nocensura.com: Il parlamento della vergogna:
Cari amici,
Matteo é un 34enne Bolognese, il quale fino a qualche settimana fa conduceva una vita del tutto normale... ma un maledetto giorno la sua vita é cambiata.
Matteo durante una giornata estiva sente uno strano formicolio alla mano e alla pancia oltre che un offuscamento della vista. I suoi genitori pensano ad un abbassamento di pressione dovuto al forte caldo... ma così non è.
Matteo decide di recarsi in ospedale per una visita di controllo, ad attenderlo c'è un medico il quale dopo una serie di esami ed accertamenti, decide di chiamare Matteo all'interno di una piccola stanza.
Il medico: "Matteo ti va di fare due passi, devo parlare con te". Matteo non comprende, ma decide di seguirlo... continua: "Matteo il formicolio che sentì tra le mani e la pancia sono i primi sintomi di una difficile malattia che si chiama Sclerosi Multipla". Matteo scoppia a piangere, i suoi genitori notano quanto sta accadendo, la mamma corre incontro al medico ed apprende la terribile notizia.
Per chi non lo sapesse, la sclerosi multipla é una malattia incurabile, colpisce le cellule nervose rendendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e midollo spinale, la malattia può manifestarsi con una vastissima gamma di sintomi neurologici e può progredire fino alla disabilità fisica e cognitiva.
Matteo dopo un momento di grande sconforto decide comunque di lottare e andare avanti. Nei giorni che seguono prepara un discorso da portare alla Camera, un discorso da leggere e far smuovere le coscienze dei suoi colleghi.
Aula di Montecitorio, ore 00:57: Il Deputato 5 stelle, Matteo Dell'Osso, inizia il suo intervento, quando ad un tratto incominciano i primi sintomi della Sclerosi Multipla, "offuscamento della vista e perdita della parola", ma lui non cede, non vuole darla vinta a quella malattia che pian piano si sta impossessando del suo corpo.
Gli "umani" colleghi dagli scranni hanno cominciato a fare battutine sulla sua difficoltà, “dategli il foglio giusto, asino torna a scuola, grillino ma non ti hanno insegnato a leggere, sei ridicolo... hahhahaha!”, altri ancora ripetevano le sue parole balbettando a sfottò, mormoravano, ridevano, lo guardavano divertiti”.
Cari amici, chissà oggi come si sentiranno le coscienze di quella persone che non hanno esitato a puntare il dito, beati nell’avere davanti un presunto diverso in grado di farli sentire migliori o meno piccoli. Ma ancora una volta si sono dimostrati peggiori di quello che sono sempre stati.
Forza Matteo, non mollare e dacci modo di ascoltare più possibile le tue bellissime parole.
Di Andrea Mavilla - andreamavilla.com