"L’accusa del Primo Ministro Iracheno Adil Abdul-Mahdi, ossia che Soleimani era a Baghdad per recapitare un messaggio dall’Iran all’Arabia Saudita con una proposta per ridurre le tensioni nella regione, e che qualche giorno prima Trump aveva chiesto al primo ministro iracheno di “prestarsi per il ruolo del mediatore” tra la USA e l’Iran, insomma che il generale era lì in veste diplomatica, ed è stato attirato in una trappola da Trump che ha tradito tutte le norme della convivenza civile internazionale diventa tanto più credibile, se si ricorda che già nel gennaio 2018, Haaretz annunciava un titolo inaudito:
“Washington ha dato a Israele il via libera per assassinare Qassem Soleimani, il comandante della Forza Quds, il braccio d’oltremare della dell’Iran ‘s Guardia Rivoluzionaria “."