Egregio, Reverendissimo et Eminentissimo Presidente,
a noi spiace – come Lei ben sa – dall'alto della sua Santità che i soliti fastidiosi giudici l'abbiano importunata per le consuete inutili e capziose domande ribollenti il sacro fuoco del giustizialismo, ma noi che siamo men che mediocri cittadini e, forse, uno poco uomini, Le chiediamo un ulteriore supplemento di attenzione per le nostre ultime parole.
Noi non L'accusiamo, non Le puntiamo il dito contro e non Le chiediamo di portare una qualsivoglia testimonianza, perchè non indossiamo toghe e parrucche e non ci armiamo di prezzolate penne. Noi ci rivolgiamo a Lei, Eminentissimo et Reverendissimo Presidente, perchè dai fastosi eppur vacillanti picchi istituzionali qualcuno fra Voi benedetti – e Lei lo è ben più di tutti – vorrà prendersi la briga di raccontarci quelle storie che, da immemore tempo, non si vogliono raccontare ?
Non si agiti, Reverendissimo et Eminentissimo Presidente, perchè alla Sua età può farLe male e poi ormai si restringe il tempo in cui potrà respirare... E finalmente abbandonare la metifica aria dei Palazzi che – fra saloni ed arazzi – non concede nulla alla vera vita... La vita vissuta da noi, mediocri cittadini a cui concedere per qualche minuto di essere finalmente uomini, perchè per quanti decenni potranno passare, per quante stagioni grige ci possano opprimere, noi continueremo a rivendicate un briciolo di dignità bussando incessantemente alle Vostre sacre porte.
Si acquieti - Reverendissimo et Eminentissimo Presidente – fra poco scadrà il suo tempo e verrà il turno di altri dopo di Lei che, speriamo, forse dimostreranno un minimo di sensibilità a cui Lei è stato piuttosto refrattario. Ma cosa vuole pretendere da questi piccoli e mediocri cittadini con l'ambizione di essere solo uomini ?
Fra noi, molti si sono arresi e si sono ormai convinti che le brutte e sanguinose storie del passato ormai remoto di una Repubblica lontana possano essere archiviate e diventare materiale per un folcloristico libro di leggende tetre e metropolitane e, in questo senso, Voi – Lei e i residenti dei Palazzi – potete contare su quel tempo che sembra essersi schierato dalla Vostra parte. Se avete in cuore e nella mente questo calcolo meschino sappiate sin da ora che c'è un tempo malandrino che non ammette ipocrisie e infingimenti, lascia traccia di ferite che da stilettate di amarezza e rabbia sono approfondite...
Il potere e la ricchezza non Vi mancano, e mi riferisco a Lei - Reverendissimo et Eminentissimo Presidente – e a quella giostra di ricchi e di potenti, di finanzieri e ministri, grandi industriali e parlamentari, di grandi ufficiali ed altissimi burocrati, di faccendieri e personaggi in odore di massoneria e di mafia per i quali avidità e voracità hanno la stessa consistenza della carne e del sangue. Voi avete molto... Voi avete tutto... Voi avete il mondo... Voi possedete in maniera tale da poter dimenticare che esiste un'autentica umanità che, o soffre o ha fame...
Non sono molti, fra la categoria dei piccoli, miserabili e mediocri cittadini – forse anche uomini -, che non conoscono e non comprendono la vostra voracità e la vostra sete e fame di ricchezza edi potere, ma trascinano la loro esistenza perchè hanno perso tutto...
Hanno perso l'affetto e il conforto di un familiare o di un amico stroncati dalle bombe collocate nel salone di una banca o nella sala d'aspetto di una stazione ferroviaria o dispersi nell'immenso mare per un missile vagante che, per sbaglio o per disgrazia, ha colpito un aereo di linea...
Hanno perso l'affetto e il conforto di un familiare o di un amico che, per disgraziata sorte, gli toccò di prestare servizio per le dovute scorte riservate a quei servitori dello Stato ormai segnati dal destino di aver troppo scoperto e di non aver accettato l'inerzia dell'ingiustizia...
Hanno perso l'aspetto e il conforto di un familiare o di un amico che non ha mai accettato i silenzi omertosi di un potere assassino e maledetto che, se non blandisce e corrompe, poi rinfodera scrupoli e pietà...
Ma cosa ne può sapere Lei, Reverendissimo et Eminentissimo Presidente... Cosa ne potete sapere Voi, potenti delle caste, delle cricche, delle consorterie, delle logge e delle lobbies che avete in viso questi mirabili e amplissimi orizzonti, invisibili al nostro piccolo occhio di umili e mediocri cittadini che, qualche volta, si sentono un pò uomini ?
Povera carne...
Povera carne lacerata...
Povero volto sgomento e deturpato...
Fra le macerie di una stazione o i calcinacci del salone di una banca...
Chi mai si ricorderà di te se non nei necrologi e nelle meste e ipocrite celebrazioni ?
Chi mai si potrà ricordare dei corpi vilmente crivellati da sordi colpi di mitra e di pistola, per mano di idioti ed efficenti assassini, tanto più idioti da non capire la gravità e il significato dei loro gesti...
Essi non hanno il conforto degli uomini dei Palazzi ancora intenti a giocare e rilanciare per accumulare altro potere e altro denaro, così idioti da non capire la sordida maestà dei loro gesti..
Chissà se nelle Sue notti - Reverendissimo et Eminentissimo Presidente – quei fantasmi senza pace e senza giustizia non ronzino nelle sue orecchie e non risuonino con le loro grida, facendole mancare il Suo respiro ! Chissà se non le sussurrano qualcosa di piccolo eppur così grande con la loro flebile voce... "Pace, pace, pace..."
A nome di quei fantasmi e dei loro miseri resti, per la pietà riservata ai loro amici, colleghi e familiari...
Anche a nome di noi, piccoli, meschini, mediocri cittadini – spesso servili e sottomessi – ma ancora e ostinatamente uomini...
Rivolgiamo a Lei quelle domande a cui non potrà e non vorrà mai rispondere, come non vorranno e non potranno coloro che appartengono alla Vostra sfortunata genia...
Reverendissimo et Eminentissimo Presidente,
Noi vorremmo conoscere i nomi di quei "cattivi maestri" che istigarono ed armarono quei tragici ragazzi e adolescenti che ormai hanno la barba bianca, trasformandoli nel migliore dei casi in piccoli delinquenti e teppisti "pseudopolitici" e, nel peggiore, in terroristi spietati e professionali...
Noi vorremmo conoscere i loro nomi e di coloro che li protessero e li allevarono...
Noi vorremmo sapere quali organismi investigativi, informativi e di sicurezza conoscevano anticipatamente piani e dettagli degli attentati e di chi li dirigeva...
Noi vorremmo sapere come e perchè, nei casi più noti, non vennero attivate le necessarie contromosse e non vennero arrestati ispiratori, mandanti ed esecutori dei piani stragisti e terroristici...
Noi vorremmo ostinatamente conoscere che sottrasse a più riprese importanti reperti, evidentemente inquinando la "scena del crimine", e i motivi che determinarono una tale condotta...
Noi vorremmo sapere perchè eminenti personalità delle istituzioni e personalità a rischio vennero esposte al pericolo di attentato e condannate, attenuando le misure di protezione e di sicurezza e, in certi casi, revocandole...
Noi vorremmo conoscere chi, in diverse occasioni, rivolse minacce e messaggi intimidatori agli inquirenti...
Noi vorremmo conoscere chi svolse un'intensa e sistematica attività di depistaggio e inquinamento, cercando di fuorviare le indagini arrivando a condizionare l'operato della polizia giudiziaria...
Noi vorremmo sapere chi e perchè, sulle "scene dei crimini" e fuori, sottrasse borse e documenti appartenenti ai magistrati, agli inquirenti, ai giornalisti, ai finanzieri, ecc... assassinati...
Noi vorremmo sapere chi e perchè, in talune occasioni, si tentò di minacciare e di subornare dei testimoni e, in altri gravissimi casi, si "persuasero" degli innocenti ad autoaccusarsi sottoponendoli a torture, sevizie e botte...
Noi vorremmo sapere qualcosa di più di quella strana epidemia che colpisce i testimoni di certe "delicate faccende"...
Noi vorremmo capire l'origine e la provenienza degli esplosivi, delle armi da fuoco e delle munizioni utilizzate nei vari attentati... Da dove venivano ? Da speciali depositi militari ? Da arsenali "naturali" ? Da traffici internazionali "internazionali" ?
Noi vorremmo capire perchè, in taluni significativi casi, militari dell'Arma dei CC depistarono le indagini per individuare i coloro che avevano assassinato alcuni loro commilitoni – e penso, ad esempio, alla strage di Peteano e ad Alcamo Marina... ...
Noi vorremmo che Lei – o chi per Lei – ci spiegasse anche con parole proprie cosa diavolo era quella loggia massonica coperta che nella stagione calda della "strategia della tensione" compariva in tutti gli scandali e le più losche vicende riconducibili ai cosiddetti "Misteri d'Italia"...
Noi vorremmo conoscere coloro che, ammantati da una invereconda ambiguità, protessero a lungo la latitanza di feroci boss mafiosi senza pagarne dazio...
Noi vorremmo conoscere i nomi dei complici di Cosa Nostra e delle mafie nella politica, nell'imprenditoria, nella finanza e... nei servizi segreti...
Noi vorremmo capire perchè la lunga stagione delle bombe e delle stragi, dei ricatti "golpisti" e degli attentati mirati si conclude con l'instaurazione della Seconda Repubblica...
Noi vorremmo conoscere i nomi dei capi e degli intermediari di quelle organizzazioni ed associazioni criminali nazionali ed internazionali che hanno fatto del nostro paese il crocevia dei più sordidi traffici (rifiuti tossici, stupefacenti, armi, preziosi, schiavi, ecc... lucrando incalcolabili profitti...
Noi vorremmo sapere qual'è quel nostro potente paese alleato che – con il supporto degli altri nostri alleati – ha fatto dell'Italia una mastodontica portaerei, una gigantesca base militare degli scacchieri mediterraneo, europeo, balcanico e mediorientale e l'ha trasformata in un grande laboratorio per i "giochi" di "guerra non convenzionale" e di "guerra psicologica"...
Infine, noi vorremo sapere chi e perchè rapì e uccise l'onorevole Aldo Moro e conoscere tutti i dettagli più importanti su questo affaire che, come un fantasma senza pace e senza voce, aleggia sulla Repubblica italiana...
Noi vorremmo tutto questo e forse anche di più...
Noi, piccoli, meschini, miserabili e mediocri cittadini che non abbiamo perso la speranza di essere ancora uomini, con la loro dignità e la compostezza del loro dolore...
Che, magari, veniamo doviziosamente manganellati durante qualche manifestazione scomoda o non autorizzata...
Che, magari, nelle stanze di qualche questura o stazione dei CC, veniamo sottoposti a percosse o maltrattamenti...
Che, inconsapevoli delle beghe antiche dei Palazzi, ci ritroviamo ad essere sollevati e ad aleggiare sopra le macerie delle banche e delle stazioni, a volare oltre la ferraglia divelta e contorta dei treni deragliati...
Che solidarizziamo con quegli inquirenti, quei magistrati, quegli ufficiali, quei commissari di PS, quei giornalisti che hanno deciso di seguire fino in fondo i tormentosi moti della loro coscienza, per fare fino in fondo quel dovere che li condurrà, senza freno e senza tregua, nelle fauci di colei che tutti attende...
Che siamo ormai stanchi di appellarci a Lei e a tutti gli altri per ricevere un pò del conforto della Verità...
Noi che abbiamo ben compreso di essere italiani solo per caso o per mera condizione geografica, oltre lo stridente e stonato chiacchiericcio e le trombe di una retorica che è buona soprattutto per chi conserva la sua Poltrona di Palazzo...
Noi Le chiediamo tutto questo e anche molto di più nella consapevolezza che Lei – quelli come Lei – che non è totalmente all'oscuro di molti retroscena della tormentata e convulsa storia della nostra Repubblica, non potrà e non vorrà rispondere, perchè altrimenti si dovrebbe allestire quel Grande Processo quasi auspicato da un piccolo e grande uomo, un misero poeta che circa quarant'anni fa venne martirizzato sul litorale di Ostia.
Non il processo agli uomini "scudocrociati", ma a una classe dirigente – politico – parlamentare, finanziaria, imprenditoriale, militare, "massonica" e "mafiosa" – nazionale e non solo...
La verità è che Voi – quelli che fra Voi non si sono direttamente "sporcati le mani" in certe sordide vicende – vi fottete maledettamente dalla paura... La paura di affrontare un giudizio ben più severo e implacabile di quello delle aule di Tribunale e, a cagione del Vostro stato d'animo, non solo avete sbarrato le porte a qualsiasi richiesta sacrosanta di giustizia, ma avete anche impedito che venissero scritte le pagine della nostra Storia. Anche quella scritta con il sangue innocente...
Nel tentativo di cancellare la memoria e di bruciare il libro della Storia Repubblicana, Lei – e quelli come Lei – condanna questo miserabile e povero paese al buio più totale...
Non più Repubblica... Non più Stato...
Altre povere macerie di un popolo e di una razza eternamente condannate a vagare nella speranza di scorgere uno spicchio di luce...
Come se quei mortali e truculenti ordigni collocati nelle banche, nelle stazioni e nelle piazze si fossero moltiplicati e avessero tuonato per affondare un'intera nazione...
Per un millisecondo... Per un battito repentino di ciglia, non rimane che silenzio ed è un silenzio di morte completa, assoluta, irrevocabile... Qualcosa che, come per una sorta di alchimia, confina con la pace...
E noi, che per una volta rinunciamo ad essere quei cittadini poveri, meschini, miseri, sottomessi e mediocri, memori di una storia antica di sofferenza, catene e sottomissione, riscopriamo la vaga e profonda gioia di essere uomini...
Misero orgoglio che, triste e nobile, s'intona...
... ai colori di un'altra misera era.
Cordialmente
Marco V.
http://altrarealta.blogspot.it/