Mare Adriatico - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Maria Rita D’Orsogna*
L'insaziabile Passera continua con i suoi deliri. Il giorno 13 Febbraio 2013 ha infatti firmato due decreti ministeriali per "liberalizzare il mercato" e per dare all'Italia un ruolo maggiore come "hub" sud-europeo del gas.
E cosi, in Italia adesso parte la moda dello stoccaggio del gas. E se prima c'erano solo Stogit ed Edison, adesso siamo invasi da piccole e grandi ditte dai nomi sconosciuti, anche loro affamate di bucare il nostro sottosuolo.
Ci saranno nuovi pozzi per tutto lo stivale, maggiore pressione in quelli gia' esistenti, VIA che non servono.
E che importa se li ci sono case, vita e persone?
Se uno va sulla pagina dei petrolieri "petrolio e gas punto it" si parla di 12 campi di stoccaggio gia' sparsi per l'Italia - in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
In realta' le concessioni sono 15 (tra l'altro se uno clicca sul link di cui sopra neanche si apre!) e non 12, e dimenticano la Basilicata. Della serie, non lo sanno neanche loro cosa dicono. Questi campi corrispondono a circa 352 pozzi di gas attivi.
Nel loro complesso questi 352 pozzi stoccano gia' circa 15 miliardi di metri cubi di gas. In Italia ne consumiano 80 miliardi l'anno - cifra in decrescita a causa della crisi e dell'aumento dell'uso delle rinnovabili.
E quindi, abbiamo sotto i nostri piedi due mesi di fabbisogno nazionale di gas belli gia' stoccati. Uno direbbe: beh, hanno 350 pozzi, una nazione cosi piccola, un territorio fragile e densamente abitato, sismico, turistico, assolato, e due mesi di gas stoccato sottoterra, perche' gliene serve stoccare di piu'?
E invece si, secondo il nostro governo, occorre stoccarne ancora. Infatti, ci sono richieste per altre 8 concessioni di stoccaggio con Passera che continua a firmare e ad approvare come un forsennato.
Fra queste nuove concessioni di stoccaggio anche Rivara Stoccaggio, quella del terremoto in Emilia.
Nemmeno il terrremoto li ferma.
Le altre nuove concessioni di stoccaggio sono proposte in in Lombardia (Bagnolo Mella e Romanengo), Abruzzo (Poggiofiorito), nelle Marche (Palazzo Moroni e San Benedetto), in Basilicata (Serra Pizzuta), in Molise (Sinarca).
Ora, la mia domanda e': servono veramente questi altri centri di stoccaggio? 352 pozzi non ci bastano? La popolazione non cresce, il consumo decresce.
Se uno fa la media, ciascuna concessione porta con se circa 23 pozzi - altre otto concessioni significano piu o meno circa altri 180 pozzi sparsi lungo lo stivale.
Cui prodest?
(Oltre a Passera ed ai suoi amici?). Le 15 concessioni esistenti sono qui elencate:
- ALFONSINE STOCCAGGIO - Ravenna, Stogit
- BORDOLANO STOCCAGGIO - Cremona, Stogit
- BRUGHERIO STOCCAGGIO - Monza, Stogit
- CELLINO STOCCAGGIO - Teramo, Edison
- COLLALTO STOCCAGGIO - Treviso, Edison
- CORNEGLIANO STOCCAGGIO - Lodi, Italgas
- CORTEMAGGIORE STOCCAGGIO - Piacenza, Stogit
- CUGNO LE MACINE STOCCAGGIO - Matera, Geogastock
- FIUME TRESTE STOCCAGGIO - Vasto, Stogit
- MINERBIO STOCCAGGIO - Bologna, Stogit
- RIPALTA STOCCAGGIO - Crema, Stogit
- SABBIONCELLO STOCCAGGIO - Ferrara, Stogit
- SAN POTITO E COTIGNOLA STOCCAGGIO - Faenza, Stogit
- SERGNANO STOCCAGGIO - Crema, Stogit
- SETTALA STOCCAGGIO - Milano, Stogit
e sono qui
Quelle in via di approvazione sono invece:
*fonte: