mardi 5 octobre 2021

ComeDonChisciotte: Il medico del 118 rompe l’omertà: “Sui più fragili, il vaccino anti-Covid è l’arma letale” (NDR: purtroppo, bisogna stare lontani da medici e ospedali)

https://comedonchisciotte.org/il-medico-del-118-rompe-lomerta-sui-piu-fragili-il-vaccino-anti-covid-e-larma-letale/

(...) MD L’inghippo sta qui: sull’informativa dell’AIFA c’è l’obbligo di segnalazione. Ma se il medico fa una diagnosi dove non c’è nulla da segnalare, ha già aggirato l’obbligo. Di tutti gli effetti avversi a cui assistito, quanti sono stati segnalati?

Nemmeno uno. Non sono io a dover segnalare, non posso. Deve farlo il medico dell’ospedale. Ma quest’ultimo non sa che si potrebbe trattare di un effetto avverso da vaccino Covid, e seppure si prendesse la briga di indagare (cosa che non fanno nel modo più assoluto) non lo ascrive al vaccino.

MD Ma perché fanno così? Qualcuno gli ha imposto in maniera “informale” questo tabù?

No. È proprio agnosia: il problema per loro non esiste, non deve esistere.

MD Ma qualcuno deve avergli detto qualcosa. È mai possibile, scientificamente e anche umanamente, che tutti i medici di un ospedale, in modo univoco e acritico, accettino e pratichino questa agnosia?

RV Certo che sì. È l’effetto della manipolazione.

La vedi la massa com’è? Ora, se esco e vado dai miei vicini di casa, loro parlano dei vaccini dalla mattina alla sera, e vogliono sapere se lo hai fatto o no. E il bello è che a loro in tasca non entra niente.

RV L’obbligo di segnalazione qui, sull’informativa AIFA, è un pro forma, sta su tutte le informative.

LB Una parola interessante a questo proposito l’ha usata il sindacalista FIMMG, quando ha detto «noi ci crediamo nei vaccini» è diventato un fatto psicologico, una credenza e per questo non può essere messo in discussione sul piano razionale. È un credo.

Ti spiego una cosa. Io faccio la guardia notturna in una clinica per disagiati psichici. Ieri, un infermiere anziano mi parlava di come anni addietro i pazzi erano seguiti e curati, facevano un percorso che comprendeva tutta una serie di terapie e attività; adesso, si tengono a vegetare come in carcere e quando, com’è ovvio in condizioni del genere, si agitano o hanno qualche problema, vengono imbottiti di psicofarmaci. Lì ci sono tante persone in forma coatta, agli arresti insomma, e in qualche caso gente che è riuscita a passare per pazza ed evitare la galera. Mi è rimasto impresso un ragazzo: l’ho visto quando è entrato nella struttura, bello, presente a se stesso, in carne, pieno di vita; se tu lo vedessi adesso: magrissimo, a deambulare per la struttura con un’aria smarrita, che aspetta solo di morire, da queste strutture oggi chi entra non esce più. Ecco, dico questo perché il problema della disumanizzazione della medicina non è un problema di oggi, ma ormai ben radicato nella cultura e nella prassi quotidiana di molti colleghi che sono stati abituati sin dal praticantato a somministrare farmaci acriticamente, al di là di qualunque osservazione razionale, ed è da questa acriticità irrazionale, ormai comune a moltissimi colleghi, che nasce la fede nei farmaci, secondo me.

RV Per questo bisogna rifondare completamente la medicina su basi umanistiche, rivoltarla come un calzino, scardinare completamente questo vecchio paradigma.

MD Tra i tuoi colleghi, nell’ambiente, non dico crederci o meno, ma almeno si parla di questo boom di reazioni avverse?

No. Non puoi parlare, e sai perché? Arriveresti inevitabilmente a dire qualcosa di male del vaccino, e non puoi. Innanzitutto, perché i colleghi sono tutti vaccinati, e quindi ammettere che il vaccino faccia male per loro varrebbe l’ammissione di essere a rischio vita tutti i giorni. Dunque, già a priori non accettano questa versione dei fatti: hanno fatto la scelta di vaccinarsi a occhi chiusi, senza informarsi prima, come se la loro salute avesse lo stesso valore di un oggetto acquistato per strada. Se parli male del vaccino li metti in difficoltà con se stessi.

LB Ancora una volta, lo stesso meccanismo psicologico: potrebbero mai ammettere a se stessi di aver trattato la propria salute con tanta leggerezza?

Non lo farebbero mai.

MD Questo però è un ostacolo enorme ad un possibile rimedio alla situazione. Stanno portando avanti una strage silenziosa e doverosa, protetta innanzitutto dall’omertà di medici e sanitari in genere, che sarebbero gli unici ad avere i titoli per dare credibilità alla denuncia di quanto sta accadendo.

Una strage silenziosa e doverosa: hai colto nel segno.

RV È molto più facile credere in questo dio che cominciare a farsi delle domande, per questo i colleghi sono complici, e in modo diverso, ma non meno grave, anche la gente comune.

Molti di noi sono stati allontanati dalle famiglie, per lo stesso meccanismo psicologico: essendo tutti corsi a vaccinarsi, ora come potrebbero ammettere che abbiamo ragione senza ammettere di aver messo in pericolo di vita se stessi e i propri figli?

LB La situazione che lei ha descritto è quella dei mesi primaverili ed estivi. Adesso che siamo entrati in autunno, come pensa che si evolverà la situazione, quando torneranno in circolo i virus influenzali stagionali? Soprattutto, come agiranno questi virus sulle persone vaccinate?

La strage silenziosa continuerà, ma molto probabilmente diranno che a trasmetterli sono stati i non vaccinati. Ti posso dire che molti tamponi positivi al Sars-Cov2 sono stati rianalizzati e si è scoperto che si trattava di influenza A e B. Del resto sappiamo che il maggiore virus influenzale è sempre un coronavirus. Rispetto a come agiranno i virus stagionali sulle persone vaccinate, non possiamo ancora dirlo senza dati a disposizione.

LB I dati sul tasso di vaccini somministrati in Italia sono coerenti con quanto voi riscontrate nella pratica quotidiana?

Sì, assolutamente. La maggioranza della popolazione italiana è vaccinata. È spaventoso per me, ma è così. E tutti pensano di essersi messi al sicuro.

MD Qual è l’età media dei casi fatali o eventi avversi gravi correlati ai cosiddetti “vaccini Covid” a cui hai assistito?

Tra i 40 e i 70 anni, un ventaglio molto ampio, come vedi.

Dottore, grazie di cuore. Vorremmo avere metà del tuo coraggio.

Grazie a voi.