samedi 11 mai 2013

Su La Testa!: ITALIA: STATO DI GUERRA

Su La Testa!: ITALIA: STATO DI GUERRA:



foto NATO



di Gianni Lannes


Che succede in un Paese a sovranità azzerata, sotto il peso di molteplici e schiaccianti condizionamenti quando la massima Autorità (l’essenza dello Stato) è fuorilegge ed attenta alla vita del Popolo sovrano? Fuor di metafora: è in atto un regime dittatoriale per conto terzi che non tollera il dissenso critico.

Lo Stato tricolore viola impunemente l’articolo 11 della Costituzione repubblicana ed antifascista promulgata nel 1948, su cui pure il Governo Letta dell’ammucchiata eterodiretta, ed i ministri annessi e connessi sottosegretari hanno giurato fedeltà (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”). 

Così in ossequio al diktat del gendarme planetario nordamericano, ed alle pianificazioni atlantiche dalla NATO per i Paesi sudditi, ecco l'ignota (all’opinione pubblica) «Direttiva Ministeriale in merito alla politica militare per l’anno 2013». 

Argomenti e contenuti del documento ufficiale firmato dal ministro della Difesa non lasciano adito ad equivoci, dubbi o fraintendimenti. Eppure, il testo istituzionale è passato inosservato ad analisti e mass media. Di che si tratta? Inquietante: la preparazione di un conflitto bellico convenzionale ed ibrido contro un nemico esterno (Siria, Iran, altri Stati “canaglia”), ma anche la repressione interna (il popolo italiano).



La direttiva ministeriale - composta da 24 pagine - si richiama prevalentemente alle normative di guerra ed in particolare alle decisioni dellaNATO. Inoltre, presenta un vistoso omissis, ovvero un riferimento ad una norma che non è indicata, ma solo presunta: la “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia". Infatti, è scritto alla lettera: 

«VISTO il Codice dell’ordinamento militare… VISTO il TESTO unico delle disposizione regolamentari in materia di ordinamento militare… VISTO il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; VISTA la Legge……………. Recante “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima materia”; VISTE le Conclusioni del Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre 2012; VISTA la “Chicago Summit Declaration” rilasciata dai Capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Alleanza Atlantica il 20 maggio 2012, EMANA per l’anno 2013 la direttiva ministeriale in merito alla politica militare, di cui all’annesso documento. Roma, lì 19 dicembre 2012   IL MINISTRO Giampaolo di Paola (ammiraglio, ndr)».

Italy: directive on the military police for the year 2013

Nel sommario c’è un riferimento esplicito alle «Direttive specifiche per il potenziamento della condotta delle operazioni», ovviamente belliche. Infatti, a pagina 8 (punti dal 29 al 33, in alcune parti evidenziate in grassetto) si legge:

«29. In ragione della mutevolezza del quadro internazionale, l’Italia deve saper concorrere ad iniziative multilaterali caratterizzate da un significativo impegno militare, per affrontare in tempi brevi e in maniera risolutiva, crisi che dovessero accendersi in aree o contesti di critica rilevanza per la sicurezza del Paese e della stabilità internazionale.

30. Nel contempo, alla luce delle istanze che giungono dal paese, le Forze Armate devono tenersi pronte ad assicurare quel supporto tecnico e organizzativo che risulta decisivo in caso di particolari emergenze nazionali, nei modi e nei tempi che verranno richiesti da parte delle autorità preposte alla gestione di tali eventi.
31. Non può essere, infine, ignorata la possibilità, per quanto remota, di un coinvolgimento del Paese e del sistema delle alleanze del quale siamo parte in un confronto militare su vasta scala e di tipo “ibrido”, ovvero che implichi sia operazioni militari convenzionali, sia operazioni nello spettro informativo, sia operazioni nel dominio cibernetico..

32. Elemento irrinunciabile della politica nazionale c’è anche il rispetto degli impegni assunti in sede europea, impegni finalizzati a garantire la stabilità di lungo periodo della  moneta comune e, con essa, dell’intero sistema economico comunitario. Tale stabilità deve essere considerata come essenziale per il perseguimento del fine ultimo costituito dalla sicurezza del sistema internazionale e delle relazioni politiche ed economiche che in questo si sviluppano…».


Unione dittatoriale - Il Consiglio europeo si riunisce al meno due volte a semestre a Bruxelles, nel palazzo Justus Lipsius. È composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri dell'UE e dal presidente della Commissione europea. È presieduto dal suo presidente, il noto fantoccio delle multinazionali Herman Van Rompuy. Prende altresì parte alle riunioni l'alto rappresentante per gli affari esteri. 

L’Europa del potere bancario internazionale, pilotata dalla politica di dominio imperiale degli Stati Uniti d’America, non ha nulla a che vedere con il “Vecchio Continente” dei Popoli liberi, sovrani e pacifici. Infatti, il 14 dicembre 2012 Il Consiglio europeo ha approvato 

«una tabella di marcia per il completamento dell'Unione economica e monetaria, basato su una maggiore integrazione e una solidarietà rafforzata. I leader dell'UE hanno esaminato anche aspetti connessi alla politica di sicurezza e di difesa comune, le strategie regionali, l'allargamento e il processo di stabilizzazione e associazione, e la Siria».

Il resoconto è il seguente: «Nella conferenza stampa che ha fatto seguito al primo giorno di vertice, Herman Van Rompuy ha presentato i risultati delle discussioni della serata: progressi sull'istituzione del meccanismo di vigilanza unico, che dovrebbe consentire la ricapitalizzazione diretta delle banche mediante il meccanismo europeo di stabilità, e la decisione di istituire un unico meccanismo di risoluzione una volta istituito il meccanismo di vigilanza unico. 

Herman Van Rompuy ha annunciato che presenterà altre misure economiche dirette a conseguire un'Unione economica e monetaria europea stabile, da discutere nel Consiglio europeo di giugno 2013. Il Consiglio europeo ha approvato una tabella di marcia per il completamento dell'Unione economica e monetaria, basato su una maggiore integrazione e una solidarietà rafforzata».

 
i tre fantocci che vogliono annientare l'umanità

In tempo di guerra vale appunto l’ordinamento di Guerra del Patto Atlantico. Non a caso si fa riferimento esplicito al Chicago Summit Declaration (dei capi di Stato e di Governo dei Paesi dell’Alleanza Atlantica" (maggio 2012).  Anche i rappresentanti del Belpaese senza alcun mandato popolare hanno accettato di scatenare la guerra, addirittura quella nucleare. 

In punta di diritto, il poco noto Trattato di Lisbona (firmato il 13 dicembre 2007 da Prodi & D’Alema) entrato in vigore nel 2009, ha superato (annullato) la Costituzione italiana, ma è meglio non farlo sapere al Popolo sovrano.

Oligarchie - Attenzione: la questione tocca il rapporto tra democrazia rappresentativa e potere militare, che si reggono su principi diversi: su libertà e controllo pubblico la prima; su disciplina, obbedienza cieca e gerarchia il secondo.

Quale pericolo si profila concretamente per l’Occidente? L’instaurarsi di tendenze autoritarie che trovano espressione nel pensiero militare e legittimazione nell’ambito politico. Imperversa infatti il modello autoritario delle élite militari che hanno preso il sopravento sui Parlamenti, già esautorati dai governi palesemente telecomandati a distanza atlantica.
Le democrazie rappresentative occidentali non hanno subito golpes militari, bensì svuotamenti graduali che comportano un mantenimento solo apparente di forme democratiche che coprono in realtà una sostanza oligarchica. E’ in questo tipo di processo che hanno trovato un ruolo le élites militari, insieme a quelle dei servizi di sicurezza, vale a dire il potere repressivo che con la democrazia non ha nulla da spartire.

A parte i famigerati postulati del pensiero geopolitico nordamericano, c’è un documento del Pentagono, risalente al gennaio 1992 (Prevent the Re-Emergence of a New Rival), davvero “illuminato”.

Lo scenario che si profila è la fine del mondo in senso occidentale e dell’involuzione del sistema verso un unico ed assoluto governo mondiale, non eletto dai popoli, ma selezionato dal sistema di potere finanziario.

E’ interesse vitale per gli U.S.A. impedire il sorgere di una superpotenza, tanto in Europa che in Asia, in grado di sfidare il potere mondiale degli Stati Uniti. Tale strategia, ufficialmente smentita, traspare però nell’adozione di una struttura delle forze armate nordamericane.  La forza militare gioca un ruolo determinante nelle relazioni internazionali, e le armi nucleari non verranno eliminate. I due punti cardine del pensiero a stelle e strisce del presente e del futuro: essere l’unica superpotenza, l’esportazione della democrazia secondo il proprio modello quale realizzazione di una nuova storia basata sulla pax americana, imposta con la forza militare.

Sorpresa tricolore. Ecco cosa scrive nel suo libro Geopolitica il generaleCarlo Jean, già presidente del Centro Alti Studi della Difesa, nonché discusso e contestato commissario straordinario con poteri speciali dellaSogin, incaricata di procedere alla cosiddetta “messa in sicurezza” delle scorie nucleari italiane in ambito civile. Esatto, si tratta di quel prepotente in divisa che voleva imporre a ttuti i costi passando sopra la vita della gente, con tanto di decreto ed uso arbitrario della forza, un deposito unico di rifiuti pericolosamente radioattivi a Scanzano Jonico, in Lucania, nel 2003:

«Occorre smettere di considera la pace come una specie di diritto acquisito, garantito dall’art. 11 della Costituzione, ma di fatto delegato ad altri. Occorre smettere di vantarsi, con grande stupore, sollazzo, sconcerto e disprezzo dei nostri interlocutori stranieri, di essere una nazione disarmata e considerare le Forze Armate come strumenti di guerra anziché come mezzi indispensabili per qualsiasi pace possibile, che è sempre una pace politica corrispondente ai propri interessi e valori e alla propria concezione di quello che dovrebbe essere il sistema internazionale…».

Attenzione non solo al potere finanziario ma a quello delle élite militari. Alla luce di Eurogendfor (alla voce Trattato di Velsen, approvato dal parlamento tricolore nel 2010, 4 anni dopo il suo ingresso in operatività, a maggioranza insolita inclusa l'opposizione di carta), ovvero la gendarmeria militare europea sotto il controllo della NATO, che esautora tutte le forze di polizia, carabinieri compresi, con licenza di uccidere chiunque a buon diritto osa ribellarsi, e distruggere qualunque obiettivo civile senza alcun controllo della magistratura e del Parlamento. 


Per quale ragione a 68 anni dal termine della seconda guerra mondiale, più di 40 nazioni ospitano ancora basi nordamericane?

Perché il presidente Obama vuole espandere ulteriormente l'enorme ragnatela di basi statunitensi all'estero?

il criminale David Rockefeller


Ecco chi tira i fili della politica estera U.S.A.: David Rockefeller, l'illuminato che vuole instaurare un nuovo ordine mondiale mediante la drastica riduzione dell'umanità da 7 ad un miliardo di persone, sotto il controllo di un unico governo.
Questo criminale ha messo in piedi in passato organizzazioni terroristiche e mafiose, a cui aderiscono anche i politicanti italioti come il primo ministro Enrico Letta (affiliato al Bilderberg Group, alla Trilateral Commission ed all'Aspen Institute).

Non dimentichiamo che lo stato indotto ed alimentato ad arte di paura, è la più potente arma di controllo delle masse.


 riferimenti:










documentazione: