ITALIA: SPERIMENTAZIONI BELLICHE DELLA NATO |
di Gianni Lannes
Dopo gli attentati, il primo (2 luglio 2009: l'auto che avevo parcheggiato sotto casa salta in aria) poco prima della pubblicazione del mio libro NATO: COLPITO E AFFONDATO nel 2009, e mentre era in corso l'inchiesta giornalistica sulle navi dei veleni affondate dolosamente nel Mediterraneo, piomba contemporaneamente la censura della Rai per il documentario commissionato da viale Mazzini per la trasmissione di Minoli "La storia siamo noi", su una strage appunto della Nato. Che singolari coincidenze tutte in un breve lasso di tempo. Il secondo attentato il 5 novembre 2009: al mattino il Gip della Procura della Repubblica, su richiesta del pm archivia la denuncia per il primo attentato perché gli autori sono rimasti ignoti. Così, la sera, ignoti bruciano la mia auto e minacciano di morte i miei cari.
E poi altri due anni vissuti pericolosamente sotto protezione della Polizia di Stato, con i carabinieri a presidio della mia abitazione, decine di interrogazioni parlamentari senza risposta a ben due governi (Berlusconi &Monti) e indagini giudiziarie insabbiate nel nulla dai magistrati applicati al caso, poi minacce di morte anche alla mia famiglia e ai miei collaboratori. Infine, la revoca della scorta senza alcuna motivazione, una decisione annunciata telefonicamente dal ministero dell'Interno, proprio il 19 luglio 2011, con l'allora ministro competente, Maroni Roberto, che in Parlamento sfugge ai deputati che gli chiedevano conto di questa situazione.
Ora giungono segnali apparentemente distensivi. Sono stato avvicinato da due ignoti individui presentatisi per strada come emissari dell'Alleanza atlantica. Mi hanno offerto un sacco di denaro per occuparmi di altro, non più di terremoti, di guerra ambientale, di scie chimiche, navi dei veleni e quant'altro.
Gianni Lannes - foto Gittof (tutti i diritti riservati) |
E' vero che mi si nega pretestuosamente la possiblità di lavorare e che il denaro fa sempre comodo, ma non sono in vendita! Cosa potranno fare? Ammazzarmi? Prego: non ho paura di morire; ho vissuto intensamente tante vite!
Purtroppo la magistratura italiana non ha alcuna giurisdizione sul Patto Atlantico.
In ogni caso, sulla strage del Francesco Padre la Procura della Repubblica di Trani ha le mani legate, dopo aver inviato le rogatorie e fatto il suo dovere.
Adesso la casa editrice La Meridiana, mi ha chiesto di scrivere un altro libro sulla vicenda. Vorrei però, fare di più, vale a dire ultimare il documentario filmato che la Rai aveva centurato 4 anni fa. Ci sono materiali filmati davvero imbarazzanti per le alte sfere che decidono per conto terzi i nostri destini. Per far questo occorre un produttore e un finanziatore. Mi auguro che qualcuno seriamente si faccia avanti. Non ne ho la possibilità economica dopo aver impegnato in 4 anni tutti i miei risparmi per autofinanziare l'indagine sulle scorie affondate nei mari d'Italia.
Siamo sulla strada giusta. Ma è l'ora che l'opinione pubblica italiana si faccia veramente sentire: è in gioco la vita di tutti. Mai arrendersi prima di combattere, sono tigri di carta: basta la determinazione per sconfiggere questo sistema di potere.
La storia è fatta dalle minoranze attive. Il vero pericolo è quello che inculcano nella masse ogni giorno, ovvero la rinuncia alla speranza, l'idea che i giochi siano fatti, che il mondo non si può salvare e sia già finito; soprattutto che non si può far più nulla. Niente di più sbagliato del fatalismo e della rassegnazione imperante. Amo nonostante tutto l'Italia, e non ho alcuna intenzione di abbandonare la mia terra, ma di seguitare a combattere in prima linea. Ma c'è bisogno del contributo di tutti: non esistono eroi.
Allora: SU LA TESTA!