mercredi 8 décembre 2021

Andrea Cionci: 🔷Don Ariel ci attacca: "Ebete, asino, faccia da becchino". Ma contraddice il canonista vaticano - L'ennesimo, tragicomico autogol dei pasdaran bergogliani (ndr Questo crede di poter sbeffeggiare "Lama-donna" Sarebbe inqualificabile anche per un non credente)

https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/29717406/don-ariel-ebete-asino-faccia-becchino-contraddice-canonista-vaticano.html 

(...) "Entra oggi in collezione un colorito scritto  QUI di Don Ariel Levi di Gualdo, un sacerdote della neo-chiesa confusamente lacerato fra tradizione e modernismo, che parla sempre di donne e bullizza ossessivamente Don Minutella." (...)

(...) i suoi commenti pubblicati su un gruppo social cattomodernista (da dove poi si tirò tardivamente fuori) nel quale si sbeffeggia “Lama-donna” e la messa in latino.

Tuttavia, citiamo solo gli epiteti con cui ci gratifica: “giornalista ebete”, “squilibrato irrazionale” (al sottoscritto), “faccia da becchino depresso”, (rivolto al nostro Direttore Sallusti), “asino” a Don Minutella, mentre il nostro giornale – al quale, secondo lui, si dovrebbe preferire Il Manifesto - è definito "libera carta igienica" e dovrebbe fungere da “fondo per il cesto dell’umido”.  

Quando abbiamo inviato un’email a Don Ariel, chiedendogli rispettosamente se con "ebete" si riferisse allo scrivente, dato che non ne aveva fatto esplicitamente nome e cognome, il sacerdote  ha eluso con furbizia la domanda citando una storiella con protagonista un’autodichiarata “put**na”.

A posto così. Ora, dato che gli insulti del reverendo ci turbano quanto lo zampettare degli uccellini sul dorso dei rinoceronti, lasciamo stare le forme ed entriamo nel merito. (...)


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Ndr: Chiedo scusa, ma mi ci vuole un antidoto.

Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio,
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio.

Tu sei colei che l´umana natura
nobilitasti, sì che il suo fattore,
non disdegnò di farsi tua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l´amore,
per lo cui foco nell'eterna pace,
così è germinato questo fiore.

Qui sei a noi meridiana face,
di caritate e giuso intra i mortali
sei di speranza fontana vivace.

Donna, sei tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disianza vuol volar senz´ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi dimanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietade,
in te magnificenza, in te s´aduna,
quantunque in creatura è di bontade