mardi 22 juillet 2014

Rabbi Weiss : Complicita Sionisti e Nazisti e lo Smantellamento di Israele



Ajoutée le 21 juil. 2014
Incontro Pistoia 13 Novembre 2013
Si ringraziano le associazioni che hanno reso possibile l'evento, gli amici che hanno presentato e tradotto Rabbi Weiss, la bellissima biblioteca San Giorgio di Pistoia e la libreria Belgravia di Torino che hanno ospitato i dibattiti.
Si ringraziano tutti coloro che hanno incoraggiato l'iniziativa al fine di far conoscere un tassello in più del variegato mondo che, con modalità proprie alla formazione politico/religiosa di appartenenza, lotta contro il sionismo e l'occupazione feroce della Palestina.

Il Rabbino Dovid Weiss è membro dell'associazione Neturei Karta, un gruppo di ebrei che rifiutano di riconoscere l'autorità e la stessa esistenza dello Stato di Israele, in nome della propria interpretazione dell'ebraismo, della Torah e di passi del Talmud. L'attività dei Neturei Karta si è poi estesa al di fuori della Palestina, in diversi casi per l'abbandono volontario, lamentando di aver subito violenze, imprigionamenti, torture e pressioni di ogni tipo da parte dei sionisti, e comunque nel rifiuto di vivere in uno Stato che si rifiutavano di riconoscere come legittimo. Secondo i Neturei Karta, la terra attualmente occupata dallo stato di Israele appartiene a coloro che vi avevano sempre abitato (cioè i palestinesi, gli ebrei e gli arabi, di ogni religione, e quanti vivevano pacificamente con loro); in diverse occasioni i Neturei Karta hanno protestato a fianco dei palestinesi arabi; nel 2002 manifestarono con la bandiera palestinese, provocando vive reazioni da ambienti ebraici.
Accusano inoltre lo stato di Israele di essersi dotato di una facciata religiosa (con l'uso di nomi religiosi per i partiti politici, la presenza di rabbini negli stessi, etc) e di alterare i commentari alla Torah secondo le esigenze sioniste. Affermano poi che gli ebrei sionisti non possono pretendere di parlare e agire a nome di tutti gli ebrei, ed evitano anche di partecipare alle attività civili israeliane (rifiutando elezioni, assistenza sociale, supporto finanziario, etc).