https://www.maurizioblondet.it/per-i-nostri-cari-al-purgatorio/
San Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars
Le s. messe
per le anime del Purgatorio.
«QUANTI SONO QUELLI CHE VANNO DIRETTAMENTE IN PARADISO?
POCHISSIMI!
E MOLTI All’inferno.
«Quando una persona muore, non va direttamente in Paradiso, a meno
che non sia Santa in Terra. Fai un gran male ai tuoi cari, se non preghi
per loro. Non dire, il mio parente è in Paradiso ora (come fanno i
sacerdoti modernisti n.d.r.)! No, non lo sono. Se sono cattolici e
muoiono confessandosi, sono andati in Purgatorio. È tuo obbligo
assicurarti che quella persona riceva gli ultimi Sacramenti, è tuo
obbligo, se la ami veramente, pregare affinché possa uscire presto dal
fuoco del Purgatorio.
Una Santa Messa una volta all’ anno, è crudele ! Una volta al mese
non è meglio. Pensa al tuo tempo, a come vorresti che le persone
pregassero per te. Ricorda, un solo secondo in Purgatorio è come fossero
passati anni. Pregate e dite tante Messe per i vostri cari. Nessuno va
in Paradiso se non è puro.
Vengo a dirvi che soffrono nel Purgatorio, che piangono e che
chiedono con grida urgenti l’ aiuto delle vostre preghiere e delle
vostre buone opere. Mi sembra di sentirli gridare dal profondo di quei
fuochi che li divorano: “Ditelo ai nostri cari, ditelo ai nostri figli,
dite a tutti i nostri parenti quanto sono grandi i mali che ci fanno
soffrire. Ci gettiamo ai loro piedi per implorare l’ aiuto delle loro
preghiere. Ah ! Dite loro che da quando siamo separati da loro, siamo
stati qui a bruciare tra le fiamme !” ».
(San Giovanni Maria Vianney)
Dio è un fuoco che scalda e accende il cuore e l’interiorità.
Quindi, se sentiamo nei nostri cuori il freddo che viene
dal diavolo – perché il diavolo è freddo – invochiamo il Signore. Verrà
a scaldare i nostri cuori con amore perfetto, non solo per Lui ma anche
per il nostro prossimo, e il freddo di colui che odia il bene fuggirà
davanti al calore del Suo volto.
San Serafino di Sarov
COSA VUOLE DIO DA NOI?
“Dio vuole la nostra disponibilità, la nostra buona
inclinazione espressa, anche se solo un pò, ma attraverso un atto
lodevole. Vuole anche che ammettiamo il nostro peccato. Tutto il resto
lo dà. Il bicipite non è necessario nella vita spirituale.
Lavoreremo umilmente, chiederemo la misericordia di
Dio e lo ringrazieremo per tutto. Il piano di Dio si compie in una
persona che, senza alcun piano suo, si mette nelle mani di Dio. Una
persona viene lasciata indietro in base a quanto tiene sul suo “io”. Non
ha successo spiritualmente, perché ostacola la misericordia di Dio. Per
avere successo, è necessaria molta fiducia in Dio…
Una persona che tiene traccia delle benedizioni
divine, impara a rendersi dipendente dalla Divina Provvidenza. E più
tardi, si sente come un bambino nella sua culla, che, non appena sua
madre lo lascia, inizia a piangere e non si ferma fino a quando non
torna da lui. È una grande azione – affidarsi a Dio!”
* San Paisios l’aghiorita (professore del deserto – 1924/1994)
Venerabile Fulton Sheen
Il grande peccato è che tanti si sono preoccupati così tanto del
corpo da trascurare l’anima, e, trascurando l’anima, perdono l’appetito
per lo spirituale. Come è possibile, nell’ordine fisiologico, che un
uomo perda ogni appetito per il cibo, così è possibile, nell’ordine
spirituale, che perda ogni desiderio per il soprannaturale. I golosi del
corruttibile, diventano indifferenti all’Eterno.
“Il proposito del digiuno è la preparazione a
partecipare alla Santa Eucaristia e alle solenni celebrazioni
cristiane….Il digiuno non è mera astensione da certi cibi, ma
soprattutto un’astensione dalle azioni malvage.”
“È possibile che chi digiuna non venga ricompensato per
il suo digiuno. Come? Quando infatti ci asteniamo dai cibi, ma non ci
asteniamo dalle iniquità; quando non mangiamo carne, ma rosicchiamo le
case dei poveri; quando non diventiamo ubriachi di vino, ma diventiamo
ubriachi di piaceri malvagi; quando ci asteniamo tutto il giorno, ma
passiamo tutta la notte in spettacoli sfrenati. Allora a che serve
astenersi dagli alimenti, quando da un lato privi il tuo corpo di un
alimento selezionato, ma dall’altro ti offri un cibo illecito?”
(San Giovanni Crisostomo, nel Mercoledì delle Ceneri)
Bisogna supplicare la Madonna perché ci aiuti a imparare
a pregare affinché venga la grazia divina. Non è quello che dice una
preghiera della nostra chiesa?
“Fa’ risplendere nei nostri cuori, o Sovrano amico degli
uomini, la pura luce della tua divina conoscenza, e apri gli occhi
della nostra mente…” (Divina Liturgia di Giovanni Crisostomo)
Eppure, come accade con l’aquila quando addestra i suoi
aquilotti e insegna loro a volare, lo stesso è con la grazia divina.
Qualche volta si nasconde. Affinché l’anima impari a volare nei mondi
spirituali, Dio la addestra. Questo lo fa per amore, ma anche per un
altro motivo: per evitarci di diventare schizofrenici. Perché, quando
Dio manifesta la sua grazia e noi non siamo pronti ad accoglierla a
causa delle passioni, possiamo anche subirne un danno, perché ci
troviamo divisi in due. La grazia divina richiede ciò che è superiore,
mentre le nostre passioni ci tirano verso il basso. Nel caso in cui
siamo attaccati alle passioni e le vogliamo mantenere, ma allo stesso
tempo vogliamo anche la grazia divina, allora dentro di noi avviene uno
scontro terribile. Cosí la grazia divina non si avvicina perché ci ama e
vuole che manteniamo l’equilibrio e la nostra libertà. Quando, però,
abbiamo una buona intenzione, la grazia divina arriva.
Tratti da: “Perché tutti siano Uno” – Vita e detti di San Porfirio
.