18 ott 2013 - Ex funzionari ONU e ufficiali dell’OMS rivelano interferenze politiche per sopprimere prove scientifiche della catastrofe sanitaria ambientale del dopoguerra. Lo scorso mese, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un documento (1) molto atteso riassumendo le indagini di una investigazione interna nella prevalenza di difetti congeniti alla nascita (CBD) in Iraq (2), che molti esperti credono sia connessa con l’utilizzo di munizioni ad uranio impoverito (DU) dalle Forze Alleate. Secondo la “relazione di sintesi”:
“Il tasso di aborto spontaneo, nati morti e nascita prematura trovati nello studio sono coerenti con o addirittura inferiori in rapporto alle stime internazionali. Lo studio non fornisce chiara evidenza per insinuare un insolito alto tasso nascita prematura in Iraq.”
Jaffar Hussain, Capo della missione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Iraq, riferisce che la relazione é basata su tecniche di sondaggio che sono “rinomate in tutto il mondo” e che lo studio é stato recensito “ampiamente” da parte di esperti internazionali.
Un Passo Indietro
Ma le conclusioni contrastano drammaticamente dalle precedenti dichiarazioni circa i risultati della ricerca dei funzionari del Ministero iracheno della Sanità (MOH) coinvolti nello studio. All’inizio di quest’anno, la BBC News (3) ha parlato con i ricercatori del Ministero iracheno della Sanità MOH in cui hanno confermato le “prove schiaccianti” che la relazione congiunta avrebbe fornito, ovvero che i tassi di nascita prematura sono più alti nelle zone con pesanti combattimenti nella guerra del 2003. In un precedente comunicato stampa (4) allo stesso modo l’OMS ha riconosciuto che ” le statistiche esistenti del Ministero iracheno della Sanità mostrano un elevato numero di casi di nascite premature (CBD)” nelle aree “ad alto rischio” selezionate per lo studio.
La pubblicazione di questo ‘documento riassuntivo’ sul sito web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollevato domande da esperti indipendenti e da parte di ex funzionari dell’ONU e dell’OMS, i quali mettono in discussione la validità delle loro conclusioni e dell’anonimità degli autori.
Per anni, in Iraq i medici (5) hanno riportato “un alto livello di nascite premature.” Altri studi recensiti (6) hanno documentato un drammatico aumento di mortalità infantile, cancro e leucemia all’indomani del bombardamento militare degli Stati Uniti. In Fallujah, i dottori sono testimoni di un “massiccio numero senza precedenti” di patologie cardiache, e un aumento di patologie al sistema nervoso. Le analisi effettuate prima del 2003 paragonate ad ora dimostrano che “il tasso di patologie cardiache congenite erano 95 su 1000 nascite – 13 volte il tasso trovato in Europa.”
Lo scopo dello studio dell’OMS era quello di sondare i dati seguenti, ma alcuni dicono che il progetto era profondamente sbagliato.
Scienza Politicizzata
Il Prof. Keith Bavistock del Dipartimento di Scienze Ambientali, Università della Finlandia Orientale, é un esperto dell’OMS sulle radiazioni e sulla salute ormai in pensione da 13 anni. Mi ha detto che il nuovo “documento di sintesi” era al meglio “deludente”. Ha condannato la decisione di “escludere anticipatamente la possibilità di guardare la misura in cui l’aumento di nascita prematura fosse legata all’uso di uranio impoverito”, e la dibattuta ulteriore mancanza di credibilità scientifica del documento.
“Questo documento non é di qualità scientifica. Non sarebbe passato come una recensione in una delle peggiori riviste. Uno dei più grandi problemi metodologici, tra i tanti, é che il documento non tenta nemmeno di guardare le diagnosi dei casi rilevanti attualmente scoperti dai dottori Iracheni. Questi dottori che raccolgono dati clinici hanno riportato più nascite premature di quante lo studio conferma. Invece, il documento si focalizza su interviste con le mamme come base di diagnosi, molte delle quali sono traumatizzate da questo ambiente, dei loro ricordi inaffidabili, e non sono competenti per fare le diagnosi.”
Ho chiesto al Dott. Baverstock se, evitando il documento con l’analisi delle prove chiave – cartelle cliniche compilate dai dottori Iracheni – c’era ragione di credere che le conclusioni della ricerca furono compromesse sotto la pressione politica. Ha detto:
“Il modo in cui questo documento é stato prodotto desta estremi sospetti. Ci sono punti interrogativi al riguardo del ruolo degli Stati Uniti e del Regno Unito, che hanno un conflitto di interessi in questa sorta di studio dovuto ai risarcimenti per danni che potrebbero derivare da accertamenti che determinano un legame tra le nascite premature più elevate e l’utilizzo di uranio impoverito (DU), che potrebbe gettare ulteriore luce su questa correlazione.” :
Se cosi fosse, non sarebbe la prima volta che l’OMS ha riferito una ricerca repressa sull’uranio impoverito (DU) potenzialmente imbarazzante per gli Alleati. Nel 2001, Baverstock era nel gruppo editoriale per un progetto di ricerca dell’OMS per i rischi ambientali per la salute nel risarcimento degli Stati Uniti e del Regno Unito coinvolte nell’utilizzo dell’uranio impoverito (DU). Le sue dettagliate raccomandazioni editoriali rappresentano la nuova ricerca con la quale si prova che la natura dell’uranio conosciuta come genotoxin (capace di cambiare il DNA) sono state ignorate e annullate: :
“Le mie modifiche redazionali furono soppresse, anche se alcune delle ricerche furono prese dagli studi del Dipartimento di Difesa osservando soggetti che avevano ingerito uranio impoverito (DU) da fuoco amico, dimostrando chiaramente che l’uranio impoverito (DU) era genutoxic.”
Poi Baverstock divenne co-autore nel suo proprio articolo scientifico sull’argomento sostenendo la plausibilità del collegamento tra uranio impoverito (DU) ed alti tassi di difetti alla nascita in Iraq, ma riferendo che l’OMS bloccò la pubblicazione dello studio (7) “perché non hanno gradito le sue conclusioni”.
“La misura con cui i principi scientifici vengono invertiti per rendere politicamente convenienti le conclusioni é allarmante”, ha riferito Baverstock.
Contaminazione ambientale dalla guerra in Iraq
Altri esperti indipendenti si sono bilanciati nel criticare lo studio dell’OMS. La rivista medica britannica, The Lancet (8), riferisce che nonostante le dichiarazioni dello studio, una “recensione scientifica standard…potrebbe non essere stata pienamente eseguita”.
Uno scienziato denominato come recensore del progetto, Simon Cousens, professore di epidemiologia e statistica presso la London School di Igiene e Medicina Tropicale (LSHTM), ha detto a “The Lancet” che lui “ha partecipato ad un relativamente breve incontro di circa un ora e mezza, quindi appena dato alcuni commenti su una presentazione iniziale dei risultati. Non la vorrei classificare come una recensione approfondita.”
Quanto lontano sia il nuovo studio OMS sponsorizzato dalla letteratura scientifica dell’ultimo decennio è ben chiaro da un nuovo rapporto pubblicato all’inizio di quest’anno da una ONG con sede a Tokyo, Human Rights Now (HRN) (9), che ha condotto anche una revisione della letteratura esistente come una missione d’inchiesta a Fallujah.
La relazione HRN ha indagato le nascite premature registrate in un grande ospedale a Fallujah per l’anno 2012, confermando l’incidenza di nascita prematura nel corso di un periodo di un mese nel 2013, e ha intervistato medici e genitori di bambini nati in modo prematuro. La relazione ha concluso che c’era:
“…una straordinaria situazione di nascite premature congenite sia in modo naturale sia in in quantità. L’indagine dimostrò una significante crescita di queste condizioni sanitarie nel periodo successivo alla guerra…Una panoramica della letteratura scientifica relativa agli effetti di uranio e metalli pesanti connessi a munizioni utilizzate per la guerra e l’occupazione dell’Iraq del 2003, insieme ai potenziali percorsi di esposizione, suggeriscono fortemente che l’inquinamento ambientale derivante da combattimento durante la guerra in Iraq può giocare un ruolo significativo nel tasso osservato di nascita prematura.”
La relazione ha criticato sia l’ONU che l’OMS per gli approcci che sono “insufficienti a soddisfare le esigenze dei problemi nell’ambito del loro incarico.”
La prova definitiva
Secondo Hans von Sponeck, l’ex assistente segretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per l’Iraq, il divario tra le precedenti rivendicazioni fatte da ricercatori del Ministero Iracheno della Sanità (MOH) circa lo studio, ed il nuovo ‘documento di sintesi’, hanno giustificato lo scetticismo pubblico.
“La brevità di questa relazione è inaccettabile”, mi ha detto:
“Tutti si aspettavano un buon articolo scientifico-professionale, con dati empirici opportunamente controllati e controllabili. Anche se vorrei essere indiscreto dal giungere subito alle conclusioni, l’OMS non può essere sorpreso quando le persone pongono domande sul fatto che l’organizzazione sta ricevendo pressioni politiche bilaterali.”
Von Sponeck riferisce che la pressione degli Stati Uniti sull’OMS aveva fatto fallire precedenti inchieste in merito all’impatto dell’uranio impoverito (DU) sull’Iraq:
“Ho servito a Baghdad e mi sono confrontato con la realtà dell’impatto ambientale dell’uranio impoverito (DU). Nel 2001, ho visto a Ginevra come una missione dell’OMS per l’esecuzione di valutazioni in loco a Bassora e nel sud dell’Iraq, dove l’uranio impoverito ha portato a problemi di salute ambientali devastanti, è stata interrotta sotto la pressione politica degli Stati Uniti.”
Gli ho chiesto se tale pressione politica sul corpo delle Nazioni Unite potrebbe spiegare la natura non scientifica dell’ultima relazione. “Non sarebbe sorprendente se tale pressione degli Stati Uniti é continuata”, ha detto:
“Vi è la prova definitiva di un allarmante aumento di nascita prematura, leucemia, cancro e altre malattie cancerogene in Iraq dopo la guerra. Guardando la netta differenza tra le descrizioni precedenti dello studio dell’OMS e di questo nuovo rapporto, pare che qualcuno, goffamente abbia deciso che non avrebbero rilasciato questi risultati schiaccianti, ma invece li avrebbero oscurati.”
La Coalizione internazionale per bandire l’uranio impoverito (ICBUW) ha chiesto all’OMS di rilasciare tutti i dati del progetto (10) in modo che possa essere sottoposto ad un’analisi indipendente, trasparente. L’organo delle Nazioni Unite continua a ignorare queste chiamate e difendere l’integrità della ricerca.
Dr Nafeez Ahmed è direttore esecutivo dell’Istituto per la Politica di Ricerca e Sviluppo e l’autore di Una Guida per l’utente alla crisi della civiltà: e come salvarlo oltre che di altri libri. Seguilo su Twitter @nafeezahmed
Fonte: www.theguardian.com
Link: http://www.theguardian.com/environment/earth-insight/2013/oct/13/world-health-organisation-iraq-war-depleted-uranium
13.10.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALEX T.
NOTE
1) http://www.emro.who.int/irq/iraq-news/summary-report-on-the-congenital-birth-defects-study-in-iraq.html
2) http://www.theguardian.com/world/iraq
3) http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-21873892
4) http://www.emro.who.int/irq/iraq-infocus/faq-congenital-birth-defect-study.html
5) http://news.bbc.co.uk/2/hi/8548707.stm
6) http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/toxic-legacy-of-us-assault-on-fallujah-worse-than-hiroshima-2034065.html
7) http://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/toxic-legacy-of-us-assault-on-fallujah-worse-than-hiroshima-2034065.html
8) http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2813%2961812-7/fulltext 9) http://hrn.or.jp/eng/
10) http://www.bandepleteduranium.org/en/who-iraqi-moh-report-concerns
Fonte: comedonchisciotte.org