Altra morte sospetta. La notizia non è stata ancora divulgata e ci arriva da fonti interne sicure. La scorsa settimana, appena atterrato all'aeroporto di Doha (Qatar), è morto per arresto cardiaco un co-pilota della compagnia Qatarairlines. Il trentottenne, durante la fase di rullaggio verso il gate, ha accusato il malore. Inutili sono stati i tentativi del personale di bordo per rianimarlo. E' spirato di lì a poco. Quattro anni fa (LINK) si registrò un caso simile. Anche l'anno scorso altri due piloti ci hanno rimesso le penne (LINK).
[1] I sospetti per questi decessi da infarto si orientano verso quella che nell'ambiente viene definita "Sindrome aerotossica", evidentemente dovuta all'inalazione continua dei fumi tossici insufflati nella cabina di pilotaggio e nella sala passeggeri e che arrivano direttamente dall'esterno, tramite il sistema di condizionamento dell'aria. Questo episodio è l'ennesimo.
[1] Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi, colpiti da una serie di sintomi a breve e a lungo termine come affaticamento cronico, disturbi del sonno, amnesie temporanee, crisi improvvise, dolori neuromuscolari, debolezza, disturbi alla respirazione (se gravi, senza un sistema di supporto vitale, potrebbero essere fatali), nonché problemi gastrointestinali, cardiovascolari, alla pelle e perdita di concentrazione. Si ritiene che la causa di questa situazione sia imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l'aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d'aria. Dal 1999 questa condizione è stata definita «sindrome aerotossica» e, secondo gli autori, la contaminazione degli aeromobili civili sta potenzialmente mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri e del personale quotidianamente in viaggio sulle linee aeree commerciali.
[1] I sospetti per questi decessi da infarto si orientano verso quella che nell'ambiente viene definita "Sindrome aerotossica", evidentemente dovuta all'inalazione continua dei fumi tossici insufflati nella cabina di pilotaggio e nella sala passeggeri e che arrivano direttamente dall'esterno, tramite il sistema di condizionamento dell'aria. Questo episodio è l'ennesimo.
[1] Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi, colpiti da una serie di sintomi a breve e a lungo termine come affaticamento cronico, disturbi del sonno, amnesie temporanee, crisi improvvise, dolori neuromuscolari, debolezza, disturbi alla respirazione (se gravi, senza un sistema di supporto vitale, potrebbero essere fatali), nonché problemi gastrointestinali, cardiovascolari, alla pelle e perdita di concentrazione. Si ritiene che la causa di questa situazione sia imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l'aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d'aria. Dal 1999 questa condizione è stata definita «sindrome aerotossica» e, secondo gli autori, la contaminazione degli aeromobili civili sta potenzialmente mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri e del personale quotidianamente in viaggio sulle linee aeree commerciali.