lundi 18 septembre 2023

Sabino Paciolla: La sconcertante affermazione dell’Arciv. Victor Manuel Fernández, nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

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(...)"Il punto principale che Ratzinger sta sostenendo qui è che l’autorità dell’ufficio di insegnamento della Chiesa non si basa su sé stessa, e quindi la Chiesa non è essa stessa la norma della fede. La Chiesa afferma il primato dell’autorità di Dio, della sua Parola, in breve, della rivelazione divina, sull’autorità didattica della Chiesa, che è un’autorità derivata da Cristo.

Certo, la Chiesa ha autorità didattica, anzi partecipa all’autorità della Scrittura, ma “è solo una regola secondaria”, dice Yves Congar, “misurata dalla regola primaria, che è la Rivelazione divina”. Forse possiamo chiarire meglio questo punto distinguendo tra la “ragione formale” della fede e l’autorità didattica della Chiesa. La prima è la ragione per cui crediamo qualcosa, ad esempio che Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo. Lo crediamo in virtù della rivelazione divina. “La rivelazione divina è quindi la ragione senza la quale non ci sarebbe motivo di avere fede”. Quest’ultima – l’autorità ecclesiastica – è il mezzo che la Chiesa ha “per evitare di perdere questa preziosissima rivelazione”. Il cardinale domenicano Caetano (1469-1534) spiega quali sono questi mezzi:

E affinché non appaia alcun errore nella proposta o nella spiegazione delle cose da credere, lo Spirito Santo ha fornito una regola creata, che è il senso e la dottrina della Chiesa, in modo che l’autorità della Chiesa sia la regola infallibile della proposta e della spiegazione delle cose che devono essere credute per fede. Pertanto, nella fede concorrono due regole infallibili, cioè la rivelazione divina e l’autorità della Chiesa; tra loro c’è questa differenza: la rivelazione divina è la ragione formale dell’oggetto della fede, mentre l’autorità della Chiesa è il ministro dell’oggetto della fede."(...)

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