mercredi 9 septembre 2020

Cina: Minorenni arrestati e incarcerati per motivi religiosi

Minorenni arrestati e incarcerati per motivi religiosi: Alcuni adolescenti fedeli della Chiesa di Dio Onnipotente sono stati condannati a sentenze severe, torturati e indottrinati senza che nessuno li potesse andare a trovare (..)
Una giovane fedele della CDO ha raccontato a Bitter Winter il suo calvario quando è stata incarcerata per 89 giorni. Nell’agosto 2014 era stata arrestata, quando aveva 16 anni, e inviata in un centro di educazione legale dove era stata indottrinata all’ateismo e doveva subire dileggi e insulti sulla CDO. Ogni volta che rifiutava, la schiaffeggiavano violentemente in viso. Veniva picchiata per ogni voto negativo che riceveva nel suo programma di indottrinamento, oppure ogni volta che rifiutava di ascoltare le lezioni. Una volta un agente l’ha stesa a calci, l’ha schiaffeggiata in viso e le ha sbattuto la testa contro il muro, mentre le tirava i capelli.
Nel corso di una lotta con tre agenti indottrinatori che le volevano far firmare una dichiarazione di rinuncia alla fede, uno di loro le ha conficcato una penna nella mano, fra il pollice e l’indice. La ferita è ancora visibile chiaramente.
La ragazza è stata privata del sonno per tre giorni di fila, ma rifiutava ancora di rinunciare alla sua fede. Gli agenti l’hanno ammanettata a una finestra e l’hanno lasciata in quella posizione a lungo, senza permetterle di andare in bagno per ore. L’8 agosto molti agenti si sono dati il cambio per intimidirla, ma senza successo. Hanno usato bastoni elettrici per darle la scossa, dicendole che «serve la violenza quando hai a che fare con i reazionari». Quando un bastone ha smesso di funzionare, gli agenti ne hanno preso un altro, per continuare a torturarla finché non le hanno fatto perdere i sensi.
Visto che continuava a rifiutarsi di rinunciare alla sua fede, gli agenti l’hanno costretta a scrivere una confessione in cui ammetteva di essere un membro della CDO, che hanno usato come prova nel suo processo. Non essendo più in grado di reggere la tortura, infine la ragazza ha firmato una dichiarazione con cui prometteva di rinunciare alla sua fede ed è stata scarcerata. È stata inserita in una lista di sorvegliati e continuamente pedinata dai funzionari di villaggio e municipali, che hanno riferito ogni suo movimento ai superiori. A causa di una sorveglianza così stretta, la donna non ha potuto contattare né incontrare altri correligionari.