LA MAGISTRATURA MILITARE: L' EFFICACIA DEI VACCINI AD IMMUNIZZARE E' PARI A ZERO:
SENTENZA TRIBUNALE MILITARE NAPOLI […]
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Importante sentenza. Contesta espressamente il fondamento dell’orientamento della Corte Costituzionale. Qualche militare comincia a schierarsi…(Avv. Mauro Sandri)
MB – Speriamo che la rondine faccia primavera
SENTENZA TRIBUNALE MILITARE NAPOLI 10 MARZO
Pubblichiamo di seguito una bellissima sentenza del giudice dell’udienza preliminare del tribunale militare di Napoli di pochi giorni fa.
Un militare durante l’obbligo di greenpass per accedere al luogo di lavoro si è presentato comunque in caserma e “allorché i militari all’ingresso erano impegnati in altre incombenze faceva comunque ingresso in caserma e vidimava la presenza in ingresso” .
Su questo fatto il giudice adotta “una pronuncia di non luogo a procedere ai sensi dell’articolo 425” e la motivazione è che “L’inoffensività della condotta discende in particolare dal rilevo che l’ingresso in caserma dell’imputato – soggetto non vaccinato e quindi sprovvisto di green pass – non ha determinato alcun rischio maggiore per la salute pubblica rispetto all’ingresso di soggetti vaccinati provvisti di greenpass”
Come abbiamo sempre sostenuto infatti il greenpass “di draghiana memoria” non garantiva alcuna sicurezza visto che i soggetti vaccinati si infettano come i non vaccinati, quindi nessuna differenza da un punto di vista di tutela della salute pubblica.
“questo Giudice intende discostarsi da tale interpretazione, rilevando
che i vaccini per SARS-Cov-2 in commercio non sono strumenti atti in
alcun modo a prevenire il contagio dal virus. Qui non si discute, peraltro,
come e evidente, della idoneità o meno dei vaccini in commercio a
prevenire le forme acute della malattia, che è tutt’altra questione, non
di interesse per il presente giudizio, bensi della capacità, o meglio
della incapacità, di tali vaccini quale strumento di prevenzione del
contagio”
I vaccini covid 19 (e non solo quelli ricordiamoli ma anche buona parte di quelli obbligatori per i bambini) NON prevengono dal contagio.
“Il Giudice quindi non può limitarsi a recepire passivamente e supinamente
dei dati scientifici ancora non definitivi e provvisori, sia pure se provenienti
dalle autorità nazionali ed internazionali preposte alla ricerca scientifica, con apodittici richiami a tali dati.
Nel caso che ci occupa, in affetti, questo Giudice ritiene non provata
l’efficacia vaccinale per SARS-CoV-2 quale strumento di prevenzione del
contagio – e ciò lo si ripete non solo in una misura prossima al 100% bensi
in una qualsiasi misura percentuale superiore allo zero – risultando
piuttosto quale fatto notorio, cioè quale dato incontrovertibile
emergente dal naturale accadimento dei fatti (id quod plerumque
accidir), che i soggetti vaccinati per SARS-CoV-2 possano contrarre e
trasmettere contagio e che, di conseguenza, dal punto di vista
epidemiologico, vaccinati e non vaccinati, vanno necessariamente
trattati come soggetti tra loro sostanzialmente equivalenti”
Infine alcuni bellissimi passaggi sul tema della sospensione da lavoro prevista dai vari decreti del governo Draghi per chi risultava sprovvisto di greenpass:
“Una tale interpretazione, esasperatamente formalistica e cinica, finisce anche per svilire la centralità che la stessa Costituzione attribuisce al lavoro, quale imprescindibile mezzo di sostentamento e di sviluppo della persona umana”
“Sul lavoro, infatti, si fonda non solo la dignità professionale ma anche la
dignità personale dell’essere umano che vuole mantenersi con le proprie
forze, costituendo il reddito da lavoro per lo più li reddito di sussistenza,
senza li quale si scivola nel degrado e nela dipendenza”
“Il lavoro, quindi, per una persona che intende vivere una vita libera e
dignitosa, non è una scelta, bensi una necessità. Non vi è quindi
margine di scelta alcuno per li lavoratore, li quale se vuole continuare
a sopravvivere
dignitosamente, si vede costretto a sottoporsi al trattamento sanitario
obbligatorio, essendo previsto, per il caso di non adempimento, al sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.”
Al giudice Andrea Cruciani sentiamo di rivolgere un GRAZIE per il coraggio e per l’onestà di aver scritto questo dispositivo. Un documento che invitiamo tutti a leggere nella sua forma integrale
Staff C.Li.Va. Toscana
T.me/clivatoscana
“Vaccinati senza anticorpi”. Ma Aifa dava ordine di ignorare le segnalazioni
Vaccini, i documenti che inguaiano l’Aifa: “Non rispondete”. Sull’efficacia dei vaccini anti-Covid adesso emergono documenti ufficiali dell’Aifa che fanno capire molte cose a distanza di tempo e ad emergenza Coronavirus ormai superata. Ieri sera a “Fuori dal coro” su Rete 4 – riporta La Verità – sono stati mostrati carteggi esclusivi, interni all’Aifa, che pongono degli interrogativi su quanto è stato fatto e detto durante tutto il piano di vaccinazione, come nel famoso intervento dell’ex premier Mario Draghi nella conferenza stampa del 22 luglio 2021, in cui disse: “Se non ti vaccini, ti ammali, muori, oppure fai morire”.
Dai documenti emerge come si sia voluto costantemente ignorare l’evidente fallimento dei vaccini contro il Covid, mettendo tutto a tacere. Emblematico è il caso del 19 gennaio 2021, quando la campagna vaccinale stava muovendo i primi passi eppure già qualcosa non andava.
La Regione Umbria – prosegue La Verità – si accorge che ci sono dei vaccinati che non sviluppano anticorpi e così manda una nota all’Aifa. La risposta arriva tempestiva, il giorno stesso: “Pur non essendo ancora disponibili chiari criteri di definizione di caso del fallimento vaccinale per i nuovi vaccini Covid, non va indicato il Pt mancanza di efficacia e i Pt correlati”. In pratica, nel dubbio, meglio tacere e non segnalare. Dopo due mesi anche il centro di farmacovigilanza della Regione Liguria scrive ad Aifa. L’oggetto della mail è eloquente: “Casi di mancata efficacia del vaccino Comirnaty”, ossia il Pfizer. Dopo una lunga serie di mail simili, Aifa risponde così: “Se vogliamo sopravvivere a tutto quello che sta arrivando occorre imparare anche a non rispondere“. affaritaliani.it
“Siamo peggio che in Cina”, disse il governatore lombardo
NORIMBERGAMO – di Uriel Crua
Volevate una nuova Norimberga, avete avuto Bergamo.
“Le carte” di un processo posticcio e fuori tempo massimo mostrano ministri micragnosi, nel pallone, impacciati e opportunisti. Il solito – si direbbe – malaffare all’italiana.
Invece questo non è che un livello, il più superficiale, di un’intenzione di più ampia portata e di respiro internazionale. La corruttela alla Totò, l’abboffata tutta ciccia e brufoli del pezzo di torta più grosso, non sono che premietti, croccantini, da distribuire fra gli attori della farsa per accaparrarsene la cieca fiducia, la cieca abnegazione. Per sopirne gli scrupoli. Per coprirgli la faccia.
Oltretutto, di tutta questa faccenda del processo non sta che emergendo un pezzetto nel mare magnum del flusso catodico, per cui in effetti non esiste. Non arriva. E quando arriva, viene percepito nientemeno che come il caso del dottore di paese che accetta tangenti. Un caso fra i molti.
Nessuno collega la volontà di relogificazione dei rapporti di potere, della rigerarchizzazione delle classi sociali, della sovversione dei fondamenti antropologici allo scopo di allentare la guardia in vista della stoccata successiva che – guardatevi bene – arriverà com’è arrivata la precedente.
Ci sono segnali che arrivano da tutte le parti, campanelli d’allarme, pistole di Čechov.
Il terreno sdrucciolevole su cui è franata l’umanità ai tempi della sceneggiata pandemica, è ancora più dissestato e pronto a ospitare nuovi drammi.
L’unica cosa da fare non è soltanto capire, amici. Ma agire. Essere azione. Quell’azione.