l legame tra l’intestino e la dipendenza da sostanze (alcool e altre droghe)
La dottoressa Natasha Campbell-McBride afferma che il suo protocollo GAPS (basato sulla dieta dei carboidrati specifici, ovvero su una dieta paleolitica) è utile anche per risolvere i problemi legati alla dipendenza da sostanze (alcool e altre droghe). La scopo del protocollo GAPS è quello di curare la disbiosi intestinale (carenza di batteri benefici e proliferazione di quelli patogeni), che evidentemente concorre (assieme a una serie di problematiche sociali e psicologiche) all’instaurarsi di una dipendenza.
Non è un caso che il metodo Gerson (nato allo scopo di curare tumore e tubercolosi, e basato sulla pulizia dell’intestino e del fegato) ha dato buoni risultati anche nel risolvere problemi di dipendenza da sostanze. Se la dieta GAPS (una versione della dieta dei carboidrati specifici) abolisce del tutto i carboidrati complessi (e quindi tutti i cereali, gli pseudo-cereali e i tuberi amidacei), la dieta associata al metodo Gerson del resto prevede ben pochi carboidrati, ben poco glutine (un po’ di avena) e tantissima frutta e verdura biologica, cruda sotto forma di spremute.
È interessante ricordare che una dieta senza glutine e caseinaapporta notevoli miglioramenti nei soggetti autistici e nei cosiddetti schizofrenici (gli appartenenti alle categorie sono nel 90% dei casi intolleranti alle due sostanze). La disbiosi intestinale impedisce una corretta digestione di diverse sostanze; in particolare l’incompleta digestione di glutine e caseina genera gluteomorfine e caseomorfine, sostanze morfinosimili, che innescano una vera e propria dipendenza da latticini e da farinacei contenenti glutine. Questo fenomeno potrebbe contribuire a spiegare il legame tra intestino e dipendenza da sostanze.