La censura del web anziché dal parlamento potrebbe arrivare dall'AGCOM: autorità guidata da personaggi NOMINATI DAI PARTITI (dai quali è presumibile prendano ordini...) che non ha nemmeno bisogno di passare dalle Camere per imbavagliare la rete: e dopo le dichiarazioni di Boldrini e Grasso è proprio il Presidente di AGCOM a paventare una legge che potrebbe oscurare la libertà del web, con la scusa del copyright...
Di seguito l'articolo de l'Espresso:
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Il presidente dell'Autorità si impegna a fare una delibera entro l'estate per oscurare i siti che «violano il copyright». Avrebbe valore di legge, ma senza una consultazione e un voto del Parlamento
di Alessandro Longo
L'Agcom farà entro l'estate, senza bisogno del Parlamento, un nuovo regolamento "contro la pirateria" su Internet, dopo il precedente tentativo che tante polemiche bipartizan aveva sollevato. E' un impegno che ora il presidente Angelo Cardani dell'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) si è preso nel corso di una riunione a porte chiuse con i principali esponenti dell'industria del copyright, il 30 aprile. 'L'Espresso' ha potuto leggere il verbale della riunione.
Già nelle scorse settimane Cardani aveva annunciato il lavoro su una nuova delibera, ma adesso emergono particolari inediti, tanto che- a quanto risulta- si sono già messe in allarme le associazioni dei consumatori, dei provider e vari esperti difensori della libertà su internet (gli stessi che hanno contribuito a bloccare la precedente delibera, due anni fa).
«Il presidente Agcom Cardani ha manifestato grande apprezzamento per il fatto che le due filiere condividano alcuni fondamentali principi in merito allo sviluppo dell'offerta legale di contenuti e al contrasto alla pirateria digitale. Il presidente Cardani ha altresì confermato la volontà sua e del Consiglio di emanare il preannunciato regolamento prima o immediatamente dopo la pausa estiva», si legge infatti nel verbale.
Le "due filiere" sono Confindustria Cultura e Confindustria Digitale. Secondo il verbale, hanno partecipato alla riunione Marco Polillo e Fabio Del Giudice (Cultura); Stefano Parisi e Roberto Bedani (Digitale). Oltre a Cardani, c'era il Capo di Gabinetto di Agcom: Guido Stazi.
E quali sono i punti comuni condivisi dalle due 'filiere' e su cui Cardani ha espresso «grande apprezzamento» (pur senza sbilanciarsi sul fatto se li adotterà o meno)?
Primo: Agcom deve intervenire solo quando ci sono violazioni "reiterate e massive" delle norme sul diritto d'autore o per quei casi che arrecano ingenti danni (per esempio quando le opere arrivano su internet prima che nei negozi). ... LEGGI TUTTO sul sito de l'Espresso
Già nelle scorse settimane Cardani aveva annunciato il lavoro su una nuova delibera, ma adesso emergono particolari inediti, tanto che- a quanto risulta- si sono già messe in allarme le associazioni dei consumatori, dei provider e vari esperti difensori della libertà su internet (gli stessi che hanno contribuito a bloccare la precedente delibera, due anni fa).
«Il presidente Agcom Cardani ha manifestato grande apprezzamento per il fatto che le due filiere condividano alcuni fondamentali principi in merito allo sviluppo dell'offerta legale di contenuti e al contrasto alla pirateria digitale. Il presidente Cardani ha altresì confermato la volontà sua e del Consiglio di emanare il preannunciato regolamento prima o immediatamente dopo la pausa estiva», si legge infatti nel verbale.
Le "due filiere" sono Confindustria Cultura e Confindustria Digitale. Secondo il verbale, hanno partecipato alla riunione Marco Polillo e Fabio Del Giudice (Cultura); Stefano Parisi e Roberto Bedani (Digitale). Oltre a Cardani, c'era il Capo di Gabinetto di Agcom: Guido Stazi.
E quali sono i punti comuni condivisi dalle due 'filiere' e su cui Cardani ha espresso «grande apprezzamento» (pur senza sbilanciarsi sul fatto se li adotterà o meno)?
Primo: Agcom deve intervenire solo quando ci sono violazioni "reiterate e massive" delle norme sul diritto d'autore o per quei casi che arrecano ingenti danni (per esempio quando le opere arrivano su internet prima che nei negozi). ... LEGGI TUTTO sul sito de l'Espresso