l significato che siamo abituati ad attribuire alla parola 'lavoro' è meramente quello di 'attività tramite la quale si percepisce reddito monetario'
“Si deve lavorare meno ore per tutti i lavori, ma soprattutto si deve lavorare meno per vivere meglio, questo è più importante e più sovversivo”
Serge Latouche
Dal 27 al 29 settembre a Vaie, in Valle di Susa, si terranno gli Stati Generali del Lavoro, una grande assemblea organizzata daEtinomia e Movimento No-TAV durante la quale otto tavoli tematici si riuniranno per formulare nuove idee di lavoro, concetto che mai come in questi ultimi anni di crisi generalizzata sta mostrando la corda.
Io sarò la referente del tavolo n. 3, che si intitola “Significato di lavoro e reddito di cittadinanza” e i cui propositi sono sintetizzati qui:
“Il significato che siamo abituati ad attribuire alla parola 'lavoro' è meramente quello di 'attività tramite la quale si percepisce reddito monetario'. Chiusi in questa gabbia semantica non riusciamo neppure a intravedere quanto sia restrittiva, addirittura punitiva, ostinata com'è nel negare dignità di occupazione profittevole per il singolo e per la comunità a qualsiasi altro nostro agire: adempiere ai nostri obblighi familiari, procurarci cibo sano che ci mantenga in salute, informarci adeguatamente, viaggiare, imparare cose nuove, in una parola diventare giorno per giorno persone e cittadini migliori e non solo ripetitori di gesti destinati a produrre ulteriori cose, materiali o no, il cui eccesso è ormai fin troppo evidente.
La crisi, quella che ci attanaglia tutti, è in questa accezione soprattutto crisi di senso, che sempre più persone avvertono e cercano di contrastare, inventandosi strade e soluzioni. Per farlo bisogna certo ripensare anche all'idea di consumo, di spesa e di reddito, ma anche avere la possibilità di superare il ricatto della dipendenza dall'impiego pressoché totale del nostro tempo solo per avere, come si suol dire, di che vivere. In quest'ottica la richiesta di un reddito di cittadinanza che sancisca il diritto a esistere diventa pressante, necessaria, imprescindibile. Questo gruppo vuole discutere e sintetizzare i temi esposti per contribuire alla formulazione della proposta di cambiamento concreto che è lo scopo degli Stati Generali del Lavoro”.
Sono invitati a partecipare agli Stati Generali del Lavoro tutti coloro che condividono queste idee.
Per iscriversi basta andare qui, ma vi sarò grata se me ne darete comunicazione via mail così che sappia la consistenza del gruppo che via via si forma.