di Gianni Lannes
Altro che vacanze al sole, tranquillità in spiaggia e cocomeri in fresco. Una terra in mezzo al Mare Mediterraneo usata dagli alleati - ossia padroni - peggio di una portaerei. In attesa di una catastrofe, ecco il bollettino bellico del mese di giugno dell’anno di grazia corrente. Alcuni esempi a caso, tra i tanti.
«Brillamento di ordigni bellici dal 17 al 20 giugno 2013», nelle acque adriatiche di Ancona, recita l’Ordinanza numero 68/2013, a firma del contrammiraglio Giovanni Pettorino. Nella stessa zona, ma sarà solo un singolare coincidenza, si sono verificati alcuni terremoti qualche giorno fa, nel corso di un’operazione simile, pericolosa e comunque inquinante.
Ben ritrovati ad Augusta, in Sicilia, base aeronavale degli Stati Uniti d’America che accoglie navi e sommergibili atomici, nonché porto commerciale dove transitano ed attraccano navi gasiere, chimichiere, petroliere e quant’altro. Il copione militare sulla faglia sismica marina più pericolosa del Belpaese prevede «Lancio di siluro da elicottero» (ordinanza numero 71/2013), poi «Tiri a caldo da parte di unità navali» (ordinanza numero 74/2013), contemporaneamente «unità a propulsione ed armamento nucleare della NATO in immersione» (ordinanza numero 65/2013 e ordinanza numero 73/2013).
Non va meglio a La Spezia: dal 20 al 28 giugno (ordinanza numero 117/2013) sono previste le ricorrenti “esercitazioni militari”.
E non si scherza affatto in Sardegna, il più grande poligono d’Europa, esteso dalla terraferma dell’isola al Tirreno. Qui si testano armamenti ed ordigni di ultima generazione: alla voce ordinanze numero 111/2013, 112/2013, 116/2013.
Mare tricolore interdetto con procedure d'urgenza. Perchè? Date un'occhiata alla direttiva di guerra per il 2013, emanata dal ministro della Difesa. E scansate pure i negazionisti cretini: tanto sono un caso patologico permanente, altrimenti sono prezzolati.