mardi 9 avril 2013

Su La Testa!: COLPO DI STATO ALLA NAPOLITANO…

Su La Testa!: COLPO DI STATO ALLA NAPOLITANO…:



Kissinger & Napolitano (foto: quirinale.it)



di Gianni Lannes

43 giorni dopo la chiusura delle urne l’Italietta delle banane non ha ancora uno straccio di governucolo, ma dieci azzeccagarbugli selezionati in base al manuale Cencelli ed in taluni casi, con precedenti politici ambigui. 

Sotto dittatura telecomandata dall’estero il dissenso è sempre fuorilegge. Hanno ridotto in fin di vita lo Stato di diritto, dopo aver fatto a brandelli lo Stato sociale. L’obiettivo quasi raggiunto è di avere sotto controllo una popolazione di schiavi che plaude pure all’operazione di asservimento di corpi e coscienze. Giudici ed esperti tacciono inspiegabilmente, mentre l’opinione pubblica risulta inesistente (priva di unità, forza, voce e determinazione). 

Addirittura, hanno già cooptato la sedicente opposizione politica, il cosiddetto  “nuovo che avanza”. Nel 2008 Beppe Grillo ha incontrato segretamente l’ambasciatore USA, tale Ronald Spogli. Nel 2009 è spuntato il Movimento 5 Stelle, proprietà esclusiva di Giuseppe Piero Grillo. Il ragioniere ligure ha per caso ricevuto un mandato politico dallo Zio Sam? Carlo Freccero ha dichiarato pubblicamente in televisione (La7) che questa organizzazione politica è teleguidata.
L’articolo 90 della Costituzione italiana - promulgata nel 1948 e congelata a partire dal primo gennaio 2009, ai sensi del Trattato internazionale di Lisbona (siglato da Prodi & D’Alema nel 2007 senza alcun mandato del popolo sovrano) stabilisce inequivocabilmente:

«Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione».  

Mister Giorgio Napolitano (già affiliato all’Aspen Institute: un’organizzazione controllata e finanziata dall’agglomerato mafiosoBilderberg Group), a parte il coinvolgimento diretto (telefonate dell’ex ministro Mancino - rinviato a giudizio) per la trattativa “Stato & Mafia”, è stato già denunciato in ben due occasioni (negli anni 2011 e 2012) con dovizie di prove, alla Procura della Repubblica di Roma e di Cagliari.

«Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità. Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei ministri» stabilisce l’articolo 89 della Costituzione italiana.

A tutt’oggi i giudici inquirenti chiamati in causa, nonostante i riscontri schiaccianti, non hanno osato indagare sul capo dello Stato (uscente). In pratica sono venuti meno ad un dovere stabilito dal codice penale. Lagiustizia tricolore (il suo nome è un involucro vuoto) a parte questo caso, non garantisce più l’equilibrio dei poteri e tantomeno la democrazia.

In realtà, questa procedura - in cui nulla si muove democraticamente - è fuori dallo spirito e dalla lettera della Costituzione e la stravolge. È la prima volta nella storia repubblicana che quasi due mesi dopo le elezioni generali, un governo non si presenta alle Camere per rimettere il mandato o per ottenere la fiducia.

Il pretesto che il governo non sia stato sfiduciato, potrebbe forse reggere se nel frattempo il Parlamento non fosse stato cambiato. Qualcuno comunichi a Napolitano che l’Italia è passata dalla sedicesima alla diciassettesima legislatura. La prassi repubblicana è rapida e trasparente, il presente impiccio è ambiguo, e costituisce un pericoloso precedente.

Il governo è da considerarsi defunto per il fatto stesso che era l’espressione di un Parlamento decaduto. Qualcuno ha controfirmato la delibera Napolitano ? Chi? In forza di quali poteri?

L’Italia è un Paese a sovranità azzerata dal 1943. Questo vale per i magistrati che avevano tra le braccia e sul cuore la Costituzione all’inaugurazione dell’anno giudiziario - ed a quei partiti che ritenevano e ritengono a chiacchiere morte - la Costituzione sacra dopo averla profanata modificando il titolo V. Sono tutti in ferie? Sono ignoranti.? Sono manipolati a dovere? Sono sotto schiaffo? Forse, in più, come diceva don Abbondio, “se uno non ha il coraggio, mica se lo può dare”. 

Nell’era del Grande Fratello non servono i carri armati sulle piazze. Al limite basta e avanza Eurogendfor (ratificata dal Parlamento nel 2010, ma già operativa a livello di globo terrestre e sede a Vicenza nella caserma dei carabinieri generale Chinotto dal 2006), con licenza di uccidere e distruggere impunemente, senza risponderne né alla magistratura né ai parlamenti nazionali, ma soltanto all’onnipresente NATO.

Allora, sono sufficienti mistificazioni e menzogne. Mister Napolitano sta agendo contro la prassi costituzionale. Dal secondo dopoguerra in poi, dopo le elezioni il governo, doverosamente, rimetteva il mandato nelle mani del Presidente. Abbiamo invece un governo Monti (altro cameriere del Bilderberg) non eletto dal popolo sovrano scaduto sin dagli esordi che si reca a riferire, ed il capo dello Stato, invece di mandarlo a casa, incarica Bersani che - per sua stessa ammissione - non ha vinto le elezioni. Incaricato di tornare con una maggioranza certa, il signore venduto a Riva per 98 mila euro (alla voce Ilva) non la trova e riferisce che “le risposte non erano conclusive”. 

A questo punto, il Presidente per tenere fede alle promesse fatte dal suo governo (Monti) all’Ue e alle Banche internazionali, ha nominato due commissioni di "saggi" con la mansione di fare proposte, anche con valenza costituzionale, compito questo riservato esclusivamente a Parlamentari eletti o ad almeno 50 mila cittadine/i.  
Ed i grillini che fanno? In ossequio ai voleri di Grillo & Casaleggio, presentano ad un governo (Monti) incostituzionale ed illegittimo addirittura delle interrogazioni lontane anni luce dalla drammatica realtà o rapinate da altri (il gioco d’azzardo) con il metodo copia et incolla.

I principali vincoli che limitano democrazia e giustizia sociale, sono la perdita di sovranità e le cambiali in bianco che nel 2012 Monti, Bersani ed Alfano hanno firmato con l'Europa che impegnano l’Italia ad un’assurda austerità che non offre prospettive (Fiscal compact, pareggio di bilancio, spending review).

La mossa di Napolitano se da un lato è patetica, dall'altro è un affossamento di quei rimasugli di democrazia nello Stivale. Napolitano si limita a svolgere ordinaria amministrazione di regole e decisioni già prese altrove, all’estero.
Tradotto per gli analfabeti funzionali che vantano qualche paio di lauree, ma non sanno leggere e scrivere o far di conto: Napolitano sta cercando di realizzare quello che i poteri burocratici-finanziari europei intendono per democrazia: le nazioni devono sparire e i governi devono solo ratificare ed amministrare le regole decise dagli organismi sovranazionali (UE & Banche).

Questa prima Repubblica, nata sulle ali delle fortezze volanti anglo-americane che hanno bombardato città (22 mila vittime civili solo a Foggia, una città con 50 mila abitanti ) e spacciata per “sorta dalla Resistenza popolare”, sta morendo avvolta nella stessa ambiguità che l’ha vista decollare.

La scelta del Presidente della Repubblica è infatti un capolavoro politico di ambivalenza. Con la sua dichiarazione di nomina di ” saggi” non meglio definiti, Napolitano accontenta Grillo che potrebbe lusingarsi di vedere in questa vicenda una sorta di accoglimento della sua tesi che ” il Parlamento opera anche in assenza del governo”. Accontenta il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, che vede non revocato l’incarico che il Presidente non gli ha pienamente conferito. Accontenta l’incandidabile Silvio Berlusconi (tessera P 2 numero 1816) che vede inserito tra i saggi, oltre il fido Quagliariello, il ” professor” Luciano Violante col quale ha una intesa risalente alla Commissione Bicamerale per le riforme istituzionali” di un quindicennio fa - “le TV di Berlusconi sono assolutamente garantite” (alla voce “Viva Zapatero” della Guzzanti). Accontenta la UE che vede inserito il Ministro per gli affari Europei Enzo Moavero che potrà ragguagliare in diretta i suoi referenti a Bruxelles.

Accontenta Giuliano Amato che si vede mantenuto en Reserve de la Republique in vista delle elezioni presidenziali. Accontenta il suo staff, che vede in dirittura d’arrivo una bella prorogatio di un anno abbondante e fidelizza nuovamente Mario Monti.
Se a questa situazione di grave distorsione costituzionale si aggiunge che, con un comunicato stampa di un mezzo trafiletto di giornale, il governo - non più in carica che per l’ordinaria amministrazione - ha derogato alla legge sullo Stato degli ufficiali prorogando il comando del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli che è stato raggiunto dai limiti (invalicabili) di età, mentre - sempre il Governo - non ha riempito il posto vacante del defunto (il 19 marzo) capo della polizia, abbiamo il quadro completo atto a favorire le condizioni utili a un colpo di Stato con cui uno dei poteri dello stato   (l’esecutivo della Repubblica) potrebbe esautorare il potere legislativo (il nuovo Parlamento) della sovrana prerogativa di approvare un governo ed il suo programma e si è cautelato unificando il controllo dell’ordine pubblico omettendo di fare nuove nomine nei tempi di legge. L’operazione si svolge in comode rate atte a non far percepire il vulnus inferto alla prassi ed allo spirito della legge fondamentale.
Non si sa se ci sia un Presidente incaricato. Non c’è un programma di governo, non c’è un governo di cui si percepisca l’azione, non c’è la fiducia del Parlamento. Non c’è più nemmeno la fretta che spinse a licenziare in fretta e furia Berlusconi. Non c’è uno straccio di indicazione di politica economica. Non una parola sulla situazione sociale - mentre tante, troppe persone nella disattenzione generale si suicidano - nessuna garanzia che ci sarà un qualsiasi esito e quando.

C’è un comandante generale dei Carabinieri in eccellenti rapporti con settori politici ben definiti che non va in pensione come prescrive la legge (per poter diventare Consigliere militare del Nuovo Presidente?) e riceve una congruaprorogatio; c’è una sede vacante al vertice della polizia che si omette di riempire e una Presidente della Camera compiaciuta al punto da non aver avuto ancora il tempo o la capacità di leggere la Costituzione agli articoli citati, e si mostra in stato di evidente soggezione verso il Presidente della Repubblica.

C’è un Presidente della Repubblica che ha sospeso sine die l’iter costituzionale di formazione del governo in attesa di un evento futuro e incerto quale la conclusione dei lavori di due raffazzonate commissioni di “saggi”, mediante i quali surroga la funzione precipua dei partiti di concorrere alla formazione di un programma di governo di cui è responsabile il Presidente del Consiglio e non lui (articolo 95 della Costituzione).
 In altri termini: la farsa golpista passa dai tecnici ai sedicenti saggi. Previa sospensione dell’iter costituzionale di formazione del nuovo governo con lo scopo di prorogare quello di Monti che ha obbligato l’Italia ad essere conforme ai diktat della UE e della BCE. E’ abbastanza per incriminare l’uscente Napolitano per attentato alla Costituzione ed alto tradimento della Patria.

Il punto critico è che in Italia non esiste l’opinione pubblica, ma soltanto tifoserie che si azzannano per spartirsi le briciole. In compenso, pullulano gruppuscoli e lobby che in taluni casi in buona fede, si occupano solo di problemi monotematici o locali.. Il limite è questo: non avere una visione di insieme.   

Perfino i rari movimenti di lotta non comunicano tra loro e/o non mettono in campo sinergie di rivolta. Basta paralizzare pacificamente l’Italia con uno sciopero ad oltranza e mandarli tutti a casa. Con queste regole istituzionali truccate non si va da nessuna parte, se prima non si conquista sovranità (politica ed economica) e libertà.


riferimenti: