(...)"Nelle parole di Francesco c’è spesso una preoccupante assenza di sfumature, una propensione sregolata allo slogan, alla semplificazione zeppa di strizzatine d’occhio a ciò che la gente vuol sentire, un sentore di imprudente vanità che turba.
Il rifiuto forse praeter-intenzionale di restituire la tridimensionalità delle cose che se da una parte lo rende comprensibile anche ai ciucci, dall’altra pare assicurarsi che i ciucci restino tali."(...)