mercredi 30 mars 2022

Il Simplicissimus: Con la caduta di Mariupol l’Europa va all’inferno

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"Quindi la Repubblica popolare di Donetsk, forse parte della futura Novorossiya, e persino parte della Russia, avrà il controllo di molte capacità di produzione di acciaio per il mondo intero, permettendo a Russia e Cina di produrre i due terzi di tutto l’acciaio mondiale.  Una delle inevitabili conseguenze è che sarà in grado di supportare  un vero boom di costruzioni ferroviarie ad alta capacità in Russia, Cina e negli “stan” dell’Asia centrale. La costruzione di ferrovie sembra essere la modalità di connettività privilegiata per l’ambiziosa Belt and Road Initiative di Pechino. E, soprattutto, dell’International North South Transportation Corridor (INSTC) sempre più in sviluppo che vede i principali attori in Russia, Iran e India – che ora, dopo le sanzioni della NATO, sono in modalità di interconnessione avanzata, completi di meccanismi di ideazione per aggirare il dollaro nel loro commercio. L’Azerbaigian è un altro importante attore dell’INSTC, ancora più volatile perché privilegia i progetti di connettività della Turchia nel Caucaso e la cui sottomissione all’occidente è sempre in forse. La rete INSTC sarà progressivamente interconnessa anche con il Pakistan – e questo significa il China-Pakistan Economic Corridor (CPEC), un hub chiave della BRI, che si sta lentamente ma inesorabilmente espandendo in Afghanistan. La visita improvvisata del ministro degli Esteri Wang Yi a Kabul alla fine della scorsa settimana è stata per far avanzare l’incorporazione dell’Afghanistan alle Nuove Vie della Seta.

Quindi si può ben comprendere la rabbia europea che si scatena contro Putin mentre dovrebbe scatenarsi contro chi le impedisce di aprirsi a questo mondo di commerci e di economia reale. Mariupol è in qualche modo un simbolo trino sia della sconfitta dell’Ucraina armata dalla Nato e data in pasto ai nazisti, sia del declino occidentale e della servitù europea."