mardi 21 octobre 2014

Il discorso di Vladimir Jakunin all’Accademia Russa delle Scienze sul progetto “Razvitie” da Russia.it

FONTE: http://comunicati.russia.it/il-discorso-di-vladimir-jakunin-all-accademia-russa-delle-scienze-sul-progetto-razvitie.html
Un mega progetto integrato di sviluppo da realizzare in 10-20 anni con investimenti stimati in 1,5 trilioni di dollari e la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro: sono queste le cifre che hanno accompagnato la presentazione del progetto russo di corridoio euro-asiatico Razvitie illustrato a Roma il 25 giugno scorso da Vladimir Jakunin, presidente delle Ferrovie di Stato russe, dal vice presidente Boris Lapidus, dal presidente della Millenium Bank, Michail Bajdakov. La conferenza di presentazione agli operatori economici e agli esperti del Progetto di corridoio Euro-Asiatico RAZVITIE è stata promossa da Eurispes, ISIAMED, Millenium Bank.

Il discorso di Vladimir Jakunin all’Accademia Russa delle Scienze sul progetto “Razvitie”


Le “trappole strategiche” ed il fenomeno della manipolazione scientifica

Il mondo è entrato in un periodo di sismici cambiamenti globali. La loro base è costituita dal concetto discutibile, ma adottato dai Paesi occidentali, dell’esaurimento delle risorse della Terra e della sovrappopolazione. In questo scenario la lotta per le risorse vitali  è divenuta prevalente  nella strategia politica degli Stati Uniti e dei loro alleati occidentali. E poco importa se 10.000 scienziati americani, inclusi 52 vincitori di premi Nobel, hanno dichiarato nel 2006 che il governo americano sta manipolando l’opinione pubblica.

Anche la tesi del cosiddetto “catastrofico riscaldamento del clima” appartiene a questo scenario, così come l’uso del “primato degli universali valori umani”, con un focus sui diritti delle minoranze omosessuali e la rivendicazione del diritto d’intervenire nella politica interna di stati sovrani, inclusa l’aggressione.

Il principale beneficiario della politica perseguita dagli Stati Uniti e dai Paesi occidentali è l’oligarchia finanziaria-speculativa globale.

E quanto alla visione dei politici occidentali sul futuro della Russia, in questo contesto il commento dell’allora Segretario di Stato degli Stati Uniti, Madeleine Albright, sulla “ingiusta” appartenenza della Siberia alla sola Russia, appare indicativa.

Ora come ora, la Russia sembra essere in larga misura vittima di tali idee. La loro percezione a livello di gruppi di esperti che influenzano il potere, conduce lo stato a “trappole strategiche”, che si risolvono in una diminuzione di sovranità.

L’attuale politica economica di molti Paesi comporta non solo investimenti della propria economia indirizzati allo scopo, ma anche l’erosione dell’economia dei competitori. Uno dei metodi in questo conflitto è la disinformazione, che consiste, in particolare, nel suggerimento di falsi strattagemmi di sviluppo.

Una di tali “trappole strategiche” per la Russia è la teoria della post-industrializzazione, che in realtà  promuove la perpetuazione del neocolonialismo. Dopo il suggerimento della teoria post-industriale, i Paesi occidentali hanno iniziato un processo di trasferimento della produzione industriale reale nei Paesi del Terzo Mondo. Ciò era richiesto non solo dalle prospettive di profitto (bassi prezzi della manodopera), ma anche dal contesto geo-economico.Trasferendo l’industria nel Terzo Mondo, l’Occidente si assicurava  un nuovo collegamento delle sue esportazioni nei Paesi metropolitani.

Ma l’adozione dell’ideologia post-industriale come punto di riferimento per il raggiungimento dei suoi obbiettivi può implicare le più devastanti conseguenze per la Russia. In termini pratici  la post-industrializzazione significa la distruzione delle basi economiche concernenti  i settori dell’industria reale. Ed avendo perduto le sue fondamenta, la casa sarà inevitabilmente rovinata. Ed anche i settori connessi coi servizi saranno seppelliti sotto le sue rovine.

Vivere nelle aree di un’economia virtuale, riassunte nel termine “servizi” è una pericolosa illusione. Il rifiuto dello sviluppo industriale equivale al puro e semplice rifiuto dello sviluppo.

Tutto  ciò comincia ad essere capito negli stessi Stati Uniti, luogo di nascita del post industrialismo. Da alcuni circoli di esperti si avanza l’idea di una reindustrializzazione degli Stati Uniti. Nello stesso tempo il famoso Gruppo russo”Istituto di Sviluppo Contemporaneo – Alta Scuola di Economia” considera la via del post-industrialismo per la Russia e per il mondo intero come l’unica opzione disponibile. Cosa è questo: scarsa consapevolezza  del corrente stato del dibattito globale o pregiudizio ideologico?

A questo riguardo è importante stabilire in maniera definitiva: per la Russia la via del post-industrialismo è la via per il rafforzamento dell’inferiorità tecnologica ed infine per l’arresto dello sviluppo.

E’ necessario muoversi in un’altra direzione, attraverso l’applicazione di nuove modalità altamente tecnologiche. Sfortunatamente la Russia è rimasta bloccata nel quinto modello tecnologico, prima di averlo completamente realizzato. Oggi noi non puntiamo a recuperare le opportunità perdute, ma ad un rapido movimento in avanti verso il sesto modello tecnologico. Ma questo non può avvenire automaticamente. Ciò può avvenire solo come risultato di accurate, equilibrate decisioni di governo, a supporto di progetti industriali congiunti su larga scala, incluso il progetto considerato nel contesto del presente rapporto.

E bisogna sottolineare ancora una volta che gli errori nella gestione di governo derivano  dall’adozione di false teorie scientifiche. In molti casi questi errori sono suggeriti dall’esterno, da parte di oppositori geopolitici  e di competitori economici.

L’adozione di tali idee da parte del potere statale è assicurata dalla promozione di informazioni, artificialmente create da  importanti ambienti accademici. 

Il significato della Russia 

Oltre alla sostanza economica, la vita include anche una componente non economica, spirituale. Essa implica non solo le religioni, ma anche l’intero complesso dell’intangibile cultura nazionale, la sua storia, la lingua, le peculiarità del carattere nazionale, le idee di giustizia e di moralità. Separando questo aspetto dell’esistenza– il più importante – dalla strategia di sviluppo dello Stato, ne risulta infine la perdita del senso dell’identità nazionale, che termina  con la sua estinzione, dissolvendosi in altre culture.

L’esistenza millenaria della Russia, queste complesse trasformazioni del  proprio essere, l’accettazione di differenti modelli di esistenza, la memoria emotiva e razionale,  la ricchezza materiale ed immateriale, tutto ciò ci  porta a parlare della Russia come di una civiltà unica. Durante un relativamente breve periodo (breve in termini storici) – poco più di cento anni – la Russia si è mossa avanti, non solo come un grande Paese, ma come una civiltà  circondata dagli altri quattro centri di civiltà mondiale: l’europea, l’islamica, la cinese e la giapponese. Attualmente l’amichevole civiltà indiana è separata dalla Russia in termini di localizzazione; la latino-americana è sulla sua via di una sua definizione, e la nord-americana è considerata da noi come una parte di quella europea.

E’ arrivato il tempo in cui la Russia dovrebbe costruire il suo futuro come centro di una civiltà indipendente entrando in una nuova fase di interazioni e d’integrazione  con gli altri centri, costruendo coscientemente, così facendo, la propria via particolare, basata su una sua propria matrice di valori.

L’idea che la Russia dovrebbe diventare l’elemento integratore del continente euro-asiatico (il cerchio ovale  rosso nella figura n. 1)è stata suggerita da noi già nel 2009. Questa idea significa una  situazione alternativa alla  “mela della discordia” tra centri di civiltà competitivi e mostra la visione di un possibile progetto integrato per uno sviluppo solidale di tutte le civiltà attorno alla Russia, intesa come Stato e come modello di civiltà. 

Cosa è lo sviluppo? 

In realtà il mondo  è di fronte alla scelta su quale modo e quali  modelli economici concretizzeranno l’idea di uno sviluppo solidale dell’Eurasia. Allo stesso tempo questa è la questione strategica riguardo al meccanismo d’interazione tra i differenti Paesi nelle attuali condizioni; con quale logica, sulle basi di quali idee, le decisioni manageriali dei protagonisti dell’economia mondiale, includendo l’Eurasia,  saranno sviluppate e realizzate.

E’ assolutamente chiaro che lalogica del modello neoliberale non funziona più in nessun modo. Né da noi né nei Paesi occidentali. Questa situazione di stallo concettuale è illustrata in modo convincente dalla ricerca della Fondazione Internazionale non governativa “Dialogo delle civiltà” intitolata “Il futuro dell’umanità”.

Se gli economisti neoliberali debbono riandare al primo modello, e padroneggiare dalle fondamenta fin su una scienza economica che ancora deve essere creata, questo significa che noi dobbiamo rivedere l’intera gerarchia dei Paesi sviluppati ed in via di sviluppo che è stata formata sulle basi dell’economia neoliberale. Bisogna correggere il nome stesso della parola “sviluppo”. Ma anche l’intero modello delle interrelazioni tra Paesi sviluppati ed in via di sviluppo deve essere rivisto. La specifica natura dei concetti economici prevalenti in Occidente e trasportata come “massima espressione della civiltà”all’Est fa sì che la categoria dello “sviluppo” inteso come cambiamento qualitativo è drenata via dal suo contenuto e rimpiazzata con la categoria di “crescita”, intesa come cambiamento quantitativo. C’è tutta una serie di fatti che permettono di arguire che questa distorsione dell’essenza dello “sviluppo” ha una lunga storia e conseguenze che vanno lontano e riecheggiano fino al giorno d’oggi.

La domanda di cosa sia “lo sviluppo” non è una questione oziosa, astratta o teorica. Tutti gli uomini politici, non importa quali punti di vista essi abbraccino, non importa quali siano i loro veri obbiettivi, parlano di  sviluppo e suggeriscono non solo i loro metodi di sviluppo, ma anche i loro modelli e criteri. Sfortunatamente ancora una volta come risultato dell’applicazione di questi metodi e seguendo questi modelli la società deve raccogliere cattivi frutti: il dissolvimento dello Stato, il degrado di tutti gli aspetti della vita, e la dipendenza politica, economica e culturale da interessi ignoti e stranieri. Un altro pericolo è che gran parte delle persone sono sicure che il significato della parola “sviluppo” sia ovvio per ognuno e sia compreso da tutti allo stesso modo. Questo tragico malinteso fa sì che un numero enorme di persone siano coinvolte in processi che sono per esse distruttivi, senza neppure rendersi conto che si scavano la loro fossa, invece di costruire le fondamenta del loro benessere futuro.

Noi crediamo che il moto della società verso il più completo adempimento e la pratica realizzazione dei propri ideali, sistema di valori (paradigma) sviluppato dalla stessa società nell’intero periodo della sua esistenza e riconosciuto come la sua attribuzione storica può e deve servire come criterio dello sviluppo. 

Differenza tra crescita e sviluppo 

La politica volta alla crescita economica è la pietra angolare ed il fondamento  del monetarismo liberale, poiché il carattere distintivo della crescita è dato anzitutto dagli indicatori monetari della quantità d’incremento del profitto. La politica dello sviluppo suggerisce invece di andare oltre lo scopo degli indicatori monetari, determinando l’attuale fattore di trasformazione che assicuri un cambiamento qualitativo della presente economia mondiale.

Oggi una situazione deformata si è creata quando lo stesso concetto di “sviluppo” è arrivato a spingere i Paesi in via di sviluppo verso i livelli di quelli già sviluppati. Ma questo “sviluppo” si è completamente dissolto nel concetto di crescita economica.

Se noi introduciamo un altro elemento per distinguere  i Paesi, ad esempio, quelli occidentali e quelli non occidentali, allora spingendo i Paesi non occidentali  ai livelli dell’economia occidentale, non si potrebbe affatto intendere ciò come “sviluppo”.

Se la Russia si aspetta seriamente di ristabilire nel mondo la sua particolare soggettività, allora dovrebbe suggerire al mondo moderno un nuovo modello di gestione. Perciò  una qualche alternativa economica  deve essere proposta. Essa può essere definita come  una speciale difesa della pace. In termini generali questo modello può essere definito come  “una economia di tipo spirituale”. L’attività economica all’interno della sua struttura non è autosufficiente, ma subordinata  ai superiori criteri  morali e spirituali della società.

 Configurare gli obbiettivi tenendo conto dei valori e sulla base d’essi 

Una delle categorie più importanti usate nell’analisi dei processi sociali è la categoria dei “valori”.

Tralasciando in questo studio la lunga ed incompleta strada che questo termine ha percorso da Platone ed Hegel fino a Sartre, Heidegger e ad altri pensatori moderni, rivolgiamo l’attenzione  al meccanismo di formazione dei valori e degli obbiettivi non solo nel corso dell’attività umana,ma anche nel prendere  decisioni politiche e manageriali. L’algoritmo può essere rappresentato dal seguente schema:

La nascita di un ideale ed il suo perseguimento sono ambedue essenziali. L’ideale che non genera alcuna aspirazione non è affatto un ideale. Ad un primo stadio, che è spesso istintivo, l’ideale è neutro rispetto ad una prospettiva etica: non è né cattivo né buono e può essere rappresentato nella forma di un’immagine emozionale e dei sensi, dal significato  indefinito. La forma concettuale di un ideale appare nello stadio della percezione e della fissazione di un obbiettivo.

I valori materiali (tangibili) – come proprietà delle risorse, condizioni e regole per perseguire l’obbiettivo che conduce all’ideale – si formano soltanto nel terzo stadio. L’algoritmo è completato individuando i mezzi disponibili e desiderabili per il raggiungimento dell’obbiettivo.

Tutti gli elementi e gli stadi di questo algoritmo sono essenziali, ma si deve sottolineare che la formazione di un ideale, la determinazione dell’obbiettivo e la selezione dei mezzi sono tutti fatti non soltanto sotto la spinta dei bisogni, ma anche delle norme etiche (standards) che “filtrano” ogni stadio dell’algoritmo.  I principi etici, morali,  costituiscono la “matrice dei valori”, quel mondo spirituale che determina i contenuti ed il senso della vita.

La “matrice dei valori” è presente nella consapevolezza (come l’“output (prodotto)” del precedente algoritmo e perciò è riconosciuta come reale (“obbiettivamente esistente”), sebbene possa essere modificata  all’interno della struttura dell’ideale recente e dell’algoritmo esistente.

Il carattere specifico dell’approccio da noi suggerito consiste nell’accettazione del concetto di “valore come obiettivo”, che è inerente  al progetto manageriale. L’introduzione  della categoria del “valore-obiettivo” nell’uso scientifico e manageriale è assolutamente necessaria  per superare  il tradizionale esplicativo modello economico basato sull’immagine astratta di un “essere umano economico”. Il nuovo approccio all’economia da noi suggerito consiste nell’introduzione  della categoria del “valore” che è esplicitamente inserita nella catena del disegno di politica nazionale.

La perdita della soggettività nazionale e dell’identità culturale avviene precisamente per mezzo dell’elemento “valore”. La “crescita economica”  come valore del tutto sufficiente  del riduzionismo alla sola dimensione economica  dell’ “homo oeconomicus”, diventa così il cavallo di Troia per l’elemento “valore”

Questa è la questione di principio nel prendere decisioni manageriali e politiche. Gli obbiettivi dovranno essere fissati sulla base di valori morali e spirituali espliciti. Il valore di crescita e il suo fondamento – l’aumento quantitativo dei profitti- appartiene al mondo del valore materiale (tangibile) che fissa un tipo di obbiettivi, essenzialmente quelli orientati ai consumi. Il valore di sviluppo ed il suo fondamento – la complessità qualitativa della società e delle aree di attività, la sua crescita spirituale- fissa un altro tipo di obbiettivi che è inestricabilmente connesso con la matrice dei valori e con la scelta etica. Non c’è da stupirsi se oggi noi osserviamo la rapida semplificazione e il degrado in quelle sfere che sono governate da indicatori di crescita quantitativa, misurata da vantaggi monetari.

E’ importante prendere coscienza che lo sviluppo è una categoria esterna all’economia, sovra-economica.

Se viene inserito nell’economicismo e subordinato ad esso come un genere particolare di una ristretta visione del mondo, lo sviluppo non differisce in nulla dal concetto di crescita, e si identifica con esso. Nel tipo di pensiero economico oggi prevalente, sviluppo e crescita sono usati separati da virgole. Ma lo sviluppo è un operatore più ampio, nella cui ambito ha il suo posto la crescita. Lo sviluppo non cancella la crescita, ma  stabilisce i requisiti di una crescita desiderata, primo tra tutti la spirituale e morale crescita qualitativa della società. In questo contesto lo sviluppo è percepito come una categoria di valore positivo.

Noi abbiamo bisogno di un pensiero economico che non sia ad occhi bendati e basato solo sugli indicatori di bilancio delle società private. Noi abbiamo bisogno di un pensiero sovra economico. Lo sviluppo basato sui fondamentali della società complessa, manifestazione delle nuove forme della sua organizzazione, creazione di nuove industrie, città, e di nuovi progettabili stili di vita. Solo un tale modello di gestione dello stato è in grado di risvegliare la società russa e di guidarla.

Per ristabilire la soggettività della Russia, come stato-civiltà, un valore come lo sviluppo dovrà essere introdotto  nella catena sovra citata.

Il tema dell’interazione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo  sta diventando quello principale  nel contesto del futuro spazio eurasiatico. Che cosa sarà posto a base  della civiltà dell’Eurasia: la crescita economica o lo sviluppo?

E’ importante tenere a mente che  i documenti chiave per lo sviluppo strategico degli Stati Uniti, dell’Europa Occidentale e del Giappone mirano ad assicurare la “crescita” economica.

Una fissazione sovra economica di obbiettivi, realizzante la prospettiva per lo sviluppo della Russia- quale nocciolo di civiltà- e delle aree integrate dall’Oceano Pacifico all’Atlantico, di cui ha parlato Vladimir Putin, è implementata  nel progetto “CinturaTrans-Eurasia Razvitie” (TEBR).

Per evitare confusione tra lo sviluppo com’è inteso in tutta la letteratura economica occidentale, nei documenti ufficiali dei Paesi dell’Occidente, e quel che noi intendiamo come “sviluppo”, poiché la parola inglese “development” non copre i contenuti del  concetto di “razvitie”, noi trascriviamo in caratteri latini la parola russa “razvitie” 

I megaprogetti come uno degli algoritmi dello sviluppo della Russia 

Lungo il periodo della sua esistenza a volte la Russia ha avuto dei balzi nel suo sviluppo, ciascuno dei quali può essere considerato un megaprogetto. E’ da sottolineare che l’intento di disegnare il proprio destino è stato sempre dietro lo scopo di un pragmatismo puramente economico. Cominciando dall’adozione del Cristianesimo, megaprogetto spirituale, con un titanico consolidamento delle terre russe, a dispetto delle lotte interne- la Russia ha condotto a termine il grande progetto imperiale di Pietro il Grande, divenendo consapevole di sé come la “Terza Roma”, ha condotto il progetto comunista su larga scala, ha creato lo sviluppo industriale, i sistemi dell’istruzione, della sanità e della sicurezza nazionale.

I megaprogetti non sono una scelta occasionale del Paese e della  nazione, ma il suo tratto fondamentale, il suo metodo di sviluppo.  A suo tempo il progetto della costruzione della ferrovia transiberiana diede un enorme impulso allo sviluppo non solo  delle regioni vicine, ma anche di interi settori dell’industria. Nel nostro recente passato sovietico sono stati realizzati molti progetti su larga scala che hanno avuto influenza positiva sulla vita delle persone, e non solo sulla struttura della singola industria. Questi furono, ad esempio, il progetto GOELRO, il progetto per l’energia atomica, lo sviluppo dell’industria aerea, il trasporto su strada, i sistemi di comunicazione radio-televisivi ecc. Anche la Russia moderna è pronta e cerca di continuare la tradizione russa di sviluppo con la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, industriali e spirituali.

Tra i moderni progetti spirituali ci si riferisce non solo alla rinascita della Chiesa Ortodossa e di altre religioni, ma anche alla consapevolezza del ruolo civilizzante della presenza della Russia nel mondo che è promosso in modo significativo  dall’attività della Fondazione Internazionale non governativa “Dialogo delle Civiltà”.

Tra i recenti progetti infrastrutturali su larga scala e di successo possiamo ricordare: la costruzione del Centro sportivo e ricreativo di Sochi, che ha ospitato i Giochi Olimpici; lo sviluppo di infrastrutture nell’estremo Oriente, ove si tengono i forum dell’APEC; la costruzione di reti stradali  e di linee ferroviarie. Sostenibili progetti infrastrutturali sono  la rapida estensione della rete di telecomunicazioni e lo sviluppo di Internet. Così pure il progetto di sviluppo di linee ferroviarie ad alta velocità non deve essere dimenticato.

Tutti questi progetti sono di grande importanza. Essi contribuiscono allo sviluppo del Paese, migliorano la vita delle persone. Ma la Russia è ormai pronta per il megaprogetto in grado di aprire la via verso una nuova qualità della vita e verso un nuovo modello industriale e tecnologico. 

La fascia Trans-eurasiatica “Razvitie” 

Il progetto suggerisce la formazione nel territorio della Siberia e del lontano Oriente dei componenti chiave di nuovi modelli tecnologici, e socio-culturali. Il principale elemento di questo modello è il sistema infrastrutturale integrato (multinfrastrutture) Esso combinerà i trasporti, l’industria energetica, le telecomunicazioni, l’acqua, il  trasporto di petrolio e di gas,  e assicura la creazione di nuovi settori dell’industria, nuove scienze e nuove tecnologie, così come la costruzione di città lungo la BAM e la Transiberiana.

La fascia “Razvitie” è il nuovissimo concetto geo-economico, geopolitico e geo-culturale. Esso differisce dai concetti di “area-ponte” e  di “corridoio di sviluppo” che sono inclusi in questo concetto e rappresentano aspetti particolari del termine “fascia Razvitie”.

La novità geo-economica consiste nella formazione di un nuovo polo di generazione di ricchezza pubblica, che contrasta notevolmente con i modelli delle economie mondiali esistenti.

L’aspetto geopolitico porta alla creazione di una nuova forma di cooperazione internazionale, con una strategia congiunta che pianifica uno sviluppo neoindustriale e la gestione di enormi territori. Infine l’aspetto geo-culturale comporta l’emergere dell’ideologia eurasiatica, basata sulle civiltà identitarie e sul dialogo tra i rappresentanti delle diverse civiltà.

La realizzazione di questo progetto porta a concepire  lo sviluppo sia come valore sia come materia di cooperazione e di interazione tra Paesi differenti. Sta di fatto che i Paesi che sono pronti a lanciare i processi di sviluppo globale sono in grado di spingere il mondo fuori dalla stagnazione e dalla crisi economica e di prevenire le divaricazioni dei conflitti internazionali che potrebbero sfociare in una nuova guerra mondiale.

Un valore non è soltanto trasformazione di alcuni processi sociali ma il rapido accrescimento delle capacità del singolo essere umano e dell’umanità intera. Questo aumento di capacità è determinato dall’acquisizione di nuove conoscenze sui principi e sugli effetti dei naturali processi fisici, dei processi sociali, dallo sviluppo di nuove tecnologie, di capacità e competenze umane, dallo stabilimento di nuove istituzioni sociali.

Lo sviluppo implica sempre un integrato ed interrelato sviluppo della conoscenza, delle tecnologie, delle istituzioni, e lo stesso essere umano aumenta il livello di consapevolezza e di sviluppo delle sue abilità. La chiave di tutto ciò è il più grande accesso alle nuove possibilità da parte di un numero crescente di persone. Più precisamente a questo punto il controllo sull’accesso alle scelte di sviluppo, il valore dello sviluppo, comincia a divenire una categoria politica. E  questa non è materia astratta di economia politica: il trasferimento di istituzioni, di scienze fondamentali, di istruzione e di industrie dalla Russia alle altre Repubbliche dell’Unione Sovietica è stata  la realizzazione di successo di un meccanismo di sviluppo assolutamente attuale. 

Un sistema integrato di infrastrutture 

Il sistema integrato di infrastrutture è la base per la conversione del Paese ad un nuovo modello tecnologico ed alla modernizzazione. Un passo importante in questa direzione è la creazione di multi-infrastrutture, cioè una flessibile unità di sistemi infrastrutturali di trasporto, energia, telecomunicazioni, inclusi spazio esterno e satelliti. Questo è necessario non solo per attenuare le barriere doganali nello scambio della gamma disponibile di prodotti tra i Paesi. Non meno importante è il lancio della nuova industrializzazione su larga scala, in termini di produzione di nuovissimi beni, servizi, tecnologie, sulla base dell’esperienza dei Soviet  ed internazionale, e  col dovuto riguardo ai processi correnti che  hanno preso posto nel mondo d’oggi.

E’ necessario superare la portata della natura dipartimentale e specifica dell’economia russa. Sarà compiuta una transizione da una singola industria a progetti di industria congiunta, dai progetti  sulla costruzione di infrastrutture alla loro utilizzazione.  Per esempio, se un progetto è iniziato dalle Ferrovie di Stato Russe,  esso comprende nella sua orbita quasi tutte le industrie chiave che  costituiscono il fondamento dell’economia russa. Lanciando il progetto  pan industriale congiunto TEBR ( Trans Eurasian Belt Razvitie) il motore delle infrastrutture ( ad esempio le Ferrovie dello Stato) diventa il sistema guida per gli investimenti nei progetti globali; gli ordini per la creazione degli hubs multi-infrastrutturali saranno ricevuti  dalle imprese del sistema energetico,  delle telecomunicazioni e dalle imprese costruttrici di macchinari. Gli elementi dell’infrastruttura integrata sono:

* assicurare la comunicazione tra servizi infrastrutturali sino ad oggi separati (trasporti, energia, telecomunicazioni, acquedotti);

* assicurare la condivisione dell’informazione su tutti i tipi di flussi che si muovono attraverso la pertinente infrastruttura ( energia, beni, persone);

* aumentare non solo l’intensità del flusso d’energia attraverso il canale di infrastrutture integrate, ma anche l’efficienza;

* permettere una coordinazione in tempo reale dell’interazione tra il gran numero di utilizzatori delle infrastrutture, che cambiano le loro richieste e le loro decisioni.

Il TEBR implica la generazione di un’enorme domanda domestica: il solo trasporto ferroviario è tenuto in piedi da diciannove diversi tipi di industrie, e immaginiamo quanto esso può fare per la struttura integrata in generale!

Lo sviluppo delle linee ferroviarie determina  una crescita accelerata  dell’industria meccanica pesante, fabbriche di motori diesel, motori elettrici, produzione di nuovi materiali, sistemi di comunicazioni,ecc.

Tutti i sistemi economici che accolgono  al loro interno il “virus delle infrastrutture integrate” e si trasformano sulla base delle nuove soluzioni infrastrutturali, aumentano nettamente la capitalizzazione dei loro assets; la generazione di nuove connessioni basate su soluzioni infrastrutturali significa creazione di nuovissime possibilità che dopo possono essere capitalizzate.

La struttura integrata implica la crescita del complessivo capitale sociale del Paese. Naturalmente le imprese e le intere aree di attività che sono associate  nel nuovo capitale sociale, vengono coinvolte  nel più efficiente modello tecnologico e socio-culturale. 

Pianificazione strategica 

Fino ad oggi non c’è in Russia una specifica Agenzia  che possa determinare le scelte prioritarie, pianificare i metodi completi per la soluzione e svolgere il controllo delle misure conseguenti. Nel migliore dei casi vi sono gruppi di previsione, ma non i gruppi di coloro che possano pianificare e fissare gli obbiettivi di sviluppo. Questa è la ragione per cui si suggerisce di sviluppare, sulla base del progetto TEBR,  una versione sperimentale di un’Agenzia  di piano, che possa dirigere i processi di sviluppo nei territori in cui il progetto viene realizzato.

Nel caso in esame  le procedure della pianificazione strategica cominciano a dispiegarsi  dallo stadio dello sviluppo dei progetti di grandi infrastrutture fisiche quali  base comune delle differenti corporation. Questo approccio potrebbe chiamarsi “Piano situazionale dal basso” o “Sistema contrattuale federale dal basso”. In questo caso  le attività sviluppate  dalle differenti imprese all’interno della stessa industria possono essere  coordinate attraverso l’inclusione nel sistema comune di contratti,  al momento dell’avvio del TEBR.  Riguardo al coordinamento dello spazio soprasettoriale del TEBR è necessario costruire  il sistema “matrice delle interconnessioni tra il contratto, progetto ed i cicli di vita del bene. Questa matrice manageriale costituisce il meccanismo operativo del  dispositivo del TEBR nello spazio soprasettoriale e sovrasocietario.

Ciò consente di associare gli ordini per la creazione degli hubs infrastrutturali con le forme ulteriori di utilizzazione da parte dei gruppi di consumatori.

Va sottolineato che la fascia trans eurasiatica “Razvitie” è creata per andare incontro alle nostre domande, dovendo crescere all’interno dell’enorme spazio del Paese con un ridotto numero di persone, che potrebbero essere incoraggiate ad accrescere il numero dei membri delle famiglie. Questo è il modo di andare verso il futuro, che è cosa completamente diversa dal contare sulla naturale enorme crescita della popolazione nel Sud-Est asiatico. 

Definire chiari obbiettivi di sviluppo nel progetto TEBR 

In primo luogo si fa riferimento allo sviluppo sociale ed economico, che suggerisce la creazione di 10-15 nuove branche industriali, la loro allocazione e la costruzione di insediamenti avanzati integrati nell’ambiente. Queste nuove industrie determineranno  le tipologie strategiche di occupazione, tenendo presente la necessità di creare 25 milioni di posti di lavoro produttivo, evidenziata dal presidente Vladimir Putin.

In secondo luogo si suggerisce di conseguire l’integrazione, nella forma di una singola multinfrastruttura, delle infrastrutture separate dalle ripartizioni dipartimentali.

In terzo luogo lo stesso progetto TEBR dovrebbe basarsi sull’attrattiva nei confronti  delle società e dei governi occidentali e provvedere alla possibilità di indurre il più veloce sviluppo industriale e tecnologico degli Stati partecipanti al megaprogetto nel territorio russo.

Tale trasferimento può aver luogo per un assieme di ragioni: mancanza di spazio, risorse stanziate da piani economici preesistenti, ecc. In questo caso  sarebbe possibile creare  qualcosa di nuovissimo nel territorio della Federazione russa.

Infine il quarto punto è la priorità degli investimenti di lungo termine nello sviluppo di ogni grado, con la garanzia del rimborso, per la formazione di un nuovo polo di generazione di ricchezza pubblica. 

Principi del finanziamento del TEBR 

Per la gestione degli investimenti di lungo termine è necessario sviluppare il singolo progetto d’ambiente riferito alle singole questioni. Per questo scopo è necessario un organismo che disegni l’architettura globale della sistemazione dei  partecipanti alla catena del valore aggiunto, pianificando le attività dei diversi soggetti. Nessuno sviluppo e nessuna crescita sarebbe possibile senza aver delineato tale programma.

La base di un simile ambiente  è costituito  dalle speciali procedure nella fissazione degli obbiettivi e nella riconduzione negli obbiettivi del progetto  dei temi che emergono, assicurando la soluzione dei problemi.

E’ estremamente importante tener presente che i progetti di infrastrutture globali sono metodi per risolvere i problemi prioritari del Paese e del continente. Fissare un tale obbiettivo e suggerire una soluzione alternativa permette di andar oltre   lo scopo delle dinamiche economiche  delle istituzioni esistenti, e compiere un passo  verso un nuovo futuro.

In realtà  l’identificazione di  un problema  pratico attuale porta alla scoperta dell’area ove il meccanismo del potere ha già cessato di funzionare o è molto vicino a smettere di funzionare in un futuro prossimo.  I tentativi di risolvere il problema e promuovere questa soluzione per la struttura del potere è un modo di restaurare il potere verticale e la governabilità dei processi sociali ed economici.

Questo ultimo aspetto è di enorme importanza, il contenuto del grandioso  progetto TEBR pone immediatamente a tutti una domanda: da dove prendere l’enorme ammontare  di denaro per realizzare il progetto? Invero quando si parla della cintura trans euroasiatica “Razvitie” come di una zona da industrializzare larga circa 200-300 chilometri attorno a corridoi di trasporto ed energetici lungo l’intera Eurasia, allora il volume degli investimenti dovrebbe ammontare a  migliaia di miliardi, e pari a varie decine di trilioni di euro. 

Nuove forme dei processi di negoziato internazionale 

La caratteristica fondamentale del presente progetto è che esso non può essere  eseguito senza una compatibilità,senza numerose procedure di pianificazione a vari livelli  e la messa in opera di interazioni tra i diversi partecipanti, in primo luogo quelli internazionali. Questo progetto è concepito con lo speciale scopo di  diventare un’alternativa ai principi prevalenti delle dinamiche economiche che sono sfociate nella più severa crisi finanziaria ed economica, ed è disegnato per un cambio di direzione rispetto ai paradigmi economici prevalenti.

La realizzazione dei progetti transcontinentali che richiedono  così enormi investimenti è possibile usando un paniere di valute, in termini più precisi il paniere di valute fiat (monete a corso legale), cioè monete nazionali dietro cui c’è tutto il potere di un particolare Stato. Una moneta legale  è determinata non dall’oro e dalle riserve di valute straniere, ma dall’integrante capacità dello Stato di portare  allo stadio di realizzazione  progetti di larga scala. Questo appare particolarmente evidente dopo aver ospitato i Giochi Olimpici a Sochi, benché il progetto TEBR sia assai più complicato degli obbiettivi che dovevano essere raggiunti con la costruzione delle strutture olimpiche.

La possibilità di riconsiderare  la connessione tra lo Stato ed il sistema finanziario, a servizio dei suoi interessi, è basata sull’uso delle idee visionarie dell’economista russo Sergey Fedorovich Sharapov, che operò agli inizi del 20° secolo. Egli sostenne che  il valore della moneta è determinato dal potere integrante dello Stato, mirato alla realizzazione di progetti di larga scala e che il valore dello stesso rublo era determinato dal potere nazionale russo.

In questo caso la il potere di mobilitazione dei governi di alcuni Stati è definita dalla loro capacità di sviluppare congiuntamente l’architettura del progetto globale. E’ l’idea di un futuro globale come completamente accessibile e come condizione reale e non la stampa senza limiti di cartamoneta senza copertura che determina il valore della moneta nel moderno mondo globale. Con un simile approccio il TEBR  riesce a sfuggire al soffocante sistema economico basato sul dollaro che sempre minaccia una permanente instabilità dei mercati emergenti del mondo, quali la Cina, il Brasile, l’India, il Sud Africa, la Russia, il Kazakistan.

Dentro la struttura della cintura Razvitie si suppone di allocare le aree dove saranno progettati i sistemi di produzione industriale, le soluzioni infrastrutturali, forme di insediamento  che non esistono ancora in nessun luogo del mondo e che determineranno il prossimo passo nello sviluppo delle capacità umane. Ricercatori, sviluppatori, architetti  che professano pazze e rivoluzionarie idee, che saranno  attentamente  e globalmente  esaminate, possono essere coinvolti in questa cooperazione nelle menzionate “zone future” sperimentali. E in primo luogo i russi, ed i giovani di tutto il mondo.

E’ una questione di principio fare del TEBR una futura zona internazionale. In questa luce la cintura eurasiatica può diventare la forma di mobilitazione del sistema industriale ed un concreto progetto di sviluppo  dell’Unione Europea, del Giappone, della Cina e della Corea.

Il TEBR dovrà essere basato su una modernizzazione avanzata, e non soltanto aggiornata. Noi siamo interessati nello sviluppo di ciò che è nuovissimo, tecnologie innovative che formeranno l’infrastruttura di un nuovo modello tecnologico: energia termonucleare e solare, nano materiali, strumenti laser, motori spaziali, sistemi biofotonici, sistemi di trasporto a sospensione magnetica.

Tutto questo si riferisce ad una produzione assemblata  che combini tre, quattro, cinque nuove scoperte. I centri di ricerca nell’era post sovietica – nelle Repubbliche del Kazakistan, della Russia e della Bielorussia -  hanno le soluzioni per l’intero scopo di queste specifiche attività. Ma oggi la  scienza postsovietica che fornisce le soluzioni sperimentali è spesso – più di quanto lo era la scienza sovietica- distaccata dalle produzioni di massa, come risultato dell’arretratezza dei sistemi industriali e della distruzione  degli Istituti  di progettazione e realizzazione ingegneristica.

Questa è la ragione per cui è necessario realizzare  l’integrazione tra  lo sviluppo delle ricerche scientifiche  di Russia, Bielorussia e Kazakistan ed i sistemi istituzionali delle industrie occidentali della prossima generazione (incluse le affascinanti soluzioni tecnologiche del Giappone e della Corea). All’interno del circuito di questo  gruppo innovativo possono  essere stabilite le condizioni per la trasformazione delle scoperte scientifiche in tecnologie pronte all’uso; quelle tecnologie che possono essere inserite nelle nuove infrastrutture attraverso le attività delle varie società, nel rispetto degli standard tecnologici.

La cornice nazionale, internazionale e globale del progetto TEBR 

Dal punto di vista degli autori di questo progetto TEBR è un’unità d’azione flessibile nazionale  e internazionale-globale.

Il presente progetto quindi è considerato simultaneamente dentro quattro cornici.

Nella cornice nazionale il TEBR è un metodo per rimpiazzare in Russia il modello economico tutt’ora prevalentemente orientato all’esportazione di materie prime, attraverso un nuovo modello di una reindustrializzazione che guardi all’esterno,  secondo i requisiti del 21°secolo. Generalmente lo sviluppo delle infrastrutture è considerato come ausiliario della politica industriale e del commercio. Nel caso presente si suppone un’azione opposta: di realizzare cioè, attraverso la costruzione di nuova generazione  di infrastrutture, lo sviluppo del territorio come collettore di nuove tecnologie. In realtà noi parliamo  della creazione  di una base territorialmente localizzata per lo sviluppo delle tecnologie avanzate da cui le soluzioni tecnologiche avanzate si diffonderanno e si distribuiranno sulle altre aree.

La cornice della strutturazione dell’Unione Europea- Il TEBR agisce in questa cornice come strumento per la riorganizzazione e ristrutturazione dell’area dell’Unione Europea. Noi distinguiamo le regioni all’interno del bacino  dell’Unione eurasiatica che connettono esso con le altre regioni assicurando co-organizzazione dei diversi  tassi e livelli di sviluppo sociale per superare le differenze di evoluzione. Si è programmato di  piazzare nel territorio dell’Unione eurasiatica il cuore dei nuovi modelli tecnologici e socio-culturali. Sotto questa luce il TEBR rappresenta  non solo un corridoio di trasporto e transito, non solo  il “tubo” per pompare  i prodotti di consumo a passo prezzo  dalla Cina all’Europa attraverso l’area eurasiatica. Il TEBR è l’area della nuova rivoluzione industriale e tecnologica collegata all’uso di tecnologie rivoluzionarie in termini di creazione di infrastrutture integrate, gruppi industriali e nuovi insediamenti.

La cornice transcontinentale TEBR va intesa come sistemazione delle interazioni nel territorio tra i partecipanti internazionali al progetto: l’Unione Europea, la Cina il Giappone, la Corea, la Mongolia. Il TEBR è uno speciale metodo di organizzazione dell’area eurasiatica dove  “la Russia non è localizzata tra l’Europa e l’Asia, ma l’Europa e l’Asia sono a sinistra e a destra della Russia”. In altre parole, il ruolo della Russia non si riduce alla capitalizzazione del suo potenziale di transito, ma alla formazione di un nuovo centro che generi benessere pubblico, sulla base di uno sviluppo comune, in partnership con gli altri centri di civiltà adiacenti alla Russia.

In conclusione, all’interno delle quattro cornici globali il TEBR è concepito come la nuova piattaforma gestionale intelligente Razvitie che mostra le condizioni comuni per un’azione  nei differenti continenti: nella forma della cintura trans eurasiatica per l’Unione Europea, la Russia, la Cina, il Giappone, l’India, la Corea, il Kazakistan, l’Ucraina, la Bielorussia, gli Stati del CIS; nella forma  trans-latinoamericana per il Brasile, la Colombia, il Cile, il Perù e l’Argentina;  trans-africana per il Sud Africa, l’Angola, e gli altri Paesi del continente africano, ed anche  eurasiatico-americana, in vista del collegamento tra l’Alaska e la Chukotka, sullo stretto di Bering. Questa piattaforma consente di realizzare nei differenti continenti la promozione congiunta di progetti transcontinentali. E quasi impossibile sovrastimare il ruolo della Fondazione Internazionale non governativa “Dialogo delle civiltà” nella creazione di questa cornice. 

Sommario- Il “Big Deal”come condizione per l’identità della Russia 

Ma chi sarà il soggetto di queste ambiziose trasformazioni?  Non si tratta di fare sociologia teoretica o applicata, compresa la valutazione del livello delle entrate, dell’istruzione, preferenze politiche ed occupazione dei particolari gruppi di popolazione. Si tratta di fissare lo scopo del “Big Deal” (Grande accordo), che può impegnare le persone e iniziare la loro auto-determinazione.

Le specificate quattro cornici del progetto TERB sono basate sull’idea dello sviluppo della solidarietà, che viene dall’identità della civiltà russa. Le priorità infrastrutturali stabiliscono le condizioni per la formazione in Russia della società Razvitie, l’unico sistema sociale basato sulla identità culturale. Il progetto TERB permette di fissare, su questa base, i nuovi principi e gli obbiettivi dello sviluppo socio-economico per recuperare nella società  lo spirito creativo, di perseguimento e di vittoria.

La società di sviluppo in Russia include i nuovi  tipi di futura occupazione per la realizzazione del progetto TEBR. Essi sono rappresentati nella forma dei nuovi tipi e nuove classi di occupazione. Ci sono le nuove giovani città, le nuove tecnologie nell’area dei trasporti, dell’energia,  la produzione di cibo sano e di materiali, le telecomunicazioni, ma allo stesso tempo i nuovi promettenti stili di vita, tempo libero, economia familiare, ecc. Il cuore della società dello sviluppo è l’uomo russo, che è capace di creare la sua civiltà identitaria, connessa con gli obbiettivi di sviluppo del Paese, della società, e del mondo intero.

Oggi la civiltà identitaria dell’uomo russo può essere presentata esattamente per mezzo del concetto di Razvitie. Analizzando il tema dell’identità, dell’autodeterminazione e dell’identificazione, si dovrebbe distinguere tra identità civile, etnica e nazionale, confessionale, di civiltà. Ognuna di queste aree evidenzia una propria serie di problemi e di alterne soluzioni. Né l’identità etno-nazionale né quella civile o confessionale può essere gerarchicamente prevalente e determinante nello svolgimento della politica culturale dello Stato russo, nella formazione dell’ideologia nazionale.

Il carattere chiave è la civiltà  che identifica l’uomo russo e determina la tradizione  esistente nella civiltà russa. La cornice di questa identità principale racchiude lo spazio per la scoperta delle forme multiple dell’autodeterminazione dei gruppi etnici, delle confessioni religiose, dei gruppi civili, secondo tutti gli altri caratteri delle tradizioni socio-culturali. E’ la civiltà identificante l’uomo russo che crea le condizioni per la fiorente complessità e diversità della struttura statale in Russia.

La conversione  della autodeterminazione etno-confessionale, nazionale, di genere o di attivismo civile nella forma  di esclusività prevalente è autodistruttiva. Di più:  la civiltà che identifica l’uomo russo è determinante  nella formazione del super etnos che diventa il soggetto del nuovo stato, l’Unione Eurasiatica.

La questione cruciale è la matrice di valori che determina la civiltà identitaria della Russia. Secondo la nostra opinione il principale valore su cui si focalizza la civiltà russa è la dignità umana basata sul primato dei principi morali sopra quelli materiali, a servizio degli ideali e degli obiettivi globali, di giustizia e solidarietà. E’ l’integrazione di questi valori in una sola matrice che permette di distinguere il principio della libertà formale nella forma dei diritti e delle libertà di un singolo individuo imposto oggi al mondo intero dalla civiltà occidentale, specialmente americana,  dalla libertà spirituale  connessa con la protezione della comunità delle nazioni che realizzano gli obbiettivi di sviluppo. Il soffocante nazionalismo propalato tra il popolo russo è volto a privarlo dell’ opportunità di realizzare la sua missione di civiltà, riconoscendo la Russia come la civiltà dello sviluppo.

Il concetto di sviluppo  non è una sorta di istantanea “moderna replica” di tecnologia politica, che cancella l’autodeterminazione formatasi sulla base della millenaria tradizione russa dell’essere Stato, delle tradizioni confessionali ed etniche, iniziative storiche  della civile autodeterminazione. L’esplosivo concetto di “Razvitie” non contraddice le tradizioni. L’esistenza esige un continuo lavoro creativo spirituale all’interno delle tradizioni. Una stessa tradizione esiste come neo-tradizionalismo, come un continuo atto creativo e non come un’insensata, improduttiva, imitazione, replica  del lavoro di qualcun altro.

La trasformazione dello sviluppo in strategia nazionale ed in ideologia pubblica porta a superare gli stretti legami dell’economicismo e di muovere verso una visione onnicomprensiva del progresso sociale. Lo sviluppo sociale è il fondamento pratico dello sviluppo ideologico. E’ lo sviluppo sociale della Russia che include enormi ricchezze. L’economia divisa in dipartimenti è una povera macchina che può essere assemblata e smontata. Comunque essa non implica la capacità di auto movimento. Per iniziare lo sviluppo sociale e promuovere l’autosviluppo è necessario formare la società “Razvitie”.

L’uomo Razvitie è anzitutto un uomo russo pronto per il “Big deal” globale che esiste all’interno della società Razvitie. La società Razvitie induce a rifiutare la divisione tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo. Non esiste una società  non sviluppata. La base di ogni società è data dall’autosviluppo, dalla propria attività che è rappresentata dalla stretta impalcatura delle istituzioni esistenti, che devono essere riorganizzate. La società che arrogantemente pretende  d’essere sviluppata, è soggetta al pericolo di cadere nella stagnazione.

La Russia ha tutte le ”chance” di  evolvere verso la società “Razvitie”, sebbene vi sia il rischio  di perdere il tempo dello sviluppo mondiale. Noi viviamo in un periodo in cui cambia la visione del mondo, in cui si affermano nuove e straordinarie idee sulla sua struttura, e  sulle forze guida. Ma saranno queste nuove idee a determinare  la vita umana nelle prossime decadi e nei nuovi secoli. E’ questo di cui si è discusso  al forum  “Dialogo delle civiltà 2013. Tempo di una visione del mondo”.

Lo sviluppo è un atto complesso della propria creatività che può essere realizzato solo sulla base della tradizione, nella tradizione del pensiero, nella tradizione delle scuole scientifiche russe e  della società  di ingegneri, nella tradizione dell’espansione pubblica sui nuovi territori,  su nuovi confini. Per noi la realizzazione dello sviluppo è associata, anzitutto, all’attuazione del progetto della cintura  trans eurasiatica Razvitie. Così l’idea di Razvitie è un modo di formare se stessi entro la tradizione, con la simultanea presentazione di un grande accordo.

Il progetto TEBR come  realizzazione pratica  dell’ideologia dello sviluppo, non porta ad interrompere la tradizione statuale russa, relegandola in un museo americano, ma anzi aiuta a riscattare la posizione della Russia tra i soggetti della nuova mappa delle civiltà mondiali.

Attualmente la missione della Russia  quale  civiltà-stato comporta la formazione  nel territorio del continente eurasiatico di nuovi centri che generino  ricchezza sociale nel mondo sulla base di strutture integrate di nuova generazione. Il progetto TEBR quale progetto integrato per lo sviluppo solidale di tutti i centri di civiltà attorno alla Russia deve essere considerato quale metodo per la realizzazione di questa missione della Russia. 

Sommario 

Riassumiamo: anzitutto si tratta di formare l’assieme dei Paesi all’interno del paradigma Razvitie lungo l’asse transiberiano. In pratica ci