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Ecco la mia interrogazione in qualità di cittadino, al governo pro tempore italiano, che sicuramente non riceverà mai una risposta! Premessa: il caccia israeliano Kfir (una derivazione del Mirage) è quello che ha sparato contro il Dc9 Itavia ritenendo di colpire il velivolo francese che trasportava in Iraq il materiale fissile.
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri della difesa, e degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: nel corso di questi 33 anni sono emersi molti elementi che contrastano con gran parte delle ricostruzioni ufficiali della tragica vicenda di Ustica quando, nella notte del 27 giugno 1980 un aereo di linea DC9 dell'ITAVIA fu colpito mentre era quasi giunto a Palermo, causando la morte di 81 persone; le informazioni di cui al punto precedente vertono sui punti che vengono di seguito elencati:
il tronco di coda con la "scatola nera" del DC9 affondato fu recuperato non tra il 17 aprile 1988 e il 25 maggio 1988 secondo la deposizione alla commissione stragi
dell'ingegner Lovaglio dell'Ifremer, ma in data di gran lunga antecedente come confermano l'ufficiale dello Stato Civile Remo Govoni, con comunicazione in data 21 ottobre 1980, il telegramma 13891 della nave Carducci che avvista il troncone di coda in data 28 giugno 1980, l'articolo apparso sull'Osservatore Romano del 2 luglio 1980. Il troncone di coda contiene il "data flight recorder" (chi lo ha "sequestrato"
in tutti questi anni? e quello recupereato nel 1991 dalla Winpol cos'era, poiché si accertò la manomissione di una staffa di fissaggio?).
Il DC9 fu avvistato alle 7:04 del 28 giugno affondato sott'acqua, ma ancoraben visibile dall'aereo Atlantic Breguet decollato da Cagliari e comandato dal tenente di vascello Bonifacio. E' importante rilevare che l'avvistamento da parte dell'Atlantic Breguet del DC9 intero avviene alle 7:04 con coordinate 39^49' N, 12^55' E, cioè a circa 110 km a nord-ovest, e quindi all'indietro rispetto alla rotta del DC9, dell'ultimo rilevamento della torre di Ciampino (39^20'
N, 13^10' E) delle ore 21.
Nella lista delle 39 salme ufficialmente recuperate figurano 18 donne, 9
bambini di età compresa tra gli 8 mesi e i 13 anni, 7 persone ferite, tra le quali il carabiniere Giuseppe Cammarata con piede troncato e manica di camicia strappata attorno al ginocchio a mò di laccio emostatico; inoltre uno dei corpi recuperati è quello di una signora che è stata trovata abbracciata al figlio di 8 mesi, fatto in totale contrasto con l'ipotesi di un'esplosione in volo e del conseguente impatto sul
mare. Nella lista delle 42 salme non recuperate figurano invece 29 uomini e tre nuclei familiari. La singolarità di questa distribuzione delle salme recuperate è agevolmente interpretabile in coerenza con l'avvistamento dell'Atlantic Breguet di cui al punto precedente, se si ritiene che il DC9 sia ammarato e che i passeggeri fossero stati disposti in ordine di uscita: prima donne, bambini e feriti, dopo uomini o
nuclei di persone che non vogliono separarsi; nell'ipotesi di ammaraggio è opportuno chiedersi come mai la nave Carducci avvisti, due ore e mezzo dopo l'Atlantic Breguet, il solo troncone di coda del DC9 in posizione 39^31'N, 13^13' E.
La domanda potrebbe essere utilmente rivolta alla nave Bucaneer
e sicuramente all'elicottero SH3D Maristaeli o altro velivolo in volo quella mattina, che potrebbe aver visto la nave Bucaneer sostenere il DC9 ammarato. Inoltre, come mai la nave militare Vittorio Veneto che incrociava al largo di Ustica non è mai intervenuta?
Sul perché il solo troncone di coda, potrebbe essere chiesto al sottomarino francese Dyane presente nella zona per esercitazioni e avvistato anch'essodall'Atlantic Breguet, ma anche alla corvetta francese Drogou e alla portaerei francese Clemenceau
presenti anche esse nel Tirreno per esercitazioni. Informazioni sull'ammaraggio del DC9 non possono più essere chieste ai piloti dell'Aeronautica militare Nutarelli e Naldini, decollati da Grosseto alle 20:30 del 27 giugno 1980 e morti nell'incidente di Ramstein (l'esibizione della pattuglia tricolore), pochi giorni prima (il 28 agosto 1988) di presentarsi al giudice Bucarelli istruttore che li avrebbe dovuti interrogare sul volo della sera del 27 giugno 1980. Da Grosseto però si erano levati alla stessa ora di quel giorno due caccia F 104: sarebbe il caso di rintracciare il terzo pilota.
L'ammaraggio del DC9, che pure non è ipotesi nuova, raccorderebbe una serie di dati e di altre ipotesi, il DC9 viene guidato all'ammaraggio in posizione controvento, a nord del punto dell'incidente, probabilmente vicino alla Bucaneer; informazioni
preziose si avrebbero dalle testimonianze, dalle foto e dalle riprese effettuate dai velivoli in volo nell'area fin dalle prime ore del 28 giugno 1980, incluse le riprese effettuate per la RAI e che sembra strano siano disponibili solo a partire dal primo affiorare delle salme; un apporto decisivo per la ricostruzione degli eventi si avrebbe poi dalla sede militare operativa in cui pervengono tutte le informazioni relative all'area -:
se non intendano verificare le testimonianze, i dati, gli elementi - alcuni dei quali omessi,
altri trascurati, altri noti da tempo ma coperti da molteplici depistamenti - che configurano l'ipotesi dell'ammaraggio del DC9; se non intendano esercitare tutto quanto in loro potere perché tutte le informazioni dei centri operativi delle Forze Armate, dei servizi di sicurezza, della RAI, in particolare tutti i materiali di registrazione degli eventi, vengano messi a disposizione della magistratura inquirente; se non intendano intraprendere un'azione tanto energica quanto doverosa per ottenere dai paesi coinvolti spiegazioni adeguate, e al livello della tragedia e a quello delle responsabilità, sulla attività dei mezzi da combattimento di quei paesi (Israele, Francia, Usa)
presenti nell'area; segnatamente, per quel che concerne la Francia, sulle azioni del sommergibile Dyane, della fregata Drogou e della portaerei Clemenceau. Ovviamente Israele non confesserà mai un piano super segreto, concluso con un gravissimo errore di bersaglio e l'assassinio di 81 esseri umani in tempo di pace apparente.