L’hanno chiamata “Apocalisse XP”, ed è probabilmente il più grande spreco di risorse in tempo di pace della storia. Coinvolge ben 580 milioni di computer. Se potessero essere messi in fila un dopo l’altro formerebbero una linea di 348.000 km, 8 volte e mezzo il giro della Terra, un distanza che ci porterebbe quasi sulla Luna[1].
Computer perfettamente funzionanti e, dal prossimo 8 Aprile, destinati a finire presto in discarica.
Computer perfettamente funzionanti e, dal prossimo 8 Aprile, destinati a finire presto in discarica.
C’è però speranza: possiamo fermare questo scempio. Vi spieghiamo come.
Il problema
Tutto nasce dalla decisione della Microsoft di terminare, l’8 Aprile 2014, il supporto del suo più vecchio sistema operativo, Windows XP. Da questa data, non ci saranno più aggiornamenti di sicurezza, cioè ogni nuova falla scoperta in Windows XP non verrà più “tappata” mediante l’installazione periodica di correzioni. Questo è un invito a nozze per tutti i maleintenzionati che progettano malware (virus, trojan, rootkit), che non vedranno più contrastati i loro sforzi.
La soluzione secondo Microsfot [2] è:
Sono pochissimi i vecchi computer in grado di eseguire Windows 8.1[...] Se il tuo attuale PC non è in grado di eseguire Windows 8.1, è il caso di valutare l’acquisto di un nuovo computer.
Come a dire: se il tuo vecchio PC è tra i pochi fortunati che supportano una nuova versione di Windows, puoi spendere oltre 100 euro per comprarla (119euro per Windows 8.1 o 106 euro per Windows 7, quando si dice la fortuna!)[3]; in alternativa puoi buttare il tuo vecchio PC perfettamente funzionante e comprarne uno nuovo con una versione di Windows di cui (per ora) vengono ancora rilasciati gli aggiornamenti.
Le conseguenze
Vista così potrebbe sembrare solo una normale operazione commerciale in cui si induce il consumatore a sbarazzarsi del prodotto poco performante per acquistarne un nuovo. In primo luogo, però, non è il prodotto in sé (PC) a non essere più performante, bensì solo il software che lo gestisce (Windows XP). Inoltre i numeri indicano che l’entità dell’operazione commerciale è senza precedenti: dei circa 2 miliardi di PC (desktop e laptop) in uso globalmente, circa il 29% utilizza XP, ben 580 milioni. Facendo due conti si scopre quale potrebbe essere la dimensione reale di questo spreco[4]:
- in denaro: per essere acquistati, gli attuali PC con XP hanno comportato a suo tempo un esborso complessivo pari a ben 174 miliardi di euro, oltre 7 volte le spese militari in Italia nel 2011 [5];
- in energia: per la produzione di ogni singolo PC è stato consumata l’energia pari a circa un barile di petrolio; presi complessivamente hanno comportato un consumo superiore a quello petrolifero dell’Italia nel 2012 [6], cui vanno aggiunte tutte le emissioni inquinanti e climalteranti conseguenti;
- in rifiuti: se tutti i PC con XP fossero conferiti insieme nella stessa discarica occuperebbero un volume di oltre 16 milioni di metri cubi, pari a 6 volte la piramide di Cheope [7].
Come difendersi dall’Apocalisse XP
I possessori di un PC con Windows XP, hanno fortunatamente varie opzioni oltre alla “discarica”. Siccome son poco conosciute dai più è importante diffonderle tra amici e conoscenti: faremo bene al loro portafoglio e, contemporaneamente, eviteremo un inutile inquinamento, consumo di risorse e danni al clima.
Ecco un elenco delle varie possibilità:
1) Innanzitutto, se il PC con XP non è connesso ad Internet, si può continuare ad usarlo senza problemi (la maggior parte degli attacchi informatici avviene oggi via rete).
2) Si può continuare l’utilizzo anche dopo l’8 Aprile, almeno per un altro anno circa, passato il quale termineranno i supporti anche delle versioni per XP di altri programmi. Durante questo periodo è importante avere un buon antivirus completo, un antimalware e un firewall. Questa soluzione, oltre a comportare rischi crescenti, è aperta però solo ai privati ed è preclusa ad istituzioni ed aziende che non possono fare uso di software non aggiornato in base al Codice per la Protezione dei Dati Personali (art 16 e 17, Decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196)
3) La soluzione migliore sotto tutti gli aspetti è passare gratuitamente ad un sistema operativo più veloce, più sicuro, (non c’è più bisogno di avere un antivirus) e più compatibile con i vecchi PC: LINUX.
Ci sono esempi di amministrazioni pubbliche che sono già passate a Linux con successo: a Monaco di Baviera sono ben 15500 computer che ad oggi usano Linux, una soluzione che indipendentemente dall’Apocalisse XP ha già fatto risparmiare 11,7 milioni di euro in licenze di Windows, di Antivirus e di altri programmi a pagamento.
Ci sono esempi di amministrazioni pubbliche che sono già passate a Linux con successo: a Monaco di Baviera sono ben 15500 computer che ad oggi usano Linux, una soluzione che indipendentemente dall’Apocalisse XP ha già fatto risparmiare 11,7 milioni di euro in licenze di Windows, di Antivirus e di altri programmi a pagamento.
Se passare a Linux crea qualche apprensione, basti pensare che è attualmente il Sistema Operativo più usato e venduto al mondo sotto la veste di Android per i dispositivi “mobile”.
Esiste un gran numero di distribuzioni di Linux liberamente scaricabili dalla rete, in questa sede citerò solo Linux Ubuntu e le sue derivate “leggere” comeXUbuntu e Lubuntu adatte a PC datati o con poche risorse come i netbook[8]. Il mio consiglio è scegliere tra queste la versione 2012 (12.4) che è supportata sino al 2017, per Ubuntu, o il 2015, per XUbuntu, o ancor meglio aspettare proprio il mese di Aprile quando uscirà una nuova versione LTS(Long Term Support, con supporto a lungo termine) chiamata 14.04 che sarà supportata sino al 2019 per Ubuntu e LUbuntu e il 2017 per XUbuntu. La fine del supporto non deve comunque preoccupare, perché ogni 6 mesi esce una nuova versione.
Al momento c’è disponibile una versione derivata di Xubuntu 12.04 pensata proprio per sostituire XP su un vecchio PC: l’ha creata il Gruppo Linux “Alto Vicentino”, e si può scaricare da qui. Non appena uscirà la nuova 14.04 il gruppo promette di rendere disponibile la versione aggiornata.
Per quanto riguarda le scuole, esiste una derivata apposita di Ubuntu chiamataEdubuntu che contiene software e giochi educativi per tutte le fasce di età (dai 3 anni all’università). L’ho installata presso una scuola materna e devo dire che le maestre ne sono entusiaste.
4) Per chi avesse necessità assoluta di continuare ad utilizzare XP indefinitamente (ad es. per usare programmi specifici di lavoro che non funzionano al di fuori di XP) può pensare a virtualizzare Windows XP all’interno di un altro Sistema Operativo. L’operazione si può effettuare sia sotto Windowsche sotto Linux (ad es. Ubuntu e derivate). Questa soluzione è un po’ laboriosa e comporta un calo sensibile delle prestazioni.
5) E’ del tutto legittimo decidere che è ora di comprare un nuovo PC e abbandonare così il vecchio con XP. In tal caso, però, perché lasciarlo ad arrugginire in garage o peggio portarlo all’isola ecologica? Ci sono scuole (materne, elementari e medie inferiori), centri sociali, biblioteche ecc… che potrebbero riutilizzarlo, magari installando su Linux o “cannibalizzandolo” per ottenerne parti di ricambio per sostituire quelle di altri computer. Vale la pena informarsi presso il proprio comune. Esistono poi associazioni che si occupano proprio del recupero dei vecchi PC per smontarne le varie parti e assemblarne dei nuovi. Un’attività che prende il nome di Trashware e che ha un sito WEB nazionale.
Ci sono quindi molte alternative in grado di evitare la discarica ai computer rei solo di ritrovarsi installato Windows XP: diffondiamole.
Questo articolo è stato interamente scritto su Libreoffice in Ubuntu 13.10.
Per sapere di più sull’Apocalisse XP:
Il sito italiano sull’Apocalisse XP, con tanto di conto alla rovescia.
Note al testo
[1] Nei calcoli che seguono si suppone che la popolazione di PC con XP sia formata per un quinto da notebook, due quinti da desktop senza monitor (in base al calcolo si suppone preesistente all’acquisto o che non viene rottamato a fine vita) e i restanti da desktop con monitor LCD da 15″. Per i calcoli di lunghezza si sono scelte le dimensioni maggiori: 36 cm per i notebook, 46 per i desktop e 40 per i monitor LCD.
[2] Originariamente un errore di battitura, è stato lasciato perché rende meglio l’idea del messaggio che segue.
[3] Lasciamo al lettore valutare la convenienza di un tale suggerimento, quando è possibile trovare nuovi PC a 300 euro, con inclusa la licenza Windows in questione.
[4] Di seguito si pone l’accento sulle risorse impiegate per costruire ed acquistare i PC con XP, piuttosto che quelle necessarie per sostituirli con modelli nuovi, semplicemente per evidenziare come i prodotti in uso abbiano già avuto degli impatti e sarebbe più saggio prolungarne il più possibile la vite utile.
[5] Supponendo, conservativamente, 300 euro spesi originariamente per ogni PC e facendo riferimento per le spese militari in Italia nel 2011 a 24,7 miliardi di euro.
[6] I dati sono presi da uno studio del 2012 dell’American Council for an Efficient Energy Economy: la costruzione di un PC Desktop comporta il consumo di 6400MJ, quella di un laptop 4780MJ e un monitor LCD 1233MJ. I rapporti utilizzati sono quelli alla nota [1]. Il consumo 2012 è stato ottenuto dallo Statistical Review della BP. Un barile equivalente di petrolio (BOE) equivale a 5861MJ.
[7] Le dimensioni utilizzate sono quelle esterne, prima di eventuali trattamenti di triturazione. Per i PC desktop le dimensioni supposte sono state 46x18x40 cm, per i monitor LCD 15x40x31cm e per i laptop 36x25x3 cm.
[8] Lubuntu è leggermente più veloce, mentre Xubuntu ha un’interfaccia grafica più personalizzabile. Consiglio di togliere i programmi per ufficio Abiword e Gnumeric da sostituire con Libreoffice, che è compatibile con la suite Office di Microsfot.
http://aspoitalia.wordpress.com/