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"Il documento di Abu Dhabi è una “droga a lento rilascio” che potrebbe annunciare una “nuova era” e rappresentare un “punto di svolta per una nuova civiltà”, scrive Pierluigi Cascioli, giornalista di Nuovo Hiram, la rivista trimestrale della loggia massonica del Grande Oriente in Italia."
“Ogni essere umano è unico e inimitabile”, dice, e dovrebbe avere “il diritto (o, meglio, il dovere) di sperimentare il proprio erotismo secondo la propria natura”. Si riferisce poi alle nazioni che criminalizzano l’omosessualità, in particolare nel mondo islamico.
Si chiede inoltre se la struttura “monarchica” della Chiesa (ndr: per esempio Maria Regina?)sia in contrasto con l’egualitarismo che vede nel documento, e specula sulla necessità di “aggiornare” la dottrina sociale della Chiesa “alla luce dei valori innovativi del documento”