LOBOTOMIA GENERALE
di Gianni Lannes
Per la cronaca l’Ibm (potente azienda nordamericana), già in lucrosi affari col nazismo, è dagli anni Ottanta che testa il microchip da impiantare agli esseri umani per controllarli automaticamente e definitivamente. Il brevetto è stato depositato negli USA nel remoto 1995.
Mentre va in onda quotidianamente la disinformazione pilotata e l’intrattenimento che istupidisce, vale a dire il rimbambimento collettivo, gli esperimenti procedono alacremente: squadre specializzate di guastatori neuronali e scoordinatori mentali sono all’opera in Europa e specialmente inItalia! Gli esperimenti, ovviamente sono coperti dal segreto di Stati e multinazionali del crimine. Gente, sveglia dal letargo, prima che sia troppo tardi.
Argomenta a ragione veduta Antonio Bassi: «Anche in Europa si danno da fare per il NWO. Ma falliranno, ne sono convinto. Però ci faranno sputare sangue. Ci proporranno il chip sottocutaneo (RFID) giustificandolo come una precauzione per la nostra salute e poi ne obbligheranno l'utilizzo in qualsiasi cosa, specialmente una volta istituita la moneta elettronica e abolita quella cartacea. Se arrivano a fare questa cosa, il NWO sarà definitivamente stabilito. Lo ha detto chiaramente Rockefeller».
A cosa credete che servano le scie chimiche? Mai sentito parlare di plasma ionosferico. In parole semplici: stanno realizzando gradualmente ed in maniera insospettabile, grazie alle connivenze istituzionali di Stati e Governi che già dirigono, le condizioni per il controllo totale dell'umanità. E quando usciranno allo scoperto giustificheranno queste azioni disumane: per il nostro bene e la salute pubblica. Negli States del fantoccio Obama sono già a buon punto normativo.
Ecco la notizia che ha lanciato il Tgcom24 il 21 marzo 2013:
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21.3.2013
Le analisi ora si fanno con un chip sotto pelle
Sviluppato da due ricercatori italiani, i risultati vengono inviati allo smartphone del medico
L'ecografia si fa col tablet
Come stai? Te lo dice il gadget
15:34 - Un laboratorio in miniatura, grande pochi millimetri cubi, potrà essere impiantato sotto pelle per fare le analisi del sangue e trasmettere gli esiti direttamente allo smartphone del medico. Lo hanno sviluppato due italiani, Giovanni de Micheli e Sandro Carrara, che lavorano al Politecnico Federale di Losanna in Svizzera. Il prototipo è stato presentato alla più grande conferenza europea sull'elettronica, DATE 13, in corso in Francia.
Uno strumento rivoluzionario - Il gadget promette di rivoluzionare il monitoraggio e il trattamento dei pazienti affetti da malattie croniche come quelli sottoposti a chemioterapia. In un volume di pochi millimetri cubi, questo gioiellino hi-tech concentra ben cinque sensori, un trasmettitore radio e un sistema di alimentazione, collegato a una micro-batteria esterna al corpo e applicata sulla pelle.
Come funziona - Ciascun sensore (direttamente a contatto con i fluidi organici del corpo) ha la superficie rivestita da un enzima, cioè una molecola che, come un'esca, cattura la sostanza specifica che si vuole monitorare nel circolo sanguigno (come il glucosio). Una volta eseguiti i test del sangue, i risultati vengono trasmessi attraverso onde radio del tutto innocue alla porzione esterna dell'impianto (quella contenente la batteria e applicata sulla pelle).
Da qui, grazie a una connessione Bluetooth, gli esiti arrivano direttamente a un cellulare che poi li ritrasmette allo smartphone o al tablet del medico.
L'impianto potrebbe rivelarsi molto utile per seguire i pazienti sottoposti a chemioterapia, che devono fare esami del sangue periodici per verificare se la cura viene ben tollerata dall'organismo.
Nei malati cronici, invece, il micro-laboratorio sotto pelle potrà addirittura allertare il medico prima ancora che si manifestino i sintomi: per esempio sarà possibile prevedere un infarto con alcune ore di anticipo valutando la presenza di molecole, come la troponina, rilasciate nel sangue dal cuore sofferente.
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