(..) Il vero “mistero dei misteri” è stato, fino a qualche tempo fa, costituito da Mons. Gaenswein: “ma da che parte sta?”, vi sarete chiesti anche voi. E’ l’occhiuto carceriere bergogliano di papa Benedetto, oppure un fedelissimo e santo vescovo che lo protegge?(..)
(Mons. Gaenswein ... non è tenuto a un .. rigore come quello di papa Benedetto, che ha sempre detto solo il vero) "perché non parla per se stesso, è a contatto diretto col mondo esterno e deve proteggere papa Benedetto. Quindi, se sollecitato da bergogliani può dover confermare la narrativa dell’usurpatore, come un prigioniero che, sotto minaccia dei nemici, ubbidisce, fa e dice quello che loro vogliono. Peraltro, si ricordi che papa Benedetto ha promesso obbedienza e reverenza al suo successore-usurpatore."
(Per quanto concerne Mons. Gaenswein) (...) "vale meno di zero ciò che viene detto di collimante con la narrativa dei carcerieri, ma conta solo quello che va in controtendenza.(..)
(...) La dichiarazione ha preso in contropiede il Piccolo Resto, ma inutilmente. Anzi. Come meravigliarsi del fatto che, a un prete bergogliano, in una telefonata presumibilmente tenuta sotto controllo, l’impedito Mons. Gaenswein, segretario dell’impedito papa Benedetto potesse dire qualcosa di contrario alla narrativa degli impeditori? (...)
(...)"Mons. Gaenswein ha, quindi, lanciato un clamoroso sasso nello stagno – fornendo non pochi codici Ratzinger - che rianima e stimola il dibattito sulla questione, dato che la mediocre, ma funzionale tecnica difensiva dei bergogliani è quella di tenere tutto oscurato e sotto silenzio.(...)