(...) "Ora, a parte i sedevacantisti e coloro che hanno dei limiti oggettivi nella comprensione della questione, il sospetto legittimo sugli altri pur valenti intellettuali ed ecclesiastici è che stiano tentando un gioco nient’affatto limpido, una manovra di tipo squisitamente politico nel più assoluto spregio per l’aspetto sacro dell’ufficio papale: andare a un prossimo conclave invalido per cercare di far eleggere anche dai falsi cardinali di nomina bergogliana un tradizionalista che diverrebbe comunque antipapa, privo del Munus petrino e della correlata “divina disposizione”, come recita l’art. 53 della costituzione Universi Dominici Gregis."(...)