La situazione generale del Libero Pensiero e della Libera Espressione nel web sta andando incontro a stagioni molto difficili. L’episodio dell’interruzione della “monetizzazione” da parte di Google – Ad Sense nei confronti di centinaia di web attivisti, l’adozione degli algoritmi “selezionatori” da parte di Facebook, il DDL Gambaro e il Truth Act dell’On. Boldrini , sono solo le punte visibili di un iceberg contro il quale gli utenti di internet potrebbero scontarsi a breve.
L’alleanza tra i Boss della Rete e le Autorità nazionali e internazionali sta muovendo le truppe occulte di una guerra silenziosa i cui obiettivi sono chiari : la riduzione drastica , se non l’eliminazione, del dissenso non conformista che si esprime nel web. Nel magico triangolo costituito da Contenuti, Accesso alla rete e Modello di business , anche se si riuscirà a salvaguardare i Contenuti , in quanto il Potere Globale è costretto a difendere formalmente la Libera Espressione … anche se si riuscirà a salvaguardare l’accesso alla Rete, in quanto difeso dalla Net neutrality sostenuta dagli interessi delle Società telefoniche ( fin quando si paga il transito si ha visibilità ) … ciò che è drammaticamente in discussione è il Modello di Business, cioè l’accesso alle risorse indispensabili alla sopravvivenza dei singoli e all’economia della Comunità .
I rivoli monetari “classici” che alimentavano il web : denaro pubblico, pubblicità e sponsorizzazioni, si stanno prosciugando o sono sotto il controllo ferreo di soggetti che vogliono sopprimere i web attivisti antagonisti dei media mainstream. I rivoli : donazioni, sottoscrizioni e crowdfunding, ai quali ci si sta recentemente rivolgendo quali fonti di risorse dirette, non bastano e non
basteranno . A loro attingono da sempre macro organizzazioni travestite da “organizzazioni umanitarie e ambientali”, a loro attingono i grandi siti di petizione online, a loro oggi si rivolgono una quantità sempre più numerosa di soggetti.
I rivoli monetari “classici” che alimentavano il web : denaro pubblico, pubblicità e sponsorizzazioni, si stanno prosciugando o sono sotto il controllo ferreo di soggetti che vogliono sopprimere i web attivisti antagonisti dei media mainstream. I rivoli : donazioni, sottoscrizioni e crowdfunding, ai quali ci si sta recentemente rivolgendo quali fonti di risorse dirette, non bastano e non
basteranno . A loro attingono da sempre macro organizzazioni travestite da “organizzazioni umanitarie e ambientali”, a loro attingono i grandi siti di petizione online, a loro oggi si rivolgono una quantità sempre più numerosa di soggetti.
Le fonti classiche non basteranno a generare un’economia tale da sostenere la libera espressione e il lavoro in Rete di centinaia di migliaia di attivisti. A favore della strenua difesa, anche legale, della libera manifestazione in Rete e della libertà di ognuno di mantenere la propria linea editoriale , il 31.1.2017 si è costituita la WAC – Web Activists Community e ha formalmente celebrato il
proprio rito di riconoscimento sul grigio altare della Agenzia delle Entrate. Da qualche settimana dunque la WAC esiste al fine di assumere una rappresentanza , la più vasta possibile , della moltitudine di soggetti attivi in Rete e al fine di fornire un Marchio Ombrello per affrontare le battaglie collettive e condivise della democrazia digitale e contemporanea. NO al referendum della
J.P.Morgan, NO al Fondo Salva Stati, No al DDL Gambaro, sono alcune delle battaglie che già hanno visto attivi gli aderenti alla Wac . Si all’Attuazione della Costituzione, No alle scorribande della finanza speculativa, No alle liberalizzazioni selvagge, sono le prossime battaglie in agenda.
Al di là e in armonia con il suo impegno civile e politico la WAC si propone anche di sostenere i propri soci nella ricerca delle fonti di sostentamento . Al riguardo stiamo verificando come poter accedere, sia a favore dei singoli che dell’Associazione, a nuove risorse che il web sta offrendo . Tra queste : la realizzazione di forme di e-commerce finalizzate al consumo equo e sostenibile,
grazie all’alleanza con soggetti off Amazon, off eBay e la difesa dei leciti diritti d’autore. “Sopravvivere economicamente e dignitosamente” è una delle parole d’ordine della WAC.
proprio rito di riconoscimento sul grigio altare della Agenzia delle Entrate. Da qualche settimana dunque la WAC esiste al fine di assumere una rappresentanza , la più vasta possibile , della moltitudine di soggetti attivi in Rete e al fine di fornire un Marchio Ombrello per affrontare le battaglie collettive e condivise della democrazia digitale e contemporanea. NO al referendum della
J.P.Morgan, NO al Fondo Salva Stati, No al DDL Gambaro, sono alcune delle battaglie che già hanno visto attivi gli aderenti alla Wac . Si all’Attuazione della Costituzione, No alle scorribande della finanza speculativa, No alle liberalizzazioni selvagge, sono le prossime battaglie in agenda.
Al di là e in armonia con il suo impegno civile e politico la WAC si propone anche di sostenere i propri soci nella ricerca delle fonti di sostentamento . Al riguardo stiamo verificando come poter accedere, sia a favore dei singoli che dell’Associazione, a nuove risorse che il web sta offrendo . Tra queste : la realizzazione di forme di e-commerce finalizzate al consumo equo e sostenibile,
grazie all’alleanza con soggetti off Amazon, off eBay e la difesa dei leciti diritti d’autore. “Sopravvivere economicamente e dignitosamente” è una delle parole d’ordine della WAC.
Vediamoci a Roma il 19 aprile (h.11:00) in via Panisperna 207 nella sala di Palazzo Falletti . Interverranno bloggers famosi, politici, giuristi, economisti, accademici e giornalisti.
Glauco Benigni – Presidente di WAC .
Contacts : segreteria@wac.world
per saperne di più:
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