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Israele: centro nucleare segreto Dimona (fonte NSA) |
Israele: centro nucleare segreto Dimona (fonte NSA) |
La politica di due pesi e due misure. I Governi di Tel Aviv hanno sempre negato di possedere l’atomica. Nel 1986 a Londra Mordechai Vanunu - che lavorava al centro nucleare di Dimona - rivelò rivelò al Sunday Times l'esistenza di un piano segreto di armamento atomico dello Stato di Israele. Subito dopo il tecnico di origine marocchina venne rapito a Roma dal Mossad, ed imprigionato per 18 anni (di cui 11 in isolamento) nella terra promessa, solo per aver detto la verità all'umanità. Vanunu nonostante abbia scontato interamente la pena, non può uscire da Israele.
Ecco alcuni documenti segreti ed ufficiali (in cui figura anche il famosoRabin) che smentiscono - se ce ne fosse ancora bisogno - chi soffia sul fuoco per conquistare il Medio Oriente con la forza e destabilizzare il mondo intero.
Ecco alcuni documenti segreti ed ufficiali (in cui figura anche il famosoRabin) che smentiscono - se ce ne fosse ancora bisogno - chi soffia sul fuoco per conquistare il Medio Oriente con la forza e destabilizzare il mondo intero.
«Se un fatto non viene raccontato non esiste»: parola dello scrittore Leonardo Sciascia. E' un argomento tabù. Gli ordigni nucleari targati stella di Davide si sono moltiplicati grazie alla concessione di tecnologia francese e tedesca, sotto la supervisione degli Stati Uniti d’America, grazie all’uranio del Gabon e del Sudafrica, ed allo yellowcake fornito segretamente negli anni ’60 dall’Argentina.
L'Iran ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare in sede Onu e si è quindi formalmente impegnato a rinunciare all'arma atomica e a consentire ispezioni e controlli. Israele non ha firmato invece quel trattato. Tra i 59 paesi che lo siglarono 40 anni fa ci sono però Gran Bretagna, Francia, Cina, Russia e Stati Uniti d'America. Potenze che si sono impegnate a svuotare i loro arsenali. Non solo non l'hanno fatto, ma hanno consentito e incoraggiato deroghe interessate ed inique. L'Iran è stata aggredita due volte nell'ultimo mezzo secolo: la prima direttamente da potenze occidentali e la seconda da Saddam Hussein sostenuto sempre dagli occidentali.
Il Governo sionista si rifiuta di rispettare qualsiasi regola internazionale ma impone ad altri Stati sovrani di osservarle, ma soprattutto di rispettare esclusivamente le sue.
Secondo la Federazione degli Scienziati Americani, “Israele possiede più di 200 testate nucleari” che sono semplicemente sufficiente a far evaporare il mondo intero in una questione di secondi.
Israele, che è l’unico possessore di armi atomiche in Medio Oriente ed uno dei tre Stati non firmatari del Trattato di Non Proliferazione nucleare, ha palesemente respinto l'appello dei 189 firmatari del TNP, volto a sottoscrivere il TNP e a mettere i suoi impianti nucleari sotto la salvaguardia globali dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
La conferenza del 2010 per la riesamina del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, avvenuta il 28 maggio a New York a cui hanno partecipato i rappresentanti degli Stati membri del TNP, si è appellata ai 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché si procedesse finalmente nell’eliminazione del loro arsenale atomico, e si affermasse la necessità che Israele aderisca al trattato e rispetti i suoi obblighi internazionali in relazione alla non proliferazione nucleare.
Alcuni funzionari sionisti, tuttavia, hanno respinto l'appello e sono ricorsi alla scusa che Israele non è firmataria del TNP, quindi non sono legalmente obbligati a rivelare le informazioni relative al loro arsenale nucleare, né hanno la responsabilità di ridurre le loro armi atomiche, tantomeno di eliminarle.
In una risoluzione del 29 ottobre 1986, l’Assemblea generale dell'ONU aveva richiamato Israele con urgenza perché mettesse tutti gli impianti nucleari sotto la supervisione dell'AIEA (dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) e si impegnasse ad evitare di attaccare gli impianti nucleari di altri Paesi.
Tale risoluzione fu adottata in supporto alla risoluzione UNSC 487, dopo che uno squadrone di aerei israeliani F16A bombardò e distrusse il reattore nucleare iracheno di Osirak, il 7 giugno 1981.
Il governo di Israele ha pubblicato una dichiarazione pubblica, che espone in modo trasparente l'impunità di Israele da ogni tipo di legge internazionale: “Come uno stato non firmatario del TNP, Israele non è obbligata a seguire le decisioni di questa conferenza, che non ha autorità su Israele. Posta la natura distorta di questa risoluzione, Israele non sarà in grado di prender parte alla sua implementazione”.
Il 23 settembre 1987, 12 membri dell’AIEA, tra cui l'Iran ha presentato che una bozza di risoluzione della conferenza generale dell'AIEA intitolato "Israele funzionalità e minaccia nucleare" che ha richiesto quel luogo di Israele tutti i suoi impianti nucleari sotto salvaguardie dell'AIEA in conformità con il Consiglio di sicurezza risoluzione 487 del 1981.
Il Governo di Israele non adotta il disarmo nucleare, ma coltiva nuovi progetti per espandere le sue capacità nucleari in ambito bellico.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/08/liberta-indipendenza-democrazia.html
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