https://www.maurizioblondet.it/non-ce-nessuna-agenda/
(...)"Ciò che allarma però, è che con il nuovo Art.21 del Contratto Nazionale Scuola, si normalizza anche la recente prassi che permette d’inserire nel registro elettronico, il nome scelto dall’adolescente in crisi d’identità al posto di quello anagrafico, come appunto richiesto dalle famiglie di associazioni come Agedo e la citata Genderlens.
Ed ecco che ci appare in tutta la sua assurdità, una realtà non a tutti conosciuta ma che vede già ben oltre 200 scuole italiane aver attivato la “carriera alias” per gli alunni.
Dando credito ad associazioni private, il cui intento è sbandierare la
loro amicizia con i movimenti lgbtq+, i Dirigenti Scolastici stanno
ritenendo corretto imporre metodologie proposte da chi ha più interesse
all’orientamento sessuale e all’identità di genere dei minori, piuttosto
che alle materie curricolari di italiano, scienza, matematica, storia,
geografia ecc.
Il Centro Ateneo Sinapsi (Servizi per l’inclusione Attiva e Partecipata
degli Studenti), arriva in nostro aiuto spiegandoci che “in realtà, non
esistono fonti precise che stabiliscano con esattezza come e su quali
presupposti si sia arrivati a costruire opinioni su tale tipo di
ideologia”, ma puntualizza che “quanto viene quotidianamente
propagandato e diffuso in merito alla Teoria Gender contribuisce a
creare barriere alla libertà personale e a fomentare odio e
discriminazione”.
Siamo quindi obbligati, in quanto adulti, educatori, genitori a non poter sottovalutare quella che Sinapsi definisce la “ricerca scientifica nell’ambito dei Gender Studies”, è impossibile ovviare all’ideologia della “non discriminazione” e dobbiamo prepararci ad un presente-futuro, che vede appunto gli studi “di genere” entrare prepotentemente nelle scuole di ogni ordine e grado.
Questo ci mette difronte ad un dramma d’identità reale, che vuole però considerarsi naturale definendo l’attuale realtà “fluida” e pubblicizzata a gran voce dai mass media, con esempi di cantanti, attori, vip che mantengono il loro ruolo di personaggi “alla ribalta”, con forme affettive e comportamentali che di biologico non hanno più niente."(...)