di Gianni Lannes
Se l’aritmetica non è una mera opinione, allora hanno vinto almeno sulla carta le persone che hanno deciso di disertare le urne. Infatti ha votato soltanto il 53 per cento degli aventi diritto (complessivamente il corpo elettorale è attualmente costituito da 39 milioni di persone), vale a dire 8 punti percentuali in meno rispetto alla tornata del 2009. Senza contare quelli che per protesta hanno volutamente annullato le schede o le hanno consegnate in bianco. Complessivamente la metà del corpo elettorale non ha votato per le marionette sul palcoscenico.
Un altro fatto è certo non ha vinto Renzusconi. Certo, il PD ha sfiorato il 41 per cento. Ma l’attuale PIDDI’, non è altro che l’erede diretto dell’accozzaglia DC+ PCI+PSI+frattaglie insignificanti. Partiti che tutt’insieme, ai tempi di Andreotti, Berlinguer e Craxi superavano ampiamente il 60 per cento. Ergo: certi italidioti da salotto tv hanno la memoria corta e telecomandata.
E finalmente al tappeto il piduista di Arcore. Comunque, la batosta l’ha presa l’eterodiretto Grillo, megafono di Casaleggio & soci a stelle e strisce.
Altra certezza significativa: il 47 per cento degli elettori non ha votato. Ben più di una minoranza attiva da cui ripartire con uno sciopero generale ad oltranza (inclusa una protesta fiscale) per dar vita ad una nuova Costituente.
Ora, non lasciatevi accecare dai proclami dei mass media. L'Italia non ha alcuna sovranità. Inoltre, da non dimenticare: poiché la legge elettorale 270/2005 è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta (sentenza n. 1/2014), il parlamento, il governo e il capo dello stato pro tempore sono abusivi ed illegittimi.
Non va meglio in Europa, dove il parlamento non conta niente, ma comanda - per conto dei potentati economici e bellici - la commissione europea non eletta dai popoli del vecchio continente.