BERSANI: PRESCELTO DAL SISTEMA DI POTERE
di Gianni Lannes
Il risultato era prestabilito e noto da tempo. La seconda fase della farsa è denominata "terza repubblica", o meglio, repubblichetta dell'Italietta. Come da copione prima si aggiudica le primarie del partito democratico (scimmiottamento di un’americanata) e vince ora (si fa per dire, sic!), di stretta misura, un soggetto fresco di politica. Presidente della Regione Emilia-Romagna tra il 1993 e il 1996, è stato Ministro dell'Industria, Commercio e Artigianato nei governi Prodi I e D'Alema I, Ministro dei Trasporti e della Navigazione nei governi D'Alema II e Amato II, Ministro dello Sviluppo Economico nel governo Prodi II.
Bersani è noto per un essere un convinto nuclearista, favorevole agli inceneritori di rifiuti, ma più di tutto (come tutti gli altri del resto), un fedele servitore degli interessi del governo nord-americano.
Tant’è che il 13 novembre 2007 il Governo Italiano, con Bersani, allora Ministro dello Sviluppo Economico, rinnovò un accordo bilaterale di partnership con gli Stati Uniti per «lo scambio di informazioni sulla tecnologia energetica relative a vari settori energetici, quali l'energia da carbone pulito, idrogeno, l’energia nucleare, la bioenergia e altre scienze energetiche fondamentali», della durata di cinque anni. Firmatario da parte degli Stati Unitid'America fu il Segretario USA all'Energia Samuel Wright Bodman. Secondo il prossimo primo ministro «il risultato del Referendum (nota: sul nucleare del 1987) non esclude l'Italia dalla ricerca sulla generazione di energia nucleare, l'ha solo sospesa». Ecco uno stralcio del cablogramma inviato dall’ Ambasciatore americanoRonald Spogli (il diplomatico che ha adottato Beppe Grillo nel 2008) al dipartimento di Stato USA, nel quale cita alcune frasi pronunciate dall’ex ministro Bersani: «Il risultato del Referendum non esclude l’Italia dalla generazione di energia nucleare, l’ha solo sospesa e questa partneship può giocare un ruolo importante nel modificare gli atteggiamenti italiani nei confronti dell’energia nucleare».
L’ex presidente nazionale di Legambiente Roberto della Seta, sapeva dell’accordo per il ritorno al nucleare in Italia, ma rimase in silenzio e, successivamente nelle elezioni politiche del 2008, venne ricompensato con un comodo scranno al Senato della Repubblica.
Un lancio Ansa del 4 ottobre 2007 attesta: Il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani ha scritto una lettera a quello della Salute Livia Turco e al guardasigilli Clemente Mastella per chiedere un'indagine sulla Federazione regionale Emilia Romagna degli Ordini dei Medici chirurghi, che il 10 settembre aveva chiesto ai presidenti di provincia e ai sindaci della regione 'di non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori. Ne dà notizia lo stesso ministero con un comunicato. «Sottopongo scrive Bersani nella sua missiva alla vostra valutazione, in qualità di Ministri vigilanti, l'apprezzamento se l'iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge, ai fini dell'eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili.Appare, infatti, evidente la netta differenza fra la legittima libera manifestazione del pensiero di uno o più professionisti, anche riuniti e la richiesta in esame, proveniente da una Federazione di Enti pubblici (gli Ordini) - prosegue il ministro - vestiti dell'autorevolezza derivante dalla vigilanza nell'esercizio della professione sanitaria, e suscettibile di paralizzare l'attività di altri Enti pubblici rappresentativi, questi ultimi, delle Comunità locali secondo il principio democratico sancito dalla Costituzione. La nota, che non riporta nessuna motivazione sostanziale - sottolinea ancora Bersani - non appare suffragata da alcun fondamento tecnico-scientifico riconosciuto, atteso che la realizzazione degli impianti in esame e il loro funzionamento sono disciplinati dalle norme comunitarie e nazionali di tutela della salute e dell'ambiente. La descritta richiesta - prosegue il Ministro nella lettera - prescindendo dal merito, esorbita totalmente, comunque, dall'ambito delle attribuzioni degli ordini professionali di cui la suddetta Federazione regionale è espressione ed appare ultronea anche rispetto alle iniziative di prevenzione menzionate nell'articolo 5 del codice deontologico della Federazione nazionale dei medesimi ordini. La medesima richiesta - sottolinea Bersani - appare altresì suscettibile di procurare un grave allarme nella popolazione interessata di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali».
Dopo i medici inglesi, la società medica internazionale ISDE, gli oncologi francesi, l’Ordine dei Medici di Modena e di Ferrara (che hanno anche presentato esposti alla magistratura contro l'inceneritore nelle loro città) e un elenco interminabile di uomini di scienza, l'intera Federazione degli Ordini dei Medici dell'Emilia Romagna ha inviato qualche giorno fa una lettera ad oltre una sessantina di amministratori della Regione e poi sindaci, assessori e presidenti di province di Ravenna, Reggio, Piacenza, Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Bologna, Parma in cui "si richiede a tutti i referenti di non procedere alla concessione del nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori".
E allora il ministro Bersani, che di business di questo tipo se ne intende, chiama a raccolta i colleghi Turco (ministro della Salute) e Mastella (ministro della Giustizia ed esperto nell'imbavagliare chi mette i bastoni tra le ruote) inviando loro una lettera per segnalare il "grave episodio" della presa di posizione dell'Ordine dei medici dell'Emilia Romagna. Una lettera in cui Bersani chiede ai due ministri di valutare la possibilità di intervenire con "tutte le misure necessarie" per sanzionare i responsabili che rischiano di "procurare un grave allarme nella popolazione interessata e di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali".
Come ha scritto Stefano Montanari in una lettera aperta a Bersani: «In una trasversalità assoluta, i vari personaggi che si sono succeduti dal parlamento alle regioni alle province ai comuni, passando per istituzioni di controllo dell’ambiente e di ricerca e didattica di cui personalmente provo vergogna in qualità d’italiano, si sono trovati tutti in ecumenico accordo per spartirsi la torta dolce e grassa dell’immondizia. E chiunque fosse d’intralcio all’assalto alla diligenza doveva essere annientato. Così, ora è stato il turno suo ad entrare alla ribalta, caro signor ministro, e il turno suo prevedeva d’insultare i medici i quali, glielo ricordo, hanno prestato un giuramento secondo cui ogni loro azione deve essere improntata alla salvaguardia della salute. È per fedeltà a quel giuramento che vari Ordini stanno denunciando lo scempio che voi state perpetrando ai danni della comunità, solo per onesta fedeltà, visto che loro non sono coinvolti nella spartizione del bottino. Ma lei non si limita ad insultarli: li minaccia pure e, mendicando la complicità della Turco e di Mastella, li vuole dovutamente imbavagliati, così come qualche suo onorevole compagno di merende vuole imbavagliato qualche fastidioso e imbarazzante magistrato. Procurano allarme quei medici, lei strilla. Certo, ai ladri che entrano in casa non può far piacere che lì ci sia un allarme in funzione. Se poi i ladri non hanno scrupoli a trasformarsi in assassini, la faccenda si fa più delicata. Vuole vedere, signor ministro, di che cosa parlo? Si faccia forza: venga a trovarmi in laboratorio e le mostrerò qualche foto scelta fra quelle che provocano svenimenti ai suoi colleghi e scandalo agli “scienziati” in vendita di cui tutta la vostra casta si serve, una casta diventata una cappa dal peso insostenibile».
Si può anche arrivare a sfidare logica e buonsenso ed a negare l'evidenza, quando si ha l'appoggio di scienziati e ricercatori compiacenti stipendiati appositamente. Gli altri possono essere sempre imbavagliati: ostacolandone le ricerche e tagliandoli fuori dai circuiti divulgativi, affidati a gente come il conduttore di Gaia (opinionista del quotidiano La Stampa), tale Mario Tozzistipendiato da Hera (vedi anche Caviro), la multiutility che realizza gli inceneritori e ha monopolizzato i rifiuti in Emilia Romagna.
Rincarano la dose (il 7 ottobre 2007) i primi firmatari di un appello pubblico, Patrizia Gentilini, onco-ematologo, Ruggero Ridolfi, oncologo, Ernesto Burgio, pediatra e Francesca Cigala, psichiatra: «La durissima presa di posizione del ministro Bersani nei confronti della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dell'Emilia Romagna - con cui minaccia ispezioni e sanzioni disciplinari nei confronti di Ordini Professionali "rei" di avere chiesto una moratoria sugli impianti di termovalorizzazione/incenerimento della regione - ci lascia non solo attoniti ed indignati, ma si presta ad alcune considerazioni e riflessioni di carattere più generale che vorremmo qui esporre».
Insomma, Bersani, è uno che ci tiene alla salute economica degli inquinatori. Non dimentichiamo che Bersani in qualità di ministro ha varato il cip 6 (contributo sulla bolletta elettrica per gli inceneritori), spalanco la strada ai finanziamenti alle energie rinnovabili in favore eco-furbi e mafiosi.
E poi le recenti accuse pubbliche di Antonio Di Pietro: «Bersani è stato comprato dai Riva per 98 mila euro». Il clan Riva è padrone dell’Ilva, regalata per un piatto di lenticchie da Romano Prodi. Enrico Letta (il vice segretario del Pd, oggi pomeriggio in tv, al tg 3 con la Berlinguer, ripete come un mantra "le riforme costituzionali). Lo stesso Letta è un affiliato al famigerato Gruppo occulto di potere, noto come Bilderberg, nonché alla Trilaterale e ad Aspen. Tutto torna, anche Grillo & Casaleggio.
Con una maggioranza risicatissima e traballante con chi stringerà alleanze mister Bersani? Scontato: con Monti e Grillo. Lo zio Sam ha previsto tutto: un'Italia allo sbaraglio per controllarla meglio. Adesso, però, non vi lamentate.