La più oscena e vergognosa campagna elettorale della storia d’Italia –
condotta contro il pericolo fascista per responsabilità della classe
dirigente del Partito Democratico e dei suoi apparati d’informazione,
che costituiscono da sempre il suo braccio armato – si è conclusa con la
vittoria straripante di Giorgia Meloni e del centrodestra. Sia al
Senato che alla Camera, la maggioranza espressa dal corpo elettorale è
certa. Non è da costituire. È stata espressa con il voto. Non si può
escludere che in queste ore qualcuno stia pensando di sovvertire questo
risultato, inventandosi giochini post-elettorali. Sarebbe un
attentato all’art. 1 della Costituzione: “La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Negli ultimi undici anni – dal Governo Monti in poi – questo primo
articolo è stato ben strapazzato. La sua salvaguardia sarebbe già una
buona notizia.
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