.
Questa definizione gliela diede l'allora Presidente della Repubblica, un certo francesco Cossiga, risentito perchè con le sue indagini aveva portato alla luce i legami tra massoneria e Mafia.
Le sue parole furono queste:
« Possiamo continuare con questo tabù, che poi significa che ogni ragazzino che ha vinto il concorso ritiene di dover esercitare l’azione penale a diritto e a rovescio, come gli pare e gli piace, senza rispondere a nessuno...? Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga. Questa è un'autentica sciocchezza! A questo ragazzino io non gli affiderei nemmeno l'amministrazione di una casa terrena, come si dice in Sardegna, una casa a un piano con una sola finestra, che è anche la porta. »
In ricordo di Livatino, con tutto il disprezzo possibile per le istituzioni che lo mandarono a morte.