Potevamo credere (anche se con qualche dubbio) fino a ieri l’altro che il movimento dei 5 Stelle di Grillo rappresentasse una svolta in Italia nella contestazione al sistema, nonostante le numerose ambiguità sui temi fondamentali dell’opposizione all’eurocrazia ed al sistema finanziario delle centrali di potere dominanti.
I dubbi sono caduti e si sono trasformati in certezze dopo l’ultima intervista di Roberto Casaleggio al Fatto Quotidiano.
Dopo aver risposto alla domanda postagli sull’uscita dell’euro con il solito modo ambiguo, affermando che l’Italia deve ricevere “garanzie” dall’Europa e che il problema non è l’euro ma il modo in cui viene gestito e che il vero problema dell’Italia è il debito pubblico (sic) che non diminuisce .
A successiva domanda del giornalista: “Chi se la prende con l’euro dice che la crisi italiana non dipende da corruzione, burocrazia, sprechi, evasione fiscale…”
Risponde Casaleggio : “L’euro e l’Europa non devono essere un alibi. Noi abbiamo oggi 800 miliardi di spesa. Di questi, 100 sono tasse sul debito. Degli altri 700, possiamo tagliarne 200. Io discuterò con l’Europa sulla gestione, ma non per questo sono esonerato dal fare pulizia a casa mia”.
Quindi con questa inequivocabile risposta Casaleggio getta la maschera e si schiera dalla stessa parte della troika di Bruxelles e Francoforte e di quanto questa sostiene: il problema dell’Italia secondo lui è l’eccesso di spesa pubblica ed il debito, nessuna parola sul fatto che il debito si stato creato artificialmente dal cartello bancario sovranazionale dal momento del divorzio della Banca d’Italia dal Tesoro (1981) voluto da Andreatta e Ciampi, con l’effetto di far schizzare verso l’alto i tassi d’interesse sul debito che fino a quel momento corrispondevano a circa il 60% del PIL. Vedi “Le vere cause del debito pubblico italiano”.
Di conseguenza Casaleggio ed il suo movimento avallano sostanzialmente la stessa posizione di Napolitano, di Monti, di Letta, di Draghi e della Merkel secondo i quali la soluzione in Italia sia il taglio della spesa pubblica e le privatizzazioni del patrimonio dello Stato.
Neanche una parola poi sul fatto, oggettivamente provato, che l’euro è stato creato dalle centrali di potere finanziarie per esautorare la sovranità degli Stati europei ed assoggettare questi ad organi non rappresentativi, non controllati ed oligarchici costituiti dalla Commissione Europea e dal Consiglio Europeo che emanano le loro direttive sulla testa dei popoli.
Tanto meno Casaleggio rileva il completo dominio della finanza sulla politica che si attua mediante la subordinazione degli Stati e dei Parlamenti ai voleri delle centrali finanziarie e della BCE in violazione dei principi base della stessa Costituzione (art. 42 e 43).
Per Casaleggio, Grillo ed il Movimento 5 Stelle il problema sta tutto nella casta politica, nella partitocrazia corrotta, nella rapporti Stato- mafia, nei finanziamenti pubblici ai partiti, nei rapporti di affari dei partiti, negli inceneritori, ecc.. Neanche una parola sul tema della sovranità.
L’unica concessione che fa Casaleggio (bontà sua)nella sua intervista è quella della necessità di rivedere il “Fiscal Compact” ed ottenere deroghe al vincolo del 3%.
Per Casaleggio e Grillo non esiste quindi una mafia dei poteri finanziari (ben più potente delle mafie locali) che hanno soggiogato l’Europa, non sono rilevanti le centinaia di miliardi sottratti all’Italia dal sistema dell’usura del cartello bancario sovranazionale dominato dai Rotschild, non è essenziale che l’Italia rinegozi i trattati europei fondamentali e vincolanti da Mastricht a Lisbona al MES/ESM, ma tutto dipende da “una buona gestione del sistema euro”.
Questo spiega perché il movimento 5 Stelle ha rifiutato qualsiasi apparentamento con il FN della Marine Le Pen e con gli altri movimenti che in Europa si battono contro l’Euro e l’oligarchia tecno finanziaria che si cela dietro le istituzione della UE.
Questo spiega perché sui temi sostanziali come l’opposizione all’immigrazione di massa ed africanizzazione dell’Italia, allo “ius soli” conseguente, un tema caro ai mondialisti, il movimento 5 Stelle abbia preso posizioni di accondiscendenza con questi principi.
A questo punto possiamo affermare con certezza, al di là delle posizioni apprezzabili mantenute da qualche esponente dei 5 stelle in varie occasioni, il movimento 5 Stelle è utilizzato come un falso veicolo di contestazione che vuole portare la protesta delle masse di italiani scontenti su binari innocui per il vero potere: la contestazione alla casta politica (già screditata) ed al sistema dei partiti senza toccare gli interessi delle centrali finanziarie sovranazionali.
In pratica con le dichiarazioni di Casaleggio il movimento 5 Stelle si rivela per quello che è: una sorta di “movimento arancione” etero diretto da centrali esterne o, se vogliamo, una “primavera araba” suscitata in Italia.
I cittadini italiani e quanti speravano che Grillo ed i “grillini” fossero una leva diretta a scardinare il sistema, possono regolarsi ed esserne consapevoli: al vertice del movimento si annidano dei truffatori della fiducia accordata e manipolatori della protesta.
Fonte: controinformazione.info