dimanche 5 octobre 2014

UNIONE EUROPEA: LA STAMPA FRANCOFONA ATTACCA LA GERMANIA. ESCONO I NUMERI….di Antonio de Martini

FONTE:
http://corrieredellacollera.com/2014/09/30/unione-europea-la-stampa-francofona-attacca-la-germania-escono-i-numeri-di-antonio-de-martini/#more-25120

In questi giorni sono usciti due libri tedeschi che hanno offerto alla stampa di lingua francese , anche oltremare, di fare il punto sulla reale situazione della Germania.
L’offensiva francese credo serva a nascondere il fatto di aver raggiunto un rapporto deficit/PIL del 95% ( due trilioni di euro di deficit). Quando lo avevamo noi, Sarkozy e la Merkel si scambiavano sorrisetti di intesa in TV.
A noi interessa perché cominciano a indicare ciascuno i punti deboli dell’altro. Non siamo noi a sfigurare e se Renzi nel secondo trimestre di presidenza europea si sveglia, possiamo ristabilire l’equilibrio.
I libri sono ” DIE DEUTSCHLAND ILLUSION” E ” DIE DEUTSCHLAND BLASE ( bolla) rispettivamente dei signori Fratzscher e Gersemann.
Nel primo testo, il presidente dell’istituto di ricerche DIW dice che il paese vive su vecchi successi e che in realtà è in declino.
Il reddito medio di una famiglia tedesca, dal 2000 a oggi, è diminuito del 3% in media! ma del 5% nel segmento del 10% più povero della popolazione.
Certo, dal 2005 a oggi il numero dei disoccupati è passato da 5 a meno di 3 milioni e per la prima volta dal 1969 la Cancelliera Merkel ha presentato un bilancio in pareggio.
MA mancano gli investimenti che sono passati dal 23% del PIL a inizio anni 90 al 17% di oggi, mentre la media dei paesi europei è del 20.
Per presentare il bilancio in pareggio, la Cancelliera ha tagliato gli investimenti provocando debolezza degli investimenti e dei salari.
Carta decisiva: facendo il conto dello sviluppo sugli ultimi venti anni, troviamo la Grande Germania subito dopo le isole Tonga ( area del Pacifico) accanto all’Italia, Portogallo, Ucraina, Haiti e la Grecia.
La formidabile eccedenza commerciale di 200 miliardi di euro del 2013 ha un grande tallone di Achille: viene realizzata al 99% in due soli settori: auto e macchine utensili, settori che alcuni paesi emergenti stanno spolpando e mettono in pericolo.
Nel bilancio dello stato non compaiono i debiti dell’equivalente della nostra cassa depositi e prestiti ( la nostra nel bilancio italiano c’è) .
Se ci fosse questa posta, come sarebbe corretto, anche il bilancio tedesco sfiorerebbe il 90% del deficit.
La Deutsche Bank ha un bilancio a fronte del quale quello della Lehman Bros di felice memoria sembra fatto dalle orsoline. Ed è una banca pubblica.
Dall’inizio dell’anno a oggi le esportazioni verso la Russia sono diminuite del 15% e dopo un calo del PIL DELLO 0,2% nel secondo trimestre dell’anno, il ministro dell’economia Sigmar Gabriel ha annunziato che l’obiettivo dell’1,8% di incremento del PIL verrà rivisto al ribasso.