mardi 11 octobre 2022

MAURIZIO BLONDET: GIÀ NEL 2021 UNA ESERCITAZIONE ALLA GUERRA ATOMICA NEI CIELI ITALIANI

GIÀ NEL 2021 UNA ESERCITAZIONE ALLA GUERRA ATOMICA NEI CIELI ITALIANI

Un articolo di NoGeoingegneria datato aprile 2022:  è stata la NATO a esercitarsi (in Italia) con atomiche “tattiche” (da 1 a 50 kilotoni), di cui oggi  accusa […]

(...) La pericolosissima portata dell’esercitazione …sui cieli italiani non è certamente sfuggita alle autorità militari russe. Il ministro della difesa Sergei Shoigu ha stigmatizzato Steadfast Noon e la modernizzazione delle strategie e degli asset nucleari NATO in Europa: “Siamo particolarmente allarmati dal fatto che i piloti degli stati membri dell’Alleanza atlantica non-nucleari partecipino ad esercitazioni in cui vengono utilizzare queste armi. Consideriamo tutto ciò una diretta violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”.(...). .

 

" spiegamento di migliaia di bombe tra Nato e Russia rende insignificante militarmente qualche decina di ordigni presenti nelle basi in Italia. Nel caso malaugurato, poi, di un vero conflitto nucleare esse sarebbero, tra l’altro, immediatamente eliminate dai missili russi. Dal punto di vista tattico sono rilevanti i missili presenti nei sommergibili delle potenze nucleari occidentali.

E, infatti, le ultime notizie che arrivano da Londra parlano di un potenziamento dell’arsenale missilistico nucleare sui sommergibili britannici. Allora perché ci sono ancora le bombe nucleari in Italia?
L’unico motivo per cui rimangono, come è scritto nei documenti ufficiali della Nato, è per rafforzare la cooperazione e l’unità tra i Paesi dell’Alleanza. Una scelta di natura politica, non motivata a livello strategico, tanto che gli stessi americani avevano ipotizzato la rimozione di tali armi nel 2010. Operazione non andata a buon fine per la forte opposizione dei Paesi baltici, nuovi membri della Nato. Quindi nulla impedisce teoricamente la rimozione delle bombe nucleari dall’Italia così come dalla Turchia, Belgio, Olanda e Germania. Anche perché, come detto, non incidono nell’equilibrio strategico mondiale.(...)